Recensione
Fairy Tail
4.0/10
Recensione di Spellmaster
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In fondo Fairy Tail non è malaccio. I personaggi sono simpatici e ognuno ha proprie peculiarità, i disegni sono belli e dal tratto chiaro e pulito. La narrazione, inoltre, procede abbastanza velocemente. Quello che proprio non va è la ripetitività.
Si era partiti con i primi due (diciamo tre) archi narrativi decisamente coinvolgenti, in cui sono stati introdotti i personaggi principali, e si ha avuto modo di entrare nello spirito di questa gilda di maghi coraggiosi e scalmanati... a quel punto mi sarei aspettato l'inizio della trama vera e propria, un qualcosa di ampio respiro che desse un senso alle vicende quotidiane dei maghi in questione, ma ciò non è avvenuto. L'autore è andato avanti per quasi 20 volumi con saghe più o meno piccole, tutte sconnesse l'una dall'altra, che inevitabilmente finiscono per annoiare. Anche perché la struttura è sempre quella, ed è praticamente sempre Natsu a salvare la situazione, il che è un peccato, vista la ricca rosa di personaggi a disposizione.
Ci potrebbero essere milioni di intrecci, interazioni tra i membri, saghe parallele, e invece nulla. Sempre gli stessi dannatissimi 4 o 5 maghi.
Lo ritengo un manga con tantissimo potenziale, che viene però sfruttato pochissimo e male. Io continuo a leggerlo più che altro per inerzia, ormai l'ho cominciato e vorrei almeno avere la soddisfazione di vedere dove va a parare.
Non mi sento di consigliarlo a chi cerca un manga di ambientazione fantasy interessante e coinvolgente. Se invece ne cercate uno leggero, senza troppe pretese, ben disegnato e dalla trama (terribilmente) lineare, potreste anche dargli un'occhiata.
Aggiornamento: sono arrivato con la lettura al volume 34, il doppio rispetto a quando avevo fatto la prima recensione, e mi sento in dovere di rivedere al ribasso il voto assegnato precedentemente. Mashima insiste con le sue micro-trame noiose e insulse, e i personaggi, privi di qualsiasi crescita, ormai non hanno più niente da dire. Manga da evitare.
Si era partiti con i primi due (diciamo tre) archi narrativi decisamente coinvolgenti, in cui sono stati introdotti i personaggi principali, e si ha avuto modo di entrare nello spirito di questa gilda di maghi coraggiosi e scalmanati... a quel punto mi sarei aspettato l'inizio della trama vera e propria, un qualcosa di ampio respiro che desse un senso alle vicende quotidiane dei maghi in questione, ma ciò non è avvenuto. L'autore è andato avanti per quasi 20 volumi con saghe più o meno piccole, tutte sconnesse l'una dall'altra, che inevitabilmente finiscono per annoiare. Anche perché la struttura è sempre quella, ed è praticamente sempre Natsu a salvare la situazione, il che è un peccato, vista la ricca rosa di personaggi a disposizione.
Ci potrebbero essere milioni di intrecci, interazioni tra i membri, saghe parallele, e invece nulla. Sempre gli stessi dannatissimi 4 o 5 maghi.
Lo ritengo un manga con tantissimo potenziale, che viene però sfruttato pochissimo e male. Io continuo a leggerlo più che altro per inerzia, ormai l'ho cominciato e vorrei almeno avere la soddisfazione di vedere dove va a parare.
Non mi sento di consigliarlo a chi cerca un manga di ambientazione fantasy interessante e coinvolgente. Se invece ne cercate uno leggero, senza troppe pretese, ben disegnato e dalla trama (terribilmente) lineare, potreste anche dargli un'occhiata.
Aggiornamento: sono arrivato con la lettura al volume 34, il doppio rispetto a quando avevo fatto la prima recensione, e mi sento in dovere di rivedere al ribasso il voto assegnato precedentemente. Mashima insiste con le sue micro-trame noiose e insulse, e i personaggi, privi di qualsiasi crescita, ormai non hanno più niente da dire. Manga da evitare.