Recensione
Death Sweeper
7.0/10
Un manga molto buono che parla di un tema classico, la morte, in maniera insolita. Okazaki Hiroyuki, perso il fratello morto suicida, trova un volantino di tali death sweeper (i cosiddetti "pulitori"), ovvero persone che per mestiere si occupano di ripulire abitazioni dove sono stati rinvenuti dei cadaveri.
Da questa premessa il manga prende spunto per portare il lettore, attraverso gli occhi del giovane protagonista, verso un punto di riflessione sulla morte inconsueto, molto meno spirituale e senza dubbio più terreno. Si esalta il lato "sporco" della morte, che mai come adesso viene reso parte del processo naturale che è la vita, con tutti gli spunti di riflessione del caso che ognuno è libero di cogliere o semplicemente ignorare.
Buoni anche i tratti puliti del disegno, molto realistici e perfettamente complementari alla sceneggiatura.
In sostanza, senza ombra di dubbio una buona opera, incisiva al punto giusto sul fronte narrativo anche in virtù dei numeri modici che la compongono. Una lettura che sicuramente gli amanti del buon Manga (con la M maiuscola appunto) non dovrebbero farsi scappare.
In calce una nota sull'edizione italiana: come spesso accade la J-Pop è sinonimo di qualità, e anche questa volta siamo su uno standard qualitativo più che discreto, con 4 pagine a colori in apertura albo.
Da questa premessa il manga prende spunto per portare il lettore, attraverso gli occhi del giovane protagonista, verso un punto di riflessione sulla morte inconsueto, molto meno spirituale e senza dubbio più terreno. Si esalta il lato "sporco" della morte, che mai come adesso viene reso parte del processo naturale che è la vita, con tutti gli spunti di riflessione del caso che ognuno è libero di cogliere o semplicemente ignorare.
Buoni anche i tratti puliti del disegno, molto realistici e perfettamente complementari alla sceneggiatura.
In sostanza, senza ombra di dubbio una buona opera, incisiva al punto giusto sul fronte narrativo anche in virtù dei numeri modici che la compongono. Una lettura che sicuramente gli amanti del buon Manga (con la M maiuscola appunto) non dovrebbero farsi scappare.
In calce una nota sull'edizione italiana: come spesso accade la J-Pop è sinonimo di qualità, e anche questa volta siamo su uno standard qualitativo più che discreto, con 4 pagine a colori in apertura albo.