Recensione
Akagami no Shirayuki hime
7.0/10
Ho aspettato per scrivere la recensione fino alla fine della serie.
"Akagami" è la classica favola semplice e senza fronzoli che potrebbe senza ombra di dubbio passare per un prodotto della fucina Disney (inteso come tipo), ma, dato che non è così, risulta piacevole. Mi spiego meglio: questo anime, senza bisogno di trame cervellotiche o drammi psicologici che portano a traumi infantili, fa della semplicità e della fluidità il suo cavallo di battaglia.
Sicuramente non troveremo epiche battaglie con draghi o mostri usciti da qualche perversa fantasia, m,a come dice il titolo stesso, la storia di una delicata ragazza con i capelli rossi.
Questo anime fa capire come sia bella la semplicità del raccontare con cura l'inizio della relazione tra due sconosciuti, senza per questo stressarle in situazioni ansiolitiche. Non va sottovalutata per questo la sceneggiatura, che in due stagioni ha tenuto un buon ritmo, facendo passare delle piccole avventure alla nostra eroina pur mantenendo sempre il livello costante di pacatezza e fluidità.
Il punto cardine di tutto l'anime è sicuramente la relazione che nasce e cresce tra i due protagonisti, che narra una favola: la protagonista Shirayuki risulta da subito simpatica e non per il suo piccolo dramma, ma perché reagisce con determinazione alle avversità, mentre Zen non è il classico principe delle favole e, sebbene distinto e coraggioso nel suo essere atipico, dà ragion d'essere a parecchie gag umoristiche che allietano la visione dell'anime. Il suo modo di fare (di Zen) è sempre di alto lignaggio e, seppur con frasi fatte, nella giusta occasione risulta un protagonista ben riuscito nel suo ruolo, soprattutto caratterialmente, dove troviamo sicuramente un'evoluzione verso una maturità più profonda. Da non sottovalutare anche tutta la compagnia che ruota intorno a Zen e Shirayuki, con personaggi ben realizzati e un chara ben delineato: è bello vedere nei dialoghi e nelle aspettative di ognuno il legame/i che lega ognuno di essi ai due protagonisti, senza mai trasformarsi in qualcosa di grottesco o magari posticcio.
Anche qui non ci sono veri cattivi o complotti machiavellici con antagonisti surreali, quindi la trama sicuramente sarà scontata, rifatta, posticcia e quant'altro si possa dire, ma è pur sempre una fiaba che allieta chiunque la guardi.
Il lato tecnico è quasi ineccepibile, con le animazioni di buon livello e una scenografia da sogno come la fiaba che racconta; da apprezzare anche la ricerca di ottimo livello sull'erboristeria medicinale, che dilaga nell'anime.
In conclusione, non ho trovato lacune nella sceneggiatura o raccapriccianti forzature nella storia, l'anime è ben fatto. Non è un capolavoro ma, secondo me, neanche vuole esserlo, risultando funzionale nella sua semplicità.
"Akagami" è la classica favola semplice e senza fronzoli che potrebbe senza ombra di dubbio passare per un prodotto della fucina Disney (inteso come tipo), ma, dato che non è così, risulta piacevole. Mi spiego meglio: questo anime, senza bisogno di trame cervellotiche o drammi psicologici che portano a traumi infantili, fa della semplicità e della fluidità il suo cavallo di battaglia.
Sicuramente non troveremo epiche battaglie con draghi o mostri usciti da qualche perversa fantasia, m,a come dice il titolo stesso, la storia di una delicata ragazza con i capelli rossi.
Questo anime fa capire come sia bella la semplicità del raccontare con cura l'inizio della relazione tra due sconosciuti, senza per questo stressarle in situazioni ansiolitiche. Non va sottovalutata per questo la sceneggiatura, che in due stagioni ha tenuto un buon ritmo, facendo passare delle piccole avventure alla nostra eroina pur mantenendo sempre il livello costante di pacatezza e fluidità.
Il punto cardine di tutto l'anime è sicuramente la relazione che nasce e cresce tra i due protagonisti, che narra una favola: la protagonista Shirayuki risulta da subito simpatica e non per il suo piccolo dramma, ma perché reagisce con determinazione alle avversità, mentre Zen non è il classico principe delle favole e, sebbene distinto e coraggioso nel suo essere atipico, dà ragion d'essere a parecchie gag umoristiche che allietano la visione dell'anime. Il suo modo di fare (di Zen) è sempre di alto lignaggio e, seppur con frasi fatte, nella giusta occasione risulta un protagonista ben riuscito nel suo ruolo, soprattutto caratterialmente, dove troviamo sicuramente un'evoluzione verso una maturità più profonda. Da non sottovalutare anche tutta la compagnia che ruota intorno a Zen e Shirayuki, con personaggi ben realizzati e un chara ben delineato: è bello vedere nei dialoghi e nelle aspettative di ognuno il legame/i che lega ognuno di essi ai due protagonisti, senza mai trasformarsi in qualcosa di grottesco o magari posticcio.
Anche qui non ci sono veri cattivi o complotti machiavellici con antagonisti surreali, quindi la trama sicuramente sarà scontata, rifatta, posticcia e quant'altro si possa dire, ma è pur sempre una fiaba che allieta chiunque la guardi.
Il lato tecnico è quasi ineccepibile, con le animazioni di buon livello e una scenografia da sogno come la fiaba che racconta; da apprezzare anche la ricerca di ottimo livello sull'erboristeria medicinale, che dilaga nell'anime.
In conclusione, non ho trovato lacune nella sceneggiatura o raccapriccianti forzature nella storia, l'anime è ben fatto. Non è un capolavoro ma, secondo me, neanche vuole esserlo, risultando funzionale nella sua semplicità.