Recensione
Tekkaman Blade
8.0/10
Recensione di SmartGuy89
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"Tekkaman Blade" (o meglio "Tecnoman", come è stato commercializzato dalla Saban in Occidente) è un remake della serie anni '70 -'80 della Tatsunoko, caratterizzata però da un tratto più "fumetto americano" che mi ha reso difficile capire la reale provenienza di questa serie.
Come altre serie adattate e/o prodotte dal papà dei "Power Rangers", anche questa serie è andata in onda prima su Mediaset (con sigla di Marco Destro), anche se in questo caso è passata in sordina, e poi su FoxKids/K2.
Premetto che ho seguito solo la versione occidentale, con tutti i cambi apportati dalla Saban: tagli di scene, nomi occidentalizzati e periodo (siamo in un lontano futuro nell'originale, alla fine del XXI secolo nella versione americana, riprendendo così quel Terzo Millennio utopico che era il sogno dell'Occidente negli anni '90). Per lo più, la casa di produzione del signor Haim Saban ha prodotto due versioni in lingua inglese con alcuni nomi di personaggi diversi fra loro: una trasmessa negli USA e una usata per i doppiaggi in Occidente, fra cui il nostro. Come se non bastasse, il doppiaggio italiano ha pure modificato alcuni nomi della versione americana: infatti, anziché avere il Tecnoman Blade noi abbiamo come protagonista il Tecnoman Brando! Quindi la versione italiana è un po' un macello, malgrado i nostri doppiatori facciano un bel lavoro sui loro personaggi. Menzione d'onore per Patrizio Prata sul protagonista Brando/Nick (scusate ma uso i nomi italiani) in uno forse dei suoi primi ruoli come personaggio principale.
Tuttavia, va detto che la sigla strumentale americana di questa serie spacca di brutto! Andate a sentirla e ne rimarrete rapiti! Posso dire che è quasi una droga (ma, va beh, il principale collaboratore di Saban è Shuki Levy, un musicista: se non s'intende lui di queste cose!).
Ma il motivo per cui non mi sento di bocciare quest'adattamento è che la trama americana (con tutti i suoi difetti) non dà una storia banale, ma una bella storia supereroica al livello dei cartoni animati di supereoi di produzione Saban di quel periodo: malgrado tutto la storia riesce ad essere seria.
Lo scontro finale fra Brando e il Big Bad Tenebra (Darkon nel doppiaggio americano, nome originale Omega) fa comunque sentire come nei tecknomen nemici rimane qualcosa della loro umanità e dei legami che avevano.
Attenzione, questa parte contiene spoiler
Tenebra e gli altri Tecknoman sono parenti/amici di Brando. Furono rapiti e convertiti in guerrieri per gli alieni, ma Brando riuscì a scappare prima di diventare malvagio. Ciò è valido in tutte le versioni!
Come altre serie adattate e/o prodotte dal papà dei "Power Rangers", anche questa serie è andata in onda prima su Mediaset (con sigla di Marco Destro), anche se in questo caso è passata in sordina, e poi su FoxKids/K2.
Premetto che ho seguito solo la versione occidentale, con tutti i cambi apportati dalla Saban: tagli di scene, nomi occidentalizzati e periodo (siamo in un lontano futuro nell'originale, alla fine del XXI secolo nella versione americana, riprendendo così quel Terzo Millennio utopico che era il sogno dell'Occidente negli anni '90). Per lo più, la casa di produzione del signor Haim Saban ha prodotto due versioni in lingua inglese con alcuni nomi di personaggi diversi fra loro: una trasmessa negli USA e una usata per i doppiaggi in Occidente, fra cui il nostro. Come se non bastasse, il doppiaggio italiano ha pure modificato alcuni nomi della versione americana: infatti, anziché avere il Tecnoman Blade noi abbiamo come protagonista il Tecnoman Brando! Quindi la versione italiana è un po' un macello, malgrado i nostri doppiatori facciano un bel lavoro sui loro personaggi. Menzione d'onore per Patrizio Prata sul protagonista Brando/Nick (scusate ma uso i nomi italiani) in uno forse dei suoi primi ruoli come personaggio principale.
Tuttavia, va detto che la sigla strumentale americana di questa serie spacca di brutto! Andate a sentirla e ne rimarrete rapiti! Posso dire che è quasi una droga (ma, va beh, il principale collaboratore di Saban è Shuki Levy, un musicista: se non s'intende lui di queste cose!).
Ma il motivo per cui non mi sento di bocciare quest'adattamento è che la trama americana (con tutti i suoi difetti) non dà una storia banale, ma una bella storia supereroica al livello dei cartoni animati di supereoi di produzione Saban di quel periodo: malgrado tutto la storia riesce ad essere seria.
Lo scontro finale fra Brando e il Big Bad Tenebra (Darkon nel doppiaggio americano, nome originale Omega) fa comunque sentire come nei tecknomen nemici rimane qualcosa della loro umanità e dei legami che avevano.
Attenzione, questa parte contiene spoiler
Tenebra e gli altri Tecknoman sono parenti/amici di Brando. Furono rapiti e convertiti in guerrieri per gli alieni, ma Brando riuscì a scappare prima di diventare malvagio. Ciò è valido in tutte le versioni!