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9.0/10
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Bello, veramente bello! Ormai col recensire le opere del sensei Urasawa, in questo caso in coppia con Tezuka, si rischia di parlare di aria fritta, in quanto tutte le volte riesce a sorprendere e non perdere un colpo, tanto che gridare al capolavoro appare quasi scontato.

Pluto è un'opera ispirata dalla serie Astroboy (o Tetsuwan Atom che dir si voglia), dalla quale viene appunto questo moderno remake in omaggio al maestro Tezuka. Siamo in un futuro relativamente vicino, in una società dove umani e robot ormai coesistono pacificamente. Questo proprio in virtù del fatto che tecnologicamente quest'ultimi sono talmente avanzati da differire in modo infinitesimale dagli umani.
La vicenda si apre con l'uccisione di MontBlanc, uno dei 7 robot più avanzati del pianeta. Sul luogo del delitto viene ritrovato il corpo del robot in vari pezzi, e alla cui testa sono state inserite delle specie di corna, che si rifanno simbolicamente al dio della morte Pluto. Si capisce subito che questo è solamente l'inizio di una serie di vicende misteriose che l'agente Gesicht dovrà affrontare per arrivare alla soluzione di questo enigma alquanto intricato.

Come sempre il tratto di Urasawa è divino, le espressioni dei personaggi paiono avere la parola. L'attenzione al dettaglio è quasi maniacale e chiunque ne conosca le opere precedenti sa di cosa parlo. La storia è molto ben strutturata e tiene concentrati praticamente sempre, con i primi albi che sono letteralmente incendiari. Probabilmente se si vuole fare una piccola critica riguarda il ritmo sul finale, leggermente in stile shounen ma comunque apprezzabile.

Punto in negativo, che non riguarda l'opera in se comunque, è il prezzo dell'edizione: 7 euro e 50 per una manciata di pagine a colori e una sovraccoperta è un po' tanto.
A prescindere da questo, non fatevelo sfuggire, è sicuramente un signor manga che ogni estimatore del buon fumetto dovrebbe leggere.