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7.0/10
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Ludwig è tuttora la mia prima esperienza di lettura di un manga di Kaori Yuki.

Il primo episodio intreccia la vicenda di Biancaneve con il vero protagonista del manga, il principe Ludwig, il quale "smaschererà" il cuore nero della ragazza col suo altrettanto nero gusto per la bellezza femminile. Fin qui carino, non eccessivamente originale ma nuovo per il mondo del fumetto.
Successivamente la storia si "stacca", seguendo Ludwig nella ricerca della sua principessa, ovviamente scivolando tra una fiaba e l'altra, mostrandone il vero aspetto e la loro crudeltà.
Finale insipido, ma almeno ti rimane la sensazione di aver letto un fumetto decisamente carino.

Funziona molto la caratterizzazione dei personaggi comprimari, che danno maggior spessore a un Ludwig che, mano a mano prosegue la ricerca, si assottiglia sempre di più, perdendo quasi del tutto le caratteristiche che l'hanno reso così intrigante nel primo fumetto.
L'interpretazione delle fiabe in chiave gotica funziona abbastanza bene, segue una lettura fedele ed alleggerita dell'originale, permettendo una facile lettura e comprensione della storia anche per chi queste fiabe non le avesse mai lette (cosa molto probabile visto il mercato giapponese).

Il disegno è molto curato, le tavole sono eleganti e pulite, molto belli i contrasti del nero sulle figure, che risultano dettagliate e ben caratterizzate anche nel vestiario, un deciso crossover tra vestiti barocchi e interpretazioni gotiche moderne.

L'edizione della Panini è terribile. Innanzitutto a partire dal prezzo, decisamente troppo alto per il volume in sé, stampato con la stessa qualità dei volumetti da €3,90. Per aprirli come si deve serve un corso di piegatura, e nonostante questo si corre incontro al rischio scollatura e all'annerimento delle mani, soprattutto nelle prime 2 letture del manga (ovviamente, se lo leggete una volta sola succede una volta sola). Oltretutto, le tavole ribaltate e la sgradevole sensazione di avere davanti delle tavole mal impaginate e "tagliate" guasta decisamente l'opera, e dulcis in fundo, le copertine segnate o rovinate dal nastro per pacchi hanno fatto la loro (s)porca figura.
Comprendo che Kaori Yuki non sia il prodotto più vendibile del catalogo Planet Manga, ma proporla ad una periodicità semestrale, ad un prezzo alto e ad un numero tale di copie da non permetterne il recupero risulta fastidioso per un lettore che vuole avvicinarsi a quest'autrice comprando le sue opere brevi.
Tenendo conto che l'ho comprato nel momento stesso in cui è uscito la prima volta, col rischio (avveratosi) di arrivare troppo tardi in fumetteria e dover aspettare l'uscita del volume successivo per avere un'altra copia del precedente.

Personalmente ho apprezzato molto la trama, carina e leggera, e la reinterpretazione dell'autrice (a cui mi piacerebbe chiedere se abbia mai letto le opere di Angela Carter o anche solo dei numeri di Fables). Il finale è deludente, ma non conoscendo le vicende editoriali del fumetto non so se sia voluto o no. Ritengo che non sia comunque un manga horror, non avendo nessuna delle caratteristiche che rientrano nel genere horror, al massimo ne ha preso in prestito un po di macchie di sangue e qualche donnina morta.
Ho trovato lo stile di disegno carino, ma alla lunga mi ha stancato, è abbastanza ripetitivo e restringe la caratterizzazione a poche categorie stilistiche. A volte i fondi risultano vuoti, ciò è probabilmente dovuto alla mano dell'assistente.
A fine lettura ho capito perché Kaori Yuki piace molto ai giorni nostri (e non è questo il posto adatto per disquisirne), ma personalmente il mio interesse non è andato oltre a un certo interesse visivo e gusto della trama, peccato.
Come voto do 7, anche se il volumetto in sé meriterebbe 5.