Recensione
Please Teacher
8.0/10
Una breve introduzione, Onegai Teacher o Please Teacher in origine è una serie anime di 12 episodi, il manga in questione composto da due volumetti è una trasposizione della serie tv, non avendo visto la prima per ora non posso fare confronti, tra l’altro se interessa esiste anche il seguito ovvero Onegai Twins.
La trama vede come protagonisti in primis Kei Kusanagi, un liceale affetto da una strana malattia che lui stesso chiama “l’arresto” senza entrare troppo nei particolari per colpa di questa malattia Kei è costretto a vivere nella casa degli zii, che per l’appunto gestiscono proprio una clinica, e ovviamente tutto ciò ha delle ripercussioni anche sulla sua vita scolastica ed extra scolastica. L’altra protagonista è Mizuho Kazami affascinante e misteriosa professoressa che all’inizio del nuovo semestre si ritrova ad insegnare nella classe di Kei. Tra i due si instaura un legame che poi sarà il filo portante dell’intera storia e ci accompagnerà fino all’ultima pagina tra alterne vicende. Ovviamente ci sono tanti altri personaggi con il ruolo di comparsa o poco più, in effetti neanche i due protagonisti vengono poi sviluppati molto, si rimane sui tratti di base però gli atteggiamenti un po’ ingenui dei due mi sono piaciuti perché si inseriscono bene nel tenero dell’opera come avrà modo di spiegare nelle conclusioni.
Lo stile grafico l’ho trovata piacevole, Shizuru Hayashiya ha un tratto bello pulito e molto preciso, le tavole sono tutte curate nei particolari, certo non siamo in presenza di un capolavoro artistico però si lascia apprezzare. L’edizione della J-pop si presenta, mi verrebbe da dire come al solito, molto curata quindi sovraccopertina, carta di qualità e anche le tavole a colori, in se quindi vale i soldi spesi.
Traendo le conclusioni se devo essere onesto è difficile dare un giudizio, da una parte concentrare tutto in due volumi crea un po’ un senso di eccessiva velocità nello sviluppo della storia, la trama in se non è certo poi paragonabile all’attrattiva che può essere esercitata da altri titoli e in generale l’approccio che l’autrice da è abbastanza superficiale eppure nonostante questi difetti è un bel manga, leggero si, ma carino proprio per quello e in fondo non cerca di negare in alcun modo questa sua natura, quindi se dovessi tornare indietro lo riprenderei con piacere. Quindi per farla breve lo consiglio a chi comunque apprezza opere “sentimentali” e senza troppe pretese cerca una lettura “leggera”, partendo da queste premesse il manga in questione svolge bene il suo “lavoro”. Una piccola nota sul voto, sono conscio di aver ecceduto un po’ ma in fondo credo che sul voto incida tanto la qualità quanto “l’umore” che riesce a creare al momento della lettura quindi passatemelo.
La trama vede come protagonisti in primis Kei Kusanagi, un liceale affetto da una strana malattia che lui stesso chiama “l’arresto” senza entrare troppo nei particolari per colpa di questa malattia Kei è costretto a vivere nella casa degli zii, che per l’appunto gestiscono proprio una clinica, e ovviamente tutto ciò ha delle ripercussioni anche sulla sua vita scolastica ed extra scolastica. L’altra protagonista è Mizuho Kazami affascinante e misteriosa professoressa che all’inizio del nuovo semestre si ritrova ad insegnare nella classe di Kei. Tra i due si instaura un legame che poi sarà il filo portante dell’intera storia e ci accompagnerà fino all’ultima pagina tra alterne vicende. Ovviamente ci sono tanti altri personaggi con il ruolo di comparsa o poco più, in effetti neanche i due protagonisti vengono poi sviluppati molto, si rimane sui tratti di base però gli atteggiamenti un po’ ingenui dei due mi sono piaciuti perché si inseriscono bene nel tenero dell’opera come avrà modo di spiegare nelle conclusioni.
Lo stile grafico l’ho trovata piacevole, Shizuru Hayashiya ha un tratto bello pulito e molto preciso, le tavole sono tutte curate nei particolari, certo non siamo in presenza di un capolavoro artistico però si lascia apprezzare. L’edizione della J-pop si presenta, mi verrebbe da dire come al solito, molto curata quindi sovraccopertina, carta di qualità e anche le tavole a colori, in se quindi vale i soldi spesi.
Traendo le conclusioni se devo essere onesto è difficile dare un giudizio, da una parte concentrare tutto in due volumi crea un po’ un senso di eccessiva velocità nello sviluppo della storia, la trama in se non è certo poi paragonabile all’attrattiva che può essere esercitata da altri titoli e in generale l’approccio che l’autrice da è abbastanza superficiale eppure nonostante questi difetti è un bel manga, leggero si, ma carino proprio per quello e in fondo non cerca di negare in alcun modo questa sua natura, quindi se dovessi tornare indietro lo riprenderei con piacere. Quindi per farla breve lo consiglio a chi comunque apprezza opere “sentimentali” e senza troppe pretese cerca una lettura “leggera”, partendo da queste premesse il manga in questione svolge bene il suo “lavoro”. Una piccola nota sul voto, sono conscio di aver ecceduto un po’ ma in fondo credo che sul voto incida tanto la qualità quanto “l’umore” che riesce a creare al momento della lettura quindi passatemelo.