Recensione
Cuore di Menta
9.0/10
Una bella e originale opera targata Wataru Yoshizumi, maestra indiscussa degli shojo manga. Proprio per il talento della mangaka le mie aspettative su questo manga erano veramente molto alte, e devo dire sono state ampiamente soddisfatte.
La storia è una commedia degli equivoci a sfondo scolastico, un po' paradossale tuttavia scorrevole e coinvolgente. La maestra Yoshizumi ha ammesso in un'intervista di prediligere le situazioni paradossali in quanto alla ricerca di tematiche originali per uscire dallo schema del banale shojo, invece di utilizzare espedienti ad esempio magici si rifugia in queste situazioni assolutamente assurde ma mai banalizzate e infantili (così come spesso accade ai majo shojo). Il disegno è molto bello ed è interessante notare, per gli amanti di questa mangaka, l'evoluzione del tratto, dalle prime opere a quelle odierne della maturità. I personaggi sono tutti simpatici e freschi, sebbene il più riuscito sia sicuramente Noel. Nonostante i 12 volumi il finale però mi ha un po' delusa. Mi sarebbe piaciuta una conclusione magari più dettagliata, meno "frettolosa". Per questa "pecca" sul finale il mio voto non è 10, bensì 9. È comunque un'ottima opera che mi sento di consigliare.
La storia è una commedia degli equivoci a sfondo scolastico, un po' paradossale tuttavia scorrevole e coinvolgente. La maestra Yoshizumi ha ammesso in un'intervista di prediligere le situazioni paradossali in quanto alla ricerca di tematiche originali per uscire dallo schema del banale shojo, invece di utilizzare espedienti ad esempio magici si rifugia in queste situazioni assolutamente assurde ma mai banalizzate e infantili (così come spesso accade ai majo shojo). Il disegno è molto bello ed è interessante notare, per gli amanti di questa mangaka, l'evoluzione del tratto, dalle prime opere a quelle odierne della maturità. I personaggi sono tutti simpatici e freschi, sebbene il più riuscito sia sicuramente Noel. Nonostante i 12 volumi il finale però mi ha un po' delusa. Mi sarebbe piaciuta una conclusione magari più dettagliata, meno "frettolosa". Per questa "pecca" sul finale il mio voto non è 10, bensì 9. È comunque un'ottima opera che mi sento di consigliare.