Recensione
Maison Ikkoku
10.0/10
Maison Ikkoku è uno di quei manga che VA letto. A prescindere dai gusti.
Di sicuro l'opera migliore di Rumiko Takashi, affronta una splendida storia d'amore che cresce lentamente con gli anni, è considerato un seinen ed infatti ha un taglio diverso, più maturo rispetto alle classiche vicende amorose.
La vicenda ha inizio con l'arrivo di Kyoko Otonashi, una giovanissima vedova, come amministratrice della "Maison Ikkoku" (uno stabile malridotto), dove alloggia Yusaku Godai, un giovane Ronin (studenti bocciati all'esame di ammissione all'università) che, tormentato dai suoi eccentrici e molesti coinquilini, vuole fuggire da quell'ambiente malsano per il suo futuro. Ma proprio quando sta per varcare la soglia, avviene il fatale incontro con Kyoko che fulmina il cuore del ragazzo, che dovrà fare i conti però con l'attaccamento della donna alla figura del defunto marito. La storia prosegue nell'arco degli anni tra equivoci, avvicinamenti, litigi e nuovi personaggi, tra questi l'immancabile rivale. Proprio il "cast" di Maison Ikkoku, oltre alla splendida trama, è un grande punto di forza: ogni personaggio anche se secondario è tratteggiato in maniera splendida e tramite queste figure la Takashi ci dà anche uno spaccato della società giapponese con tutte le sue sfaccettature, ma senza diventare pedante e mantenendo un tono comunque allegro. Infatti non mancano momenti comici, specialmente quando entrano in gioco gli inquilini della Maison ikkoku, ma la bravura della Takashi è soprattutto nel modo in cui conduce la vicenda amorosa e il triangolo, la base è la classica commedia degli equivoci, ma ci sono anche riflessione più profonde dei protagonisti che sottolineano la maturazione dei sentimenti dei personaggi.
Il disegno è quello classico della Takashi, molto semplice ma che si adatta bene all'atmosfera della storia. Insomma siamo di fronte ad un capolavoro che saprà toccare le emozioni più profonde del lettore.
Di sicuro l'opera migliore di Rumiko Takashi, affronta una splendida storia d'amore che cresce lentamente con gli anni, è considerato un seinen ed infatti ha un taglio diverso, più maturo rispetto alle classiche vicende amorose.
La vicenda ha inizio con l'arrivo di Kyoko Otonashi, una giovanissima vedova, come amministratrice della "Maison Ikkoku" (uno stabile malridotto), dove alloggia Yusaku Godai, un giovane Ronin (studenti bocciati all'esame di ammissione all'università) che, tormentato dai suoi eccentrici e molesti coinquilini, vuole fuggire da quell'ambiente malsano per il suo futuro. Ma proprio quando sta per varcare la soglia, avviene il fatale incontro con Kyoko che fulmina il cuore del ragazzo, che dovrà fare i conti però con l'attaccamento della donna alla figura del defunto marito. La storia prosegue nell'arco degli anni tra equivoci, avvicinamenti, litigi e nuovi personaggi, tra questi l'immancabile rivale. Proprio il "cast" di Maison Ikkoku, oltre alla splendida trama, è un grande punto di forza: ogni personaggio anche se secondario è tratteggiato in maniera splendida e tramite queste figure la Takashi ci dà anche uno spaccato della società giapponese con tutte le sue sfaccettature, ma senza diventare pedante e mantenendo un tono comunque allegro. Infatti non mancano momenti comici, specialmente quando entrano in gioco gli inquilini della Maison ikkoku, ma la bravura della Takashi è soprattutto nel modo in cui conduce la vicenda amorosa e il triangolo, la base è la classica commedia degli equivoci, ma ci sono anche riflessione più profonde dei protagonisti che sottolineano la maturazione dei sentimenti dei personaggi.
Il disegno è quello classico della Takashi, molto semplice ma che si adatta bene all'atmosfera della storia. Insomma siamo di fronte ad un capolavoro che saprà toccare le emozioni più profonde del lettore.