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6.0/10
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Il lavoro è troppo breve per un commento pieno, anche perché se queste pagine leggermente incuriosiscono anche per la totale mancanza di dialoghi, se qui si punta all'essenziale non lo si fa vedere. Per quale motivo tra i personaggi si parla di divinità greche (con tanto di caratteri e simbologia) e poi sono tutti vestiti coi bottoni? Perché gli sfondi da chiese gotiche? Senza contare che i personaggi tra loro non sono neanche distinguibili. Potrebbe essere un buon incipit, per la buona resa in stile (stile dell'autore assolutamente inconfondibile soprattutto per la colorazione), ma se alla fine di Flathead qualcosa per dare un metro di giudizio c'era, nonostante il vuoto, qui è difficile distinguere se sia l'essenziale o se sia solo ed unicamente fumo sugli occhi del lettore. Tanto che i dialoghi non si capisce se siano essenziali, misteriosi o solo confusionari. Peccato non ce ne sia un proseguo per poter dare un'opinione più completa e vedere una possibile manifestazione del possibile talento (presente o meno che sia) dell'autore. Ma per il momento è troppo poco. E per il momento si può dire che anche il titolo, Teogonia, perlomeno a me sembra molto poco azzeccato... ma anche in questo caso, come in ogni aspetto, verrebbe da dire "è troppo presto per parlarne".

Un incipit interessante che incuriosisce, però non al punto di smaniare d'attesa per vedere il proseguimento, soprattutto difficile per un grande pubblico.