logo GamerClick.it

7.0/10
-

"Punch Line" è un anime in dodici puntate dello Studio MAPPA (conosciuto per i discreti "Zankyou no Terror" e "Shingeki no Bahamut") che può vantare allo script Kotaro Uchikoshi, già famoso per i videogiochi "999" e "Zero Escape", e da cui a breve verrà tratto un videogioco dalla casa di produzione 5pb.

Il soggetto dell'opera è a prima vista abbastanza assurdo: a seguito di un incidente il giovane Iridatsu Yuuta si ritrova tramutato in spirito, incapace di comunicare con nessuno ad eccezione del perverso fantasma di un gatto; scopre inoltre di avere il bizzarro potere di distruggere l'intero pianeta Terra qualora dovesse incappare nella visione di biancheria femminile (da qui il titolo, gioco di parole con "panchira", termine usato dai Giapponesi per indicare l'intimo in bella vista); e la situazione si verifica abbastanza di frequente, dato che si ritrova a condividere la casa con altre quattro ragazze: la bella Narugino, la cui identità segreta è quella dell'eroina mascherata Strange Juice, la brillante hacker Meika, l'hikikomori e campionessa di videogiochi Ito, e la vivace medium Rabura.

Se le premesse possono apparire stupide, è invece da esse che l'anime trae la sua forza: Uchikoshi è infatti abile nel creare trame articolate, appassionanti, in cui le backstory dei personaggi si inseriscono nella trama principale, generando numerosi e quasi folli plot-twist.
Ed è appunto quanto succede nell'opera in questione: se le prima tre-quattro puntate presentano situazioni tipiche di una commedia di cattivo gusto, in cui il protagonista deve evitare di posare gli occhi su biancheria femminile mentre sperimenta i suoi poteri spiritici (e qui Uchikoshi strizza l'occhio ai suoi fan inserendo un sistema di level-up tipico di un videogioco), a partire da circa metà serie l'opera si fa più complessa e irrazionale, sebbene mai incongrua, riprendendo dialoghi precedenti e presentando flashback improbabili, salti temporali, scambi di corpi, strani poteri e rivelazioni al limite del parossistico, arrivando infine a chiudere in un finale abbastanza soddisfacente, che fornisce le risposte allo stupefatto spettatore.

Naturalmente non tutto è perfetto: se la caratterizzazione delle protagoniste, in particolare di Narugino e di Ito, è più che buona, purtroppo non lo è altrettanto quella di altri personaggi importanti come Teraoka, le cui motivazioni non vengono esplorate più di tanto, o di Tsubouchi e Randou, che non sembrano essere né ben inseriti nella trama generale né sfruttati a dovere, forse anche per via della limitatezza delle dodici puntate che non permettono all'autore di sfruttare al meglio un cast così ampio.
Per quanto riguarda l'apparato tecnico, esso è solido nelle primissime puntate, sebbene nel finale non osi più di tanto. Ben fatte invece le musiche, in particolare quelle cantate.

Nel complesso è una serie godibile che brilla per la trama originale e complessa, che mi sento di consigliare a chi ha apprezzato i videogiochi dello sviluppatore, in attesa dell'omonimo videogioco.