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5.0/10
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Non male, mi verrebbe da dire in prima battuta, ma subito ripensando alla serie nel suo complesso si fa strada un certo scontento: per cominciare, ad un certo punto la tiritera de "l'uomo solo per me" è diventata davvero monotona e noiosa, inoltre secondo me via via per strada si sono persi moltissimi spunti che potevano essere interessanti, quindi il tutto ha finito per rivelarsi piuttosto banale. Cosa ne è stato ad esempio dell'idea della solitudine che invaderebbe la vita di persone diventate troppo dipendenti dai PC e ormai incapaci di relazionarsi e trovare stimolante e soddisfacente il rapporto con gli altri esseri umani? E di quella che malgrado l'apparente superiorità sugli imperfetti esseri umani, i PC rimangono delle semplici macchine, idea improvvisamente abbandonata negli ultimi volumi dal protagonista non si sa per quale motivo, visto che alla fine Chii si rivela essere un PC esattamente come gli altri, dunque programmato per rendere felice il suo proprietario?

In pratica, tirando le somme, alla fine tutto quel gran parlare della felicità e della sua ricerca non va nemmeno un po' oltre la superficie di parole e discorsi nelle intenzioni magari belli e impegnativi, ma che non portano da nessuna parte e lasciano esattamente il tempo che trovano.
Fasullo e inconcludente per dirla in due parole, nonostante appaia grazioso.