Recensione
Crows
8.0/10
Takahashi Hiroshi deve la propria fama grazie al successo di una delle sue opere prime, ovvero Crows.
Il manga narra di Bouya Harumichi, rissoso ragazzetto che decide di trasferirsi al Suzuran, una scuola piena di delinquenti e gente di egual risma, detta comunemente "la scuola dei corvi", grazie alla presenza costante di questi volatili sui tetti dell'edificio. Innumerevoli le risse e i pestaggi.
Ma al di là della trama, è utile soffermarsi anche sul perché il manga venga sviluppato in questo modo.
Crows non è altro che l'esaltazione del protagonismo dei giovani che giocano a fare i grandi, di quella fetta della società giapponese (ma è un discorso generalizzabile a molti stati stranieri dalla società ugualmente sviluppata) rabbiosa e abbandonata a se stessa che cerca di emergere con la violenza, con la prepotenza. Esponenti delle classi meno abbienti, orde di bulli in età adolescenziale che farebbero impallidire i carcerati a vita, ma che riconoscono nella forza del gruppo e nell'unità data dall'amicizia fra persone simili la propria voglia di emergere e di farsi sentire, di rompere quelle regole strette imposte da una società cieca e invisibile.
E un quartiere-città lasciato in balìa di se stesso esige un "ordine", impartito dalle scuole più forti - e con "scuole" si intende il gruppo di individui che ne fanno parte. La ricerca ossessiva del potere sarà il traino della storia e fonte di scontri temibili fra i tipi meno raccomandabili della città. E il ruolo dei leader può essere solo ricoperto da chi fa del suo carisma, dei suoi muscoli, della propria capacità di decisione il suo personale punto di forza.
La bellezza di questa opera è nel giusto mix fra l'analisi sociale di questa fetta di giovani rabbiosi e gli scontri spettacolari che intercorrono a raffica. Ben studiato il finale, il quale fa da ponte perfetto per il suo seguito Worst.
Il tratto, almeno nei primi 2/3 del manga, rimane acerbo, impreciso, per poi acquistare una propria riconoscibilità e maturità negli ultimi volumi, rimanendo pulito, preciso e intrigante come nelle opere successive di Takahashi, ad esempio QP o Worst.
Peccato che non sia mai arrivato nelle fumetterie italiane; un grosso peccato visto che, inspiegabilmente, è presente il suo seguito, Worst, dal quale sono state omessi tutti i rimandi a Crows in fase di traduzione. E se questo non è inspiegabile...
Consigliato un po' a tutti, anche a chi non ha interesse ad approcciarsi al genere delle scazzottate. La capacità narrativa di Takahashi sensei potrebbe rapire anche i più scettici.
Il manga narra di Bouya Harumichi, rissoso ragazzetto che decide di trasferirsi al Suzuran, una scuola piena di delinquenti e gente di egual risma, detta comunemente "la scuola dei corvi", grazie alla presenza costante di questi volatili sui tetti dell'edificio. Innumerevoli le risse e i pestaggi.
Ma al di là della trama, è utile soffermarsi anche sul perché il manga venga sviluppato in questo modo.
Crows non è altro che l'esaltazione del protagonismo dei giovani che giocano a fare i grandi, di quella fetta della società giapponese (ma è un discorso generalizzabile a molti stati stranieri dalla società ugualmente sviluppata) rabbiosa e abbandonata a se stessa che cerca di emergere con la violenza, con la prepotenza. Esponenti delle classi meno abbienti, orde di bulli in età adolescenziale che farebbero impallidire i carcerati a vita, ma che riconoscono nella forza del gruppo e nell'unità data dall'amicizia fra persone simili la propria voglia di emergere e di farsi sentire, di rompere quelle regole strette imposte da una società cieca e invisibile.
E un quartiere-città lasciato in balìa di se stesso esige un "ordine", impartito dalle scuole più forti - e con "scuole" si intende il gruppo di individui che ne fanno parte. La ricerca ossessiva del potere sarà il traino della storia e fonte di scontri temibili fra i tipi meno raccomandabili della città. E il ruolo dei leader può essere solo ricoperto da chi fa del suo carisma, dei suoi muscoli, della propria capacità di decisione il suo personale punto di forza.
La bellezza di questa opera è nel giusto mix fra l'analisi sociale di questa fetta di giovani rabbiosi e gli scontri spettacolari che intercorrono a raffica. Ben studiato il finale, il quale fa da ponte perfetto per il suo seguito Worst.
Il tratto, almeno nei primi 2/3 del manga, rimane acerbo, impreciso, per poi acquistare una propria riconoscibilità e maturità negli ultimi volumi, rimanendo pulito, preciso e intrigante come nelle opere successive di Takahashi, ad esempio QP o Worst.
Peccato che non sia mai arrivato nelle fumetterie italiane; un grosso peccato visto che, inspiegabilmente, è presente il suo seguito, Worst, dal quale sono state omessi tutti i rimandi a Crows in fase di traduzione. E se questo non è inspiegabile...
Consigliato un po' a tutti, anche a chi non ha interesse ad approcciarsi al genere delle scazzottate. La capacità narrativa di Takahashi sensei potrebbe rapire anche i più scettici.