Recensione
School Days
8.0/10
"School Days" è la rappresentazione perfetta della tradizionale opera che si ama o si odia, e non serve perdersi troppo in chiacchiere per comprendere le motivazioni che portano lo spettatore a giudicarla in modo prettamente negativo o positivo. Mi preme comunque sottolineare che, seppur non si tratti di un capolavoro, non si può di certo definire pessimo, e a confermarlo sono proprio le numerose discussioni e controversie che girano attorno a questo prodotto.
Dunque, si parte dal preambolo: Makoto, apparentemente introverso e impacciato, è uno studente che si infatua di una ragazza particolarmente riservata, Kotonoha. I due frequentano la stessa scuola, ma riescono ad avvicinarsi soltanto nel momento in cui interviene nella situazione Sekai, descrivibile come la classica studentessa modello invidiata e acclamata un po' da tutti. Tra i tre si instaurerà un rapporto solido e l'anime, più o meno fino a metà, procederà come un qualsiasi scolastico, romantico, con uno sfondo harem e caratterizzato da una varietà di sfumature ecchi (in fondo non bisogna dimenticare che è tratto da una visual novel erotica), ma non durerà così a lungo: difatti in poco tempo tutto sarà destinato a mutare e a prendere una piega differente, dapprima in modo lieve e successivamente in modalità molto di rilievo, soprattutto nel finale sconvolgente. Pertanto il genere suddetto viene completamente stravolto, tanto da rendere complessa una vera e propria collocazione dell'opera in una o più categorie specifiche. Forse è opportuno partire proprio da qui e stabilire se quest'ultima descrizione corrisponde a una peculiarità o a un difetto: personalmente ritengo più la prima, perché in effetti non è così semplice trovare qualcosa di analogamente innovativo e originale considerando il genere originario.
Detto ciò, passo direttamente alla questione dei personaggi: sin dall'inizio è chiaro che le vicende coinvolgeranno principalmente i tre suddetti, perciò è inutile perdersi troppo in chiacchiere e chiedersi continuamente perché tutti gli altri non vengano definiti con lo stesso criterio qualitativo, oppure perché non si fa neanche un accenno alle rispettive famiglie. Lo scopo per il quale è stato costruito questo racconto in tutta probabilità è relativo all'introspezione psicologica dei protagonisti; sotto questo punto di vista, soprattutto nel caso delle due ragazze, non vedo assolutamente pecche, perché il comportamento di entrambe mantiene sempre una certa coerenza. Fare confronti con la realtà è futile: non tutti abbiamo lo stesso cervello per poter agire nel modo considerato più corretto e, a dirla tutta, anche personalmente ho avuto a che fare con persone che hanno adottato atteggiamenti molto simili a quelli visti durante il corso degli episodi. Insomma, cosa c'è di tanto surreale? Piuttosto, inviterei a tutti di prender coscienza del fatto che proprio in Giappone la trasmissione di "School Days" fu rinviata per un lungo periodo a causa di una serie di eventi che riportano a quello fondamentale dell'epilogo. Chiusa questa parentesi, si apre il dibattito relativo alla condotta del protagonista, incredibile e forse anche contrastante rispetto a ciò che viene mostrato nelle prime puntate: com'è possibile tutto ciò? In realtà io credo che non lo sia affatto. Una volta scoperte le proprie potenzialità, Makoto si rende conto di poter andare oltre e osare indipendentemente da ciò che può provocare a tutti coloro che gli stanno attorno e che si affezionano a lui; decide quindi di chiudere metaforicamente gli occhi e approfittare di ogni situazione semplicemente per trarne un beneficio proprio, cercando di scappare quando arriva l'ora di assumersi delle responsabilità, ma questo comunque non importa a chi non ha costruito un rapporto stabile con lui. Ebbene, anche qui non è così difficile riferirsi a delle situazioni concrete... posso anche essere d'accordo sul fatto che vengano mostrate in circostanze eccessive confrontate al mondo odierno, ma per rendere l'idea ci sta; eccome se ci sta!
Sul lato più tecnico, valutando quanto detto prima, la storia (includendo il finale) è costruita piuttosto correttamente e gli episodi si susseguono piuttosto scorrevolmente, rallentando leggermente di intensità soltanto nella parte centrale. Per quanto riguarda la grafica, i disegni sono realizzati bene, anche se le ambientazioni in qualche evenienza lasciano un po' a desiderare, ma nel complesso risultano godibili. La colonna sonora è ben curata e le musiche seguono un andamento parallelo nell'introduzione di ogni evento.
In conclusione, per me "School Days" è assolutamente consigliabile, perché è un anime che scombina completamente le aspettative e che presenta il suo principale punto di forza proprio nella differenziazione da tutte le altre opere ambientate in un contesto simile. Può scatenare angoscia, repressione, oppure anche ammaliarvi in qualche maniera; ma di certo è impossibile rimanere inermi. Per cui, guardatelo e fatevi la vostra idea, ma soprattutto siate pronti a qualsiasi tipo di conclusione.
Dunque, si parte dal preambolo: Makoto, apparentemente introverso e impacciato, è uno studente che si infatua di una ragazza particolarmente riservata, Kotonoha. I due frequentano la stessa scuola, ma riescono ad avvicinarsi soltanto nel momento in cui interviene nella situazione Sekai, descrivibile come la classica studentessa modello invidiata e acclamata un po' da tutti. Tra i tre si instaurerà un rapporto solido e l'anime, più o meno fino a metà, procederà come un qualsiasi scolastico, romantico, con uno sfondo harem e caratterizzato da una varietà di sfumature ecchi (in fondo non bisogna dimenticare che è tratto da una visual novel erotica), ma non durerà così a lungo: difatti in poco tempo tutto sarà destinato a mutare e a prendere una piega differente, dapprima in modo lieve e successivamente in modalità molto di rilievo, soprattutto nel finale sconvolgente. Pertanto il genere suddetto viene completamente stravolto, tanto da rendere complessa una vera e propria collocazione dell'opera in una o più categorie specifiche. Forse è opportuno partire proprio da qui e stabilire se quest'ultima descrizione corrisponde a una peculiarità o a un difetto: personalmente ritengo più la prima, perché in effetti non è così semplice trovare qualcosa di analogamente innovativo e originale considerando il genere originario.
Detto ciò, passo direttamente alla questione dei personaggi: sin dall'inizio è chiaro che le vicende coinvolgeranno principalmente i tre suddetti, perciò è inutile perdersi troppo in chiacchiere e chiedersi continuamente perché tutti gli altri non vengano definiti con lo stesso criterio qualitativo, oppure perché non si fa neanche un accenno alle rispettive famiglie. Lo scopo per il quale è stato costruito questo racconto in tutta probabilità è relativo all'introspezione psicologica dei protagonisti; sotto questo punto di vista, soprattutto nel caso delle due ragazze, non vedo assolutamente pecche, perché il comportamento di entrambe mantiene sempre una certa coerenza. Fare confronti con la realtà è futile: non tutti abbiamo lo stesso cervello per poter agire nel modo considerato più corretto e, a dirla tutta, anche personalmente ho avuto a che fare con persone che hanno adottato atteggiamenti molto simili a quelli visti durante il corso degli episodi. Insomma, cosa c'è di tanto surreale? Piuttosto, inviterei a tutti di prender coscienza del fatto che proprio in Giappone la trasmissione di "School Days" fu rinviata per un lungo periodo a causa di una serie di eventi che riportano a quello fondamentale dell'epilogo. Chiusa questa parentesi, si apre il dibattito relativo alla condotta del protagonista, incredibile e forse anche contrastante rispetto a ciò che viene mostrato nelle prime puntate: com'è possibile tutto ciò? In realtà io credo che non lo sia affatto. Una volta scoperte le proprie potenzialità, Makoto si rende conto di poter andare oltre e osare indipendentemente da ciò che può provocare a tutti coloro che gli stanno attorno e che si affezionano a lui; decide quindi di chiudere metaforicamente gli occhi e approfittare di ogni situazione semplicemente per trarne un beneficio proprio, cercando di scappare quando arriva l'ora di assumersi delle responsabilità, ma questo comunque non importa a chi non ha costruito un rapporto stabile con lui. Ebbene, anche qui non è così difficile riferirsi a delle situazioni concrete... posso anche essere d'accordo sul fatto che vengano mostrate in circostanze eccessive confrontate al mondo odierno, ma per rendere l'idea ci sta; eccome se ci sta!
Sul lato più tecnico, valutando quanto detto prima, la storia (includendo il finale) è costruita piuttosto correttamente e gli episodi si susseguono piuttosto scorrevolmente, rallentando leggermente di intensità soltanto nella parte centrale. Per quanto riguarda la grafica, i disegni sono realizzati bene, anche se le ambientazioni in qualche evenienza lasciano un po' a desiderare, ma nel complesso risultano godibili. La colonna sonora è ben curata e le musiche seguono un andamento parallelo nell'introduzione di ogni evento.
In conclusione, per me "School Days" è assolutamente consigliabile, perché è un anime che scombina completamente le aspettative e che presenta il suo principale punto di forza proprio nella differenziazione da tutte le altre opere ambientate in un contesto simile. Può scatenare angoscia, repressione, oppure anche ammaliarvi in qualche maniera; ma di certo è impossibile rimanere inermi. Per cui, guardatelo e fatevi la vostra idea, ma soprattutto siate pronti a qualsiasi tipo di conclusione.