Recensione
Welcome to the N.H.K.
10.0/10
In questo manga non ci sono molti personaggi, ma sono tutti molto ben realizzati: Sato è incompatibile con l’ambiente esterno, non riesce ad adattarsi al mondo, è deluso da esso; ricerca una logica/idea che appartenga solo a lui stesso; prova odio e paura nei confronti della gente, è quindi incapace di accettare l’aiuto degli altri; non prova fiducia nelle proprie capacità, infatti ha paura di essere messo alla prova, è incapace di mettersi in gioco perché teme di perdere e quindi di rimanere deluso; a volte desidera sparire, è prigioniero di se stesso; crede che l’aiuto che gli viene offerto sia un tentativo di sfruttarlo e di trattarlo come un fallito.
Yamazaki ha una viscerale passione per i videogiochi erotici, ma non si arrende, anzi la sfrutta per “creare altri sogni”; è in conflitto coi genitori riguardo il suo futuro. Trascura la sua pseudo ragazza Nanako: la figura della donna è vista da lui come mero strumento di piacere, e siccome quelle in carne ed ossa non si fanno sfruttare come schiave, preferisce ripiegare su quelle che si crea da solo; nonostante sia espertissimo di sesso grazie ai videogiochi, quando si tratta di farlo nella realtà ha paura, capisce che l’atto carnale è l’ultimo stadio dell’amore, perché prima bisognerebbe conoscere la propria partner.
Misaki ha problemi a legare con le altre persone; non va a scuola, e anche quando riesce in qualche modo a frequentare, si sente a disagio, tanto che va dallo psicologo; come scusa per la sua incapacità di relazionarsi usa il fatto di essere più intelligente degli altri; ha un disperato bisogno d’attenzione e approvazione, che si manifesta nel suo desiderio di dominare il povero Sato.
Kashiwa si droga, e si vuole suicidare; ha problemi con Jogasaki, il marito, perché pensa solo a se stessa; vuole aiutare Sato e vuole essere aiutata da lui.
Megumi è costretta a fare lavori frustranti e truffaldini per mantenere Shiro, il fratello hikikomori.
Dopo aver visto delle persone così incasinate si potrebbe pensare che questo manga sia un trattato pesantissimo, pallosissimo e deprimente.
E invece non è affatto così, perché il maggior pregio di quest’opera è proprio la capacità dello sceneggiatore e del disegnatore di esprimere concetti profondi e seri in maniera fresca, dinamica, leggera, comica: saranno infatti tantissimi i volti deformati che strapperanno più volte un sorriso al lettore, perché si sa, si ride delle disgrazie altrui, e qui ce ne sono tantissime!
Visto che è uno spaccato della vita dei giovani d’oggi, non può mancare la critica alla figura dell’otaku; numerose saranno infatti le citazioni ad altri manga e anime.
Le tematiche affrontate sono molto complesse. L’erotismo: complesso di Lolita, passione per le ragazze con le orecchie da gatto, sado-maso, sono solo alcune delle particolari idee d’amore che vengono mostrate. I protagonisti sono incapaci di avere un rapporto vero, riescono a relazionarsi solo con le ragazze immaginarie in 2D perché non hanno una volontà propria; l’amore è vissuto solo come atto carnale; ad esso si collegano i temi della gelosia e dell’adulterio, dell’inesperienza delle giovani coppie appena sposate. Tutti quanti mentono, più e più volte; ci si domanda il perché di tutte queste menzogne, che sono rivolte contro se stessi.
La droga: vengono assunte spesso e volentieri pillole di ogni forma e dimensione.
I videogiochi: siano essi erotici, online, o d’azzardo.
La difficile ricerca del lavoro, spesso precario, e pur di guadagnare qualcosa si è disposti anche a truffare la gente. È con il lavoro che si raggiunge l’indipendenza economica dai genitori: è quindi una fondamentale occasione di crescita.
Il suicidio: l’ultimo stadio della disperazione; ma non si pensa mai che ci sono persone da cui tornare, e saranno quelle persone a soffrire di più.
Tutte queste sono forme di autoesclusione dalla realtà, un vano tentativo di fuga.
Cosa si può fare con chi è irrecuperabile? Come si possono salvare coloro che ormai sembrano spacciati? Questi gli interrogativi a cui si tenterà di dare una risposta.
Otto volumi di un manga spassoso ed eccitante, ma anche triste e nichilista; una storia d’amore fatta di caos e insicurezza. Tra situazioni rocambolesche e gag assurde, a volte sembra quasi di perdersi; ma ciò che rimane è un messaggio molto diretto: la volontà cambia le persone.
Welcome to a Masterpiece!
Yamazaki ha una viscerale passione per i videogiochi erotici, ma non si arrende, anzi la sfrutta per “creare altri sogni”; è in conflitto coi genitori riguardo il suo futuro. Trascura la sua pseudo ragazza Nanako: la figura della donna è vista da lui come mero strumento di piacere, e siccome quelle in carne ed ossa non si fanno sfruttare come schiave, preferisce ripiegare su quelle che si crea da solo; nonostante sia espertissimo di sesso grazie ai videogiochi, quando si tratta di farlo nella realtà ha paura, capisce che l’atto carnale è l’ultimo stadio dell’amore, perché prima bisognerebbe conoscere la propria partner.
Misaki ha problemi a legare con le altre persone; non va a scuola, e anche quando riesce in qualche modo a frequentare, si sente a disagio, tanto che va dallo psicologo; come scusa per la sua incapacità di relazionarsi usa il fatto di essere più intelligente degli altri; ha un disperato bisogno d’attenzione e approvazione, che si manifesta nel suo desiderio di dominare il povero Sato.
Kashiwa si droga, e si vuole suicidare; ha problemi con Jogasaki, il marito, perché pensa solo a se stessa; vuole aiutare Sato e vuole essere aiutata da lui.
Megumi è costretta a fare lavori frustranti e truffaldini per mantenere Shiro, il fratello hikikomori.
Dopo aver visto delle persone così incasinate si potrebbe pensare che questo manga sia un trattato pesantissimo, pallosissimo e deprimente.
E invece non è affatto così, perché il maggior pregio di quest’opera è proprio la capacità dello sceneggiatore e del disegnatore di esprimere concetti profondi e seri in maniera fresca, dinamica, leggera, comica: saranno infatti tantissimi i volti deformati che strapperanno più volte un sorriso al lettore, perché si sa, si ride delle disgrazie altrui, e qui ce ne sono tantissime!
Visto che è uno spaccato della vita dei giovani d’oggi, non può mancare la critica alla figura dell’otaku; numerose saranno infatti le citazioni ad altri manga e anime.
Le tematiche affrontate sono molto complesse. L’erotismo: complesso di Lolita, passione per le ragazze con le orecchie da gatto, sado-maso, sono solo alcune delle particolari idee d’amore che vengono mostrate. I protagonisti sono incapaci di avere un rapporto vero, riescono a relazionarsi solo con le ragazze immaginarie in 2D perché non hanno una volontà propria; l’amore è vissuto solo come atto carnale; ad esso si collegano i temi della gelosia e dell’adulterio, dell’inesperienza delle giovani coppie appena sposate. Tutti quanti mentono, più e più volte; ci si domanda il perché di tutte queste menzogne, che sono rivolte contro se stessi.
La droga: vengono assunte spesso e volentieri pillole di ogni forma e dimensione.
I videogiochi: siano essi erotici, online, o d’azzardo.
La difficile ricerca del lavoro, spesso precario, e pur di guadagnare qualcosa si è disposti anche a truffare la gente. È con il lavoro che si raggiunge l’indipendenza economica dai genitori: è quindi una fondamentale occasione di crescita.
Il suicidio: l’ultimo stadio della disperazione; ma non si pensa mai che ci sono persone da cui tornare, e saranno quelle persone a soffrire di più.
Tutte queste sono forme di autoesclusione dalla realtà, un vano tentativo di fuga.
Cosa si può fare con chi è irrecuperabile? Come si possono salvare coloro che ormai sembrano spacciati? Questi gli interrogativi a cui si tenterà di dare una risposta.
Otto volumi di un manga spassoso ed eccitante, ma anche triste e nichilista; una storia d’amore fatta di caos e insicurezza. Tra situazioni rocambolesche e gag assurde, a volte sembra quasi di perdersi; ma ciò che rimane è un messaggio molto diretto: la volontà cambia le persone.
Welcome to a Masterpiece!