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6.0/10
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Quello che più mi è piaciuto di SIN è lo stile di disegno e la sua esecuzione. Ho sempre apprezzato le opere che integrino elementi realistici, quali ad esempio gli occhi dei personaggi e in generale la fisionomia delle persone.
Le scene a volte sono confuse, pongono il lettore a chiedersi: "Ma che cos'è questo? Perché? Cosa?" ma nel complesso sono ben rappresentate quando si tratta di situazione in cui non si presenta l'uso verbale della parola.

La trama è semplice. Due ragazzi molto diversi e cresciuti in luoghi differenti intraprendono la strada dell'esorcismo. Si capisce subito la presenza di creature mitologiche e tutto prende una piega cupa, tetra.
SIN è un manga che tratta in maniera molto profonda la parte distorta delle persone presentando al lettore situazioni e desideri dei personaggi alquanto perversi e creando un ambiente di suspance che tiene la curiosità del lettore attiva. Tuttavia, la pecca di questo manga è che dopo le cosiddette scene clou l'interesse sfuma perché tutto finisce lì. Risolto un avvenimento ne ricomincia un altro senza un apparente legame che unisce il tutto.

Di per sé la storia prende una piega affascinante, anche perché non ho mai visto manga così cupo e pertanto confido che la trama si faccia via via più interessante man mano che si va avanti. I disegni poi contribuiscono molto a rappresentare la perversione e l'ambiente cupo che si viene a creare anche grazie alla cura per il dettaglio dei demoni, che appaiono ripugnanti e senza scrupoli.

Il mio voto per ora si attesta sul 6, ma attendo la continuazione della serie con la speranza che possa dare un giudizio un po' più alto.