Recensione
Death Note
9.0/10
Death Note. Uno dei capolavori del mondo manga. Ci sono tante cose che vanno dette su questo shounen straordinario, primo fra tutti il fatto che non è un fumetto leggero e scorrevole da leggicchiare con tranquillità, no: è complesso - molto complesso - non tanto per la trama (che comunque lineare non è), ma per i ragionamenti e le riflessioni di alcuni personaggi, che, nella loro genialità, esprimono concetti non sempre di facile comprensione.
Ciononostante è un'opera degna di questo nome: avvincente, interessante, in alcuni - piccoli - pezzi anche divertente e originale.
Light Yagami è un brillante studente giapponese con un quoziente intellettivo molto superiore alla media. Un giorno trova un Death Note, fatto cadere nel mondo degli umani dall'irresponsabile Shinigami Ryuk, che vuole divertirsi. Light ha un ideale molto preciso di giustizia, e vuole realizzarlo a tutti i costi, cominciando, sotto lo pseudonimo di Kira, a giustiziare i criminali col Death Note. A lui si oppone il più grande e geniale detective del mondo, L, che si mette a indagare con metodi poco ortodossi sul "caso Kira".
La trama è sicuramente singolare e fuori dagli schemi, con continui colpi di scena e cambiamenti nel susseguirsi degli avvenimenti: seguire tutte le vicende non è facile, è tutto molto complesso e articolato, ma prestando la dovuta attenzione si capisce ogni aspetto.
I personaggi sono quanto di più particolare al mondo: il protagonista, tanto per cominciare, è un bastardo senza precedenti, L è buffo e strano, così come Near. Mello ha uno stile tutto suo e Matt... beh, lui è il più originale di tutti, nonostante compaia per brevissimo tempo. Ryuk è un bel personaggio, ben descritto e analizzato, così come tutti gli altri del resto.
I disegni sono davvero eccezionali: le figure umane di Obata sono proporzionate e armoniche, gli occhi e i volti in generale assai espressivi; gli Dei della Morte, gli Shinigami, sono fisicamente alquanto bizzarri: non si può dire siano belli - sono mostruosi! - ma nella loro diversità hanno qualcosa di affascinante.
La qualità della carta è passabile ma la rilegatura non lo è: si staccano le pagine molto di frequente a dire il vero. L'edizione Gold, a mio parere, non rende i disegni, ma ha una qualità leggermente migliore. Le copertine sono particolarissime, mi piacciono molto.
Uh, ci sarebbe da dire che in DN manca la componente romantica, se non vogliamo considerare l'adorazione per Light di Misa e Kiyomi, ma io non ne ho sentito affatto la mancanza.
Ho dato nove e non dieci a DN perché i miei personaggi preferiti <b>SPOILER</b> muoiono, e anche in modo alquanto squallido e mortificante, a esser sincera - decessi evitabilissimi e non necessari, non tutti almeno - senza contare che dopo l'incresciosa morte di L c'è un declino evidente per quanto riguarda trama e personaggi. <b>FINE SPOILER</b>
Per il resto non trovo difetti a Death Note.
Consigliatissimo.
Ciononostante è un'opera degna di questo nome: avvincente, interessante, in alcuni - piccoli - pezzi anche divertente e originale.
Light Yagami è un brillante studente giapponese con un quoziente intellettivo molto superiore alla media. Un giorno trova un Death Note, fatto cadere nel mondo degli umani dall'irresponsabile Shinigami Ryuk, che vuole divertirsi. Light ha un ideale molto preciso di giustizia, e vuole realizzarlo a tutti i costi, cominciando, sotto lo pseudonimo di Kira, a giustiziare i criminali col Death Note. A lui si oppone il più grande e geniale detective del mondo, L, che si mette a indagare con metodi poco ortodossi sul "caso Kira".
La trama è sicuramente singolare e fuori dagli schemi, con continui colpi di scena e cambiamenti nel susseguirsi degli avvenimenti: seguire tutte le vicende non è facile, è tutto molto complesso e articolato, ma prestando la dovuta attenzione si capisce ogni aspetto.
I personaggi sono quanto di più particolare al mondo: il protagonista, tanto per cominciare, è un bastardo senza precedenti, L è buffo e strano, così come Near. Mello ha uno stile tutto suo e Matt... beh, lui è il più originale di tutti, nonostante compaia per brevissimo tempo. Ryuk è un bel personaggio, ben descritto e analizzato, così come tutti gli altri del resto.
I disegni sono davvero eccezionali: le figure umane di Obata sono proporzionate e armoniche, gli occhi e i volti in generale assai espressivi; gli Dei della Morte, gli Shinigami, sono fisicamente alquanto bizzarri: non si può dire siano belli - sono mostruosi! - ma nella loro diversità hanno qualcosa di affascinante.
La qualità della carta è passabile ma la rilegatura non lo è: si staccano le pagine molto di frequente a dire il vero. L'edizione Gold, a mio parere, non rende i disegni, ma ha una qualità leggermente migliore. Le copertine sono particolarissime, mi piacciono molto.
Uh, ci sarebbe da dire che in DN manca la componente romantica, se non vogliamo considerare l'adorazione per Light di Misa e Kiyomi, ma io non ne ho sentito affatto la mancanza.
Ho dato nove e non dieci a DN perché i miei personaggi preferiti <b>SPOILER</b> muoiono, e anche in modo alquanto squallido e mortificante, a esser sincera - decessi evitabilissimi e non necessari, non tutti almeno - senza contare che dopo l'incresciosa morte di L c'è un declino evidente per quanto riguarda trama e personaggi. <b>FINE SPOILER</b>
Per il resto non trovo difetti a Death Note.
Consigliatissimo.