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9.0/10
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Uno dei manga che ritengo un capolavoro del fumetto giapponese, un misto di humour (a volte anche demenziale ma che ci sta tutto) e di serietà, che a volte tocca il tragico o il sentimentale, per non parlare di attimi di malinconia, che a volte ti portano anche al pianto, come la morte del buon...
Non esiste una trama centrale, come è solito nelle opere Hojo, ma singole storie che al massimo possono durare per due volumi interi, che sono distaccate le une dalle altre, anche se a volte qualche collegamento tra alcune storie si trova anche facilmente.
Tutto quello che si può dire di buono su questa storia è ormai stato detto e ripetuto all'infinito: i disegni, i personaggi, le scenette comiche, i (falsi?) tentativi di Saeko di sedurre Ryo per farsi aiutare gratis in alcuni casi della polizia, per poi finire con la "strana" storia di amore-odio che intercorre in quasi tutte le vicende tra Ryo e Kaori.
Mi soffermo un po' invece su come viene descritto quartiere di Shinjuku, la mattina importante centro commerciale ed amministrativo, mentre la sera diventa il "quartiere a luci rosse di Tokio", e trovi qualsiasi cosa al suo interno, dagli alberghi a ore ai casinò gestiti dalla Yakuza.
Altro punto interessante e la strana amicizia tra Ryo e Umibozu, nata sui campi di guerra (anche se spesso sono stati avversari) e continuata nel lavoro comune di Sweeper, un amicizia in contrasto con la voglia però di decidere chi dei due sia il migliore, che li ha portati a confrontarsi sempre lealmente, senza mai trovare un vincitore tra i due.
Un fumetto che ho sempre adorato, anche se con un finale che mi ha sempre lasciato un forte amaro in bocca:

<b>[Attenzione, Spoiler]</b>
avrei voluto vedere sempre Ryo e Kaori sposarsi ma non è stato possibile.