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Non posso evitare di dargli dieci. Forse tra i fumetti di Taniguchi questo è il più significativo che mai abbia creato. Certo, come in ogni sua opera non manca mai il grande rilievo dato alle sensazioni e alle riflessioni del protagonista, così come l'atmosfera a tratti lievemente malinconica e velata, tuttavia riesce ad essere in qualche modo particolare, unico nel suo genere. L'inizio è un po' troppo improvviso e fugge in poche pagine, dando immediatamente spazio alla "vera" vita del protagonista, una vita in cui riesce a realizzarsi, ad inseguire il proprio sogno, contrariamente a quella "precedente". Forse è questo che riesce a rendere questo manga così particolare: l'inseguimento di un sogno. È un tema comune, intendiamoci, ma in questo caso non viene rappresentato come un obbiettivo per il quale si devono superare mille avventure, bensì un sogno vero, reale, che non morirà mai anche se incontrerà mille difficoltà e che viene realizzato con tutte le forze di un comune mortale. La presenza di questo argomento è chiaramente autobiografica ed è probabilmente per questo che Taniguchi, forse senza neppure rendersene conto, ha coinvolto tutto se stesso nella realizzazione di "Uno zoo d'inverno", riuscendo a riportare sulla carta ciò che realmente provò.
Consiglio di leggerlo a tutti, specialmente a chi desidera scoprire un Taniguchi impercettibilmente "diverso".