Recensione
L'Uomo che Cammina
9.0/10
Innanzitutto vi devono prestare il volume perché difficile da trovare o casomai bisogna essere disposti a sborsare una bella sommetta su Ebay.
In secondo luogo non ci si deve aspettare “il capolavoro” dato che molti considerano questo artista un maestro; a parte che ormai tutti i mangaka sono maestri.
I disegni sono molto belli ed evocativi, ma lo stesso autore, secondo me, ha fatto di meglio in altre opere.
E allora perché leggere questa serie di racconti?
Perché sono “leggeri”, nel senso migliore del termine, scivolano via con naturalezza e ti lasciano addosso sensazioni piacevoli, perché il più grande pregio di questo autore è riuscire a farti provare quello che prova il protagonista, calarti nei suoi panni e, pagina dopo pagina, non sei più tu, ma lui, e ti senti beato come se tutto fosse lontano e quello che conta è solo “la passeggiata”.
Il racconto che mi è rimasto più impresso e intenerito è “la lunga strada”: camminiamo con il protagonista e per la strada veniamo superati da un signore con il bastone; va be' che ci stavamo guardando intorno, ma non possiamo farci superare, così lo sorpassiamo.
Ormai siamo tranquilli andiamo del nostro passo, tanto figuriamoci se ci riprende... mah! Accidenti, dobbiamo impegnarci di più.
Ancora! Per forza è stato favorito dal traffico.
No ora anche il treno ci si mette, ormai non lo riprendiamo... ci ha aspettato, in fondo questo giochino è divertente, ma ancor più divertente camminare insieme.
solo otto pagine per rappresentare tutte queste emozioni.
In secondo luogo non ci si deve aspettare “il capolavoro” dato che molti considerano questo artista un maestro; a parte che ormai tutti i mangaka sono maestri.
I disegni sono molto belli ed evocativi, ma lo stesso autore, secondo me, ha fatto di meglio in altre opere.
E allora perché leggere questa serie di racconti?
Perché sono “leggeri”, nel senso migliore del termine, scivolano via con naturalezza e ti lasciano addosso sensazioni piacevoli, perché il più grande pregio di questo autore è riuscire a farti provare quello che prova il protagonista, calarti nei suoi panni e, pagina dopo pagina, non sei più tu, ma lui, e ti senti beato come se tutto fosse lontano e quello che conta è solo “la passeggiata”.
Il racconto che mi è rimasto più impresso e intenerito è “la lunga strada”: camminiamo con il protagonista e per la strada veniamo superati da un signore con il bastone; va be' che ci stavamo guardando intorno, ma non possiamo farci superare, così lo sorpassiamo.
Ormai siamo tranquilli andiamo del nostro passo, tanto figuriamoci se ci riprende... mah! Accidenti, dobbiamo impegnarci di più.
Ancora! Per forza è stato favorito dal traffico.
No ora anche il treno ci si mette, ormai non lo riprendiamo... ci ha aspettato, in fondo questo giochino è divertente, ma ancor più divertente camminare insieme.
solo otto pagine per rappresentare tutte queste emozioni.