logo GamerClick.it

6.0/10
-

Love Begins, meno conosciuto come 'Kyou Koi wo Hajimemasu', è proprio il prototipo del classico shoujo.
Il tratto è grazioso, anche se sproporzionato nei volti: i grandi occhi luccicosi, i fili voluminosi dei capelli e le labbra carnose che non possono mai mancare in questi personaggi evanescenti. Le pin-up e le cover sono estremamente accurate e affascinano a colpo d'occhio. Al suo interno, nelle scene c'è sempre abbastanza cura dei dettagli. Insomma, la penna non si risparmia negli sfondi, e tanto meno nella cura del look dei personaggi.
Sin dall'inizio la trama ti coinvolge, pur essendo abbastanza scontata e prevedibile nell'individuare la coppia nascente. Dopo i primi litigi, l'iniziale astio e qualche scherzo, si dà il via alla tortuosa relazione d'amore fra i due protagonisti, come sempre ricca di ostacoli.

Minami Kanan non brilla di originalità nelle sue opere, ma almeno stavolta non eccede nel volgare. Certamente non si risparmia di mostrarci un'ingenua protagonista - il cui carattere non ha elementi per il quale il lettore ne possa essere rapito o ne diventi suo fan sfegatato - e c'è il classico bulletto, che tra soprusi e giochetti vari, svela il suo lato tenero ma non rinuncia alla sua presenza fisica.
Infatti, sembra che il tema sessuale sia molto caro alla mangaka, che infila sempre scene ricche di ardore e sensualità.

Come già spiegato, questo manga non è malvagio, si fa leggere scorrevolmente. I disegni non disturbano e la trama rientra nei canoni standard e spesso prevedibili, pur inventandosi qualche scenetta nuova che dà un po' di brio di tanto in tanto. Credo che il problema di fondo sia che mentre si impara ad apprezzare Kyouta, non si riesce ad entrare in sintonia con Hibino. Tutta la freschezza e l'innocenza di lei, diventa ridicola, fuori dal mondo; e non va a suo favore, perché nella sua stranezza (a parte farti srabuzzare gli occhi) non fa provare simpatia, e ancor meno ammirazione. Ciò diviene più evidente quando la personalità della migliore amica, Miho, emerge e si fa conoscere meglio al pubblico. Il paragone tra le due ragazze va, a mio parere, a favore di quest'ultima, in quanto dimostra che le sue azioni siano più combattute e altruistiche. Mentre l'una è da apprezzare, l'altra rimane nell'anonimato. Ovviamente è un'opera in corso che potrebbe ancora stupire.