Recensione
Fate/Zero
9.0/10
Una tragica storia. Un conflitto tra maghi. Una guerra tra spiriti eroici. La ricerca del Santo Graal. Un anime epico in ogni sua sfaccettatura, sia nella trama, che nella realizzazione. "Fate/Zero" è un anime fantasy che fa da prequel a "Fate/Stay Night" e narra le vicende che causarono l'incendio di Fuyuki (con cui si apre la serie successiva) durante la Quarta Guerra per il Sacro Graal. Sette maghi si riuniscono per contendersi l'antica reliquia che si dice sia capace di esaudire ogni desiderio e, per farlo, grazie a poter del Graal, riuniscono a sé temibili guerrieri provenienti da ogni epoca: passato, presente o futuro (servant). Ognuno dei personaggi aspira a vincere la guerra per i propri scopi: chi per la pace, chi per la guerra, chi per eliminare le sofferenze imposte dal destino, chi per gloria e infine c'è anche chi lo vuole per scoprire i propri desideri. Anche gli stessi servant, nonostante siano spiriti, hanno un desiderio da voler esaudire a causa di rimorsi e rimpianti delle loro vite passate. "Fate/Zero" è ricco di scene di azione e di combattimenti, molto piacevoli da vedere grazie alla sorprendente e magnifica grafica e a dei disegni ben curati e sempre dettagliati. I personaggi sono molto caratterizzati e ben definiti (questo molto più che in tantissime serie animate) tra cui, in particolare, il protagonista Kiritsugu e il suo principale nemico Kirei, il quale risulta quello che avrà una maggiore evoluzione durante la storia, in seguito all'influenza di Gilgamesh (il servant del proprio maestro). Un'altra cosa molto bella è che non c'è, a differenza di "Fate/Stay Night", un vero e proprio protagonista, ma più o meno tutti i personaggi vengono messi sullo stesso piano, ovviamente ponendo maggior attenzione e quelli principali rispetto agli altri, secondari.
Uno di quelli che risalta di più, soprattutto rispetto al ruolo che ha nelle altre serie "Fate", è Saber, ovvero Arturia Pendragon (versione femminile di Re Artù), servant di Kiritsugu. A differenza di "Fate/Stay Night", qui viene mostrata per quella che è in realtà: uno dei più grandi guerrieri del passato, colei che è degna di brandire la leggendaria spada Excalibur, forte, nobile e pura, senza macchia, fredda e con un passato tormentato.
Vi sono molti episodi o parti dedicati a spiegare i vari intrecci tra i personaggi e le varie motivazioni che li spingono a combattere così fortemente, e ciò rende molto più avvincente l'anime. Inoltre, vengono rivelate molte cose che nella serie successiva non vengono chiarite. Un vero e proprio capolavoro fantasy in tutto e per tutto: epico, intrigante, emozionante, per nulla scontato in ogni punto e drammatico soprattutto verso la fine, tanto da stringere il cuore.
Uno di quelli che risalta di più, soprattutto rispetto al ruolo che ha nelle altre serie "Fate", è Saber, ovvero Arturia Pendragon (versione femminile di Re Artù), servant di Kiritsugu. A differenza di "Fate/Stay Night", qui viene mostrata per quella che è in realtà: uno dei più grandi guerrieri del passato, colei che è degna di brandire la leggendaria spada Excalibur, forte, nobile e pura, senza macchia, fredda e con un passato tormentato.
Vi sono molti episodi o parti dedicati a spiegare i vari intrecci tra i personaggi e le varie motivazioni che li spingono a combattere così fortemente, e ciò rende molto più avvincente l'anime. Inoltre, vengono rivelate molte cose che nella serie successiva non vengono chiarite. Un vero e proprio capolavoro fantasy in tutto e per tutto: epico, intrigante, emozionante, per nulla scontato in ogni punto e drammatico soprattutto verso la fine, tanto da stringere il cuore.