Recensione
Biomega
9.0/10
Recensione di Ibra gear second
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Più rileggo questo manga e più cresce in me il timore che il finale dell'opera sarà, per motivi legati al passaggio dell'autore ad un'altra casa editrice, affrettato. Parlo di timore in quanto la fine anticipata, e dunque forzata, di un manga così coinvolgente non potrebbe che rappresentare un vero peccato. Si, peccato, perché considerando quanto visto fino al terzo volume e le potenzialità che non è difficile scorgere in un lavoro di questo tipo, si può anche cominciare a parlare di piccolo capolavoro.
Il visionario mangaka Tsutomu Nihei torna alle atmosfere oniriche e claustrofobiche di Blame! proponendo al lettore Biomega, opera fantascientifica matura, violenta, sanguinaria e dotata di un grande impatto visivo, ottenuto grazie al peculiare tratto dell’autore, qui più duro e crudo che mai.
L’opera è per molti aspetti simile a Blame!, tuttavia a mio avviso - grazie ad una maggiore esperienza acquisita da Nihei, ormai non solo magnifico disegnatore (e qui si è addirittura migliorato!) ma anche ottimo sceneggiatore - si dimostra molto più equilibrata nei suoi elementi chiave. Il manga presenta infatti un'esposizione meno contorta e più lineare dell’intreccio narrativo; un'estrema spettacolarizzazione dell’azione al limite del cinematografico; una migliore caratterizzazione sia fisica che caratteriale dei vari personaggi; una maggiore presenza di dialoghi, i quali, oltre a rendere più agevole l’interpretazione della storia, comunque non vanno ad incidere sull’importanza assegnata agli “assordanti” silenzi che tanto hanno caratterizzato Blame! e che anche ora contraddistinguono la sua ultima fatica.
Tutti questi elementi, impreziositi da un tratto graffiante che ben si addice alla “gabbia” nel quale Nihei ha intrappolato i suoi abitanti - siano essi orsi antropomorfi, droni senza anima o “Kill-Billiani” eroi sintetici - non lasciano scampo al lettore che, sconvolto e al tempo stesso esaltato dalle sequenze ricche di adrenalina messe in scena, viene condotto in un viaggio senza ritorno fra mastodontiche torri, desolate città da incubo e strade imbrattate di sangue e poltiglia sub-umana.
Il manga per ora è giunto in Italia al terzo numero ed è terminato in patria con il quarantaduesimo capitolo, per un totale di sei volumi. Se possibile, visti i soliti problemi nel recupero degli arretrati Panini, consiglio senza dubbio di recuperare questo manga in quanto, in un periodo in cui il mercato propone molta roba che non vale la sufficienza, Biomega appare come qualche cosa di cui ogni lettore non può e non deve fare a meno. Non bisogna essere infatti degli appassionati di fantascienza per appassionarsi alle atmosfere e alla storia di questo magnifico manga.
Il visionario mangaka Tsutomu Nihei torna alle atmosfere oniriche e claustrofobiche di Blame! proponendo al lettore Biomega, opera fantascientifica matura, violenta, sanguinaria e dotata di un grande impatto visivo, ottenuto grazie al peculiare tratto dell’autore, qui più duro e crudo che mai.
L’opera è per molti aspetti simile a Blame!, tuttavia a mio avviso - grazie ad una maggiore esperienza acquisita da Nihei, ormai non solo magnifico disegnatore (e qui si è addirittura migliorato!) ma anche ottimo sceneggiatore - si dimostra molto più equilibrata nei suoi elementi chiave. Il manga presenta infatti un'esposizione meno contorta e più lineare dell’intreccio narrativo; un'estrema spettacolarizzazione dell’azione al limite del cinematografico; una migliore caratterizzazione sia fisica che caratteriale dei vari personaggi; una maggiore presenza di dialoghi, i quali, oltre a rendere più agevole l’interpretazione della storia, comunque non vanno ad incidere sull’importanza assegnata agli “assordanti” silenzi che tanto hanno caratterizzato Blame! e che anche ora contraddistinguono la sua ultima fatica.
Tutti questi elementi, impreziositi da un tratto graffiante che ben si addice alla “gabbia” nel quale Nihei ha intrappolato i suoi abitanti - siano essi orsi antropomorfi, droni senza anima o “Kill-Billiani” eroi sintetici - non lasciano scampo al lettore che, sconvolto e al tempo stesso esaltato dalle sequenze ricche di adrenalina messe in scena, viene condotto in un viaggio senza ritorno fra mastodontiche torri, desolate città da incubo e strade imbrattate di sangue e poltiglia sub-umana.
Il manga per ora è giunto in Italia al terzo numero ed è terminato in patria con il quarantaduesimo capitolo, per un totale di sei volumi. Se possibile, visti i soliti problemi nel recupero degli arretrati Panini, consiglio senza dubbio di recuperare questo manga in quanto, in un periodo in cui il mercato propone molta roba che non vale la sufficienza, Biomega appare come qualche cosa di cui ogni lettore non può e non deve fare a meno. Non bisogna essere infatti degli appassionati di fantascienza per appassionarsi alle atmosfere e alla storia di questo magnifico manga.