Recensione
Rash!!
9.0/10
Rash è un’opera breve che porta la firma del maestro Tsukasa Hojo. Composta da soli due volumetti monografici pubblicati nel duemila dalla Star Comics sulla collana Point Break, Rash narra le avventure di una giovane e bella ragazza di provincia che ha deciso di mettere in essere il “Giuramento d’Ippocrate”.
Diventata medico, non perde molto tempo e trova subito lavoro nel suo paese d’origine, al posto prima occupato dalla nonnina ormai ritiratasi in pensione. Fin qui tutto tranquillo, direte voi. Non lo stesso potrete dire però sapendo che il suo nuovo posto di lavoro è in un penitenziario, e per di più, non nella sezione femminile! Ora, so che vista così potrebbe sembrare di star scivolando nel genere Hentai, e neanche tanto leggero, ma ricordiamoci che stiamo parlando di Tsukasa Hojo e non penso che un autore di tale calibro si abbasserebbe a ciò.
Infatti al di là di questo incipit che potrebbe far pensare chissà a che, scopriremo la vera natura della protagonista, creatura che pur sotto le sembianze femminili non si discosta molto da un lottatore di sumo. Nascosta sotto la grazia e l’avvenenza di un corpo da modella si nasconde un maschiaccio che non si fa certo mettere i piedi in testa anche dal più grosso dei galeotti.
Bisogna anche dire che l’ambientazione carceraria rappresenterà solo l’inizio dell’avventura, in quanto ben presto ritroveremo Yuki Asaka e il suo vecchio amico d’infanzia Tatsumi, divenuto ormai poliziotto del luogo, alle prese con la vera trama impostata da Hojo. Pur non mancando altre scenette all’interno della cittadella carceraria che rimarrà sempre l’ambientazione principale della serie, le vicende si incentreranno su una figura alquanto misteriosa coinvolta in una serie di omicidi legati da un filo comune.
<b>[Attenzione, questa parte contiene spoiler.]</b>
Tralasciando i dettagli che scoprirete pian piano nella lettura dei due albi, posso dirvi che la misteriosa figura coinvolta in questa serie di omicidi si rivelerà essere una persona particolarmente legata alla cara Yuki, professionalmente ma anche, ed è qui entra in ballo l’arguzia di Hojo, sentimentalmente. Scopriremo infatti che tale individuo è l’uomo di cui Yuki è innamorata, e ciò naturalmente si lega anche ai sentimenti che il povero Tatsumi prova per la protagonista: amica d’infanzia sì, tanto bistrattata e all’apparenza odiata, ma che in realtà rappresenta qualcosa di più.
<b>[Fine spoiler.]</b>
La trama sicuramente è avvincente e in linea con le altre opere del maestro, rappresenta sicuramente un bel mix di azione e avventura in salsa tipicamente poliziesca - a cui in questo caso aggiungerei anche “investigativa” – il tutto impreziosito da spunti ironici-demenziali e, perché no, sentimentali.
Il disegno è sicuramente esemplare e rappresenta a mio giudizio il miglior livello di stile raggiunto dal maestro. Un perfetto mix tra il particolare e attraente stile, pur acerbo, che ha caratterizzato l’iter dell’autore dal 1981 – anno di pubblicazione della sua prima opera Cat’s Eye – e il tratto fortemente realistico raggiunto recentemente con le attuali opere del maestro quali Angel Heart. Rash in fondo è stato serializzato e disegnato nel 1995, subito dopo la conclusione di City Hunter e prima della pubblicazione di Family Compo e si piazza proprio nel mezzo della carriera dell’autore e ciò spiega un po’ il tutto. Insomma disegno veramente ottimo, sia per quanto riguarda le ambientazioni, come caratteristica tipica dell’autore, che per i personaggi.
Per l’edizione nulla da eccepire, buono il lavoro svolto dalla Star Comics che pubblica il tutto nel classico formato, che attualmente si attesterebbe sulla classica edizione da 4,20 euro.
Unica problematica rimane la reperibilità degli albi, che come triste standard attuale di tutte le opere marchiate Tsukasa Hojo by Star Comics, sono irreperibili sul mercato tranne nell’ipotesi di accontentarsi dell’usato.
In definitiva un nove ampiamente meritato e un’opera che consiglio fortemente a tutti senza distinzioni di genere, sesso od età, un’opera non molto impegnativa che vi farà passare un piacevole pomeriggio di lettura senza pari.
Diventata medico, non perde molto tempo e trova subito lavoro nel suo paese d’origine, al posto prima occupato dalla nonnina ormai ritiratasi in pensione. Fin qui tutto tranquillo, direte voi. Non lo stesso potrete dire però sapendo che il suo nuovo posto di lavoro è in un penitenziario, e per di più, non nella sezione femminile! Ora, so che vista così potrebbe sembrare di star scivolando nel genere Hentai, e neanche tanto leggero, ma ricordiamoci che stiamo parlando di Tsukasa Hojo e non penso che un autore di tale calibro si abbasserebbe a ciò.
Infatti al di là di questo incipit che potrebbe far pensare chissà a che, scopriremo la vera natura della protagonista, creatura che pur sotto le sembianze femminili non si discosta molto da un lottatore di sumo. Nascosta sotto la grazia e l’avvenenza di un corpo da modella si nasconde un maschiaccio che non si fa certo mettere i piedi in testa anche dal più grosso dei galeotti.
Bisogna anche dire che l’ambientazione carceraria rappresenterà solo l’inizio dell’avventura, in quanto ben presto ritroveremo Yuki Asaka e il suo vecchio amico d’infanzia Tatsumi, divenuto ormai poliziotto del luogo, alle prese con la vera trama impostata da Hojo. Pur non mancando altre scenette all’interno della cittadella carceraria che rimarrà sempre l’ambientazione principale della serie, le vicende si incentreranno su una figura alquanto misteriosa coinvolta in una serie di omicidi legati da un filo comune.
<b>[Attenzione, questa parte contiene spoiler.]</b>
Tralasciando i dettagli che scoprirete pian piano nella lettura dei due albi, posso dirvi che la misteriosa figura coinvolta in questa serie di omicidi si rivelerà essere una persona particolarmente legata alla cara Yuki, professionalmente ma anche, ed è qui entra in ballo l’arguzia di Hojo, sentimentalmente. Scopriremo infatti che tale individuo è l’uomo di cui Yuki è innamorata, e ciò naturalmente si lega anche ai sentimenti che il povero Tatsumi prova per la protagonista: amica d’infanzia sì, tanto bistrattata e all’apparenza odiata, ma che in realtà rappresenta qualcosa di più.
<b>[Fine spoiler.]</b>
La trama sicuramente è avvincente e in linea con le altre opere del maestro, rappresenta sicuramente un bel mix di azione e avventura in salsa tipicamente poliziesca - a cui in questo caso aggiungerei anche “investigativa” – il tutto impreziosito da spunti ironici-demenziali e, perché no, sentimentali.
Il disegno è sicuramente esemplare e rappresenta a mio giudizio il miglior livello di stile raggiunto dal maestro. Un perfetto mix tra il particolare e attraente stile, pur acerbo, che ha caratterizzato l’iter dell’autore dal 1981 – anno di pubblicazione della sua prima opera Cat’s Eye – e il tratto fortemente realistico raggiunto recentemente con le attuali opere del maestro quali Angel Heart. Rash in fondo è stato serializzato e disegnato nel 1995, subito dopo la conclusione di City Hunter e prima della pubblicazione di Family Compo e si piazza proprio nel mezzo della carriera dell’autore e ciò spiega un po’ il tutto. Insomma disegno veramente ottimo, sia per quanto riguarda le ambientazioni, come caratteristica tipica dell’autore, che per i personaggi.
Per l’edizione nulla da eccepire, buono il lavoro svolto dalla Star Comics che pubblica il tutto nel classico formato, che attualmente si attesterebbe sulla classica edizione da 4,20 euro.
Unica problematica rimane la reperibilità degli albi, che come triste standard attuale di tutte le opere marchiate Tsukasa Hojo by Star Comics, sono irreperibili sul mercato tranne nell’ipotesi di accontentarsi dell’usato.
In definitiva un nove ampiamente meritato e un’opera che consiglio fortemente a tutti senza distinzioni di genere, sesso od età, un’opera non molto impegnativa che vi farà passare un piacevole pomeriggio di lettura senza pari.