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Allora premessa sull’opera, Trigun Maximum è il “seguito” di Trigun, in realtà non sarebbe proprio esatto parlare di seguito perché come per altro ha detto il buon Yasuhiro Nightow è un’opera unica, il nome diverso deriva solo da controversie con l’editore originale. In totale sono 14 volumetti, in origine a curare la pubblicazione in Italia fu la Dynit che però non l’ha mai completata, più di recente ha ripreso la Jpop che ha pubblicato finalmente l’opera per intero, a questi volumi vanno poi aggiunti i due di Trigun e che in Italia sono editi dalla Planet Manga.
La trama credo sia nota se non altro per via dell’anime che ha raggiunto una certa fama, ad ogni modo il protagonista si chiama Vash the Stampede, un pistolero che definire strampalato è poco e che fa del “Love&Peace” il suo motto. La storia è ambientata in un futuro non precisato e su un pianeta lontano dalla Terra la cui caratteristica è quella di avere due soli e un clima desertico, in una situazione del genere ciò che consente agli uomini di sopravvivere è la tecnologia che costituisce ciò che rimane delle navi/arca che li trasportarono in loco. è interessante notare come il rapporto che gli uomini instaurano con queste macchina sia simile per certi versi a quello descritto da Asimov nel Ciclo della Fondazione, capaci di usarle e mantenerle ma all’oscuro del loro effettivo funzionamento e quindi di poterle replicare ma anche solo comprenderle. questa cosa ha un suo peso determinato nello sviluppo della storia. Per tali motivi il mondo si presenta una sorta di vecchio west in parte modernizzato e sicuramente l’ambiente desertico aiuta molto nel richiamare questa idea. In questa ambientazione Vash, l’uomo da 60 miliardi di $$, è chiamato ad una lotta all’ultimo sangue con suo fratello Knives dal cui esisto dipendono le sorti dell’umanità.
Sebbene Vash abbia il ruolo centrale con lo svolgersi della trama si aggiungono altri personaggi tra i quali un ruolo essenziale ha il reverendo Nicholas D. Wolfwood, una figura in netto contrasto rispetto al carattere di Vash e che fornisce a Nightow lo spunto per confrontare i due modi di agire, in un certo senso Wolfwood arriva ad impersonare il pensiero e i dubbi del lettore di fronte all’apparente “passività” di Vash, di qui poi il confronto in parte scontro tra i due. Tra gli antagonisti spicca in modo particolare la lucida follia che caratterizza sia di Knives che Legato, ovviamente le ragioni dei loro comportamenti vengono esposte in modo esauriente.
Una nota merita il rapporto con l’anime, la trama rispetto al manga si discosta in modo evidente, tanto nel finale quando nell’evoluzione della storia, le analogie si esauriscono nei primi volumi del Maximum. Sicuramente Nightow nei 14 volumi tira fuori una trama più complessa, per me molto bella e migliore dell’anime, sicuramente le spiegazioni sono maggiori e quindi ad esempio risulta più comprensibile l’odio di Knives verso gli uomini. Tuttavia per una cosa l’anime vince ed è la presentazione grafica, a me personalmente lo stile di Nightow non piace molto, spesso approssimativo altre volte curato ma nel complesso mi vien da dire che è un vero “casinaro” perché di alcune tavole non è facile capire neanche il verso, soprattutto nei volumi finali. Al contrario la trasposizione animata della Madhouse si presenta in modo migliore, certo forse può sembrare una cosa scontata per un’opera di azione, però come detto lo stile incasinato di Nightow rende la cosa netta.
In conclusione comunque è un manga di cui consiglio la lettura, certo vi deve piacere l’azione perché in Trigun ce ne è in abbondanza come ben premette il sottotitolo del manga “Deep Space Planet Future Gun Action”. L’edizione della Jpop ha la sua bella sovraccopertina e sotto la variante comica della copertina realizzata da Nightow, come sempre i volumi sono molto curati, quindi ottime sia la stampa che la carta.