Recensione
Baby Face
10.0/10
Da tempo ormai sono arrivato a questa conclusione: questo autore è stellare, il sensei Inoue non finirà mai di stupirmi. Prima di recensire questo breve manga, questo one-shoot ecco, vi avverto che purtroppo è quasi impossibile reperire una copia di questo titolo che, come potete vedere dalle immagini, è incluso nell' albo MARVEL IMPACT 2000, che ho trovato in maniera fortuita; ma se lo trovate acquistatelo ad occhi chiusi! Soprattutto se siete dei fan di Takehiko Inoue. Questa è la breve storia di un Killer a pagamento, di un ragazzo che, nonostante il suo lavoro, conserva ancora le caratteristiche del giovane o dell'adolescente puro, del ragazzo innamorato e gentile, come se il male delle sue azioni non l'avesse ancora intaccato. Il protagonista infatti non è affatto una cattiva persona, ma per motivi inspiegabili (non ci viene fornita alcuna informazione a riguardo) si ritrova ad essere una pedina fondamentale di un' associazione di gente per niente onesta. In questo modo il nostro protagonista è privo di qualsiasi libertà, non può vivere come vorrebbe, perché ogni volta che vuole fare qualcosa che gli piace compare un misterioso personaggio della sua associazione che gli da ordini. Toccante anche il finale, che non rivelo nel caso aveste magari la fortuna sfacciata di leggerlo.
Do un 10 perché è incredibile, a mio parere, che un autore a quei tempi quasi "alle prime armi", sia riuscito in un solo episodio, in una sola storia, a colpire il lettore in modo forte e deciso. Dal punto di vista stilistico i disegni sono palesemente simili a quelli di Slam Dunk, a tal punto che in una vignetta vengono mostrati, come personaggi secondari, proprio coloro che faranno parte della banda di Hanamichi: Takamiya, Okusu e Noma.
Baby Face è un titolo che tutti dovrebbero leggere a mio avviso, visto che tante banalità vengono spacciate per capolavori, e spero appunto che la mia richiesta (che Brighel ha anche scritto sul foglio delle idee possibili, quando l'ho incontrato al Romics) di una ristampa delle vecchie opere di Inoue, meglio se in formato tankobon, venga esaudita.
Do un 10 perché è incredibile, a mio parere, che un autore a quei tempi quasi "alle prime armi", sia riuscito in un solo episodio, in una sola storia, a colpire il lettore in modo forte e deciso. Dal punto di vista stilistico i disegni sono palesemente simili a quelli di Slam Dunk, a tal punto che in una vignetta vengono mostrati, come personaggi secondari, proprio coloro che faranno parte della banda di Hanamichi: Takamiya, Okusu e Noma.
Baby Face è un titolo che tutti dovrebbero leggere a mio avviso, visto che tante banalità vengono spacciate per capolavori, e spero appunto che la mia richiesta (che Brighel ha anche scritto sul foglio delle idee possibili, quando l'ho incontrato al Romics) di una ristampa delle vecchie opere di Inoue, meglio se in formato tankobon, venga esaudita.