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"Presente, passato, futuro... la promessa di quel giorno che non tornerà più..." Con queste parole inizia 'La clessidra - Ricordi d'amore' di Hinako Ashihara, composto da dieci volumetti, gli ultimi contenenti storie autoconclusive su alcuni personaggi, che nel 2005 ha ottenuto il premio Shogakukan come miglior shojo.
Il tempo che scorre inesorabile scandisce in quadri precisi la vita delle persone legando insieme i ricordi passati, sia quelli felici che quelli dolorosi. "L'unica cosa che collega i noi stessi del presente con quelli del futuro è la memoria...". La clessidra del titolo è la clessidra più grande del mondo il cui ciclo intero dura un anno e che si trova nella prefettura di Shimane.

An Minase è una ragazza di ventisei anni che sta per sposarsi con un rappresentante di import-export. Mentre sta facendo i bagagli per trasferirsi ritrova una scatola coi tesori preziosi di quando era adolescente, tra i quali una piccola clessidra. Immersa nei ricordi, inizia a raccontare alla sorellina il suo passato a partire dai 12 anni, quando la madre le comprò quella clessidra. In quell'inverno An si trasferì insieme alla madre in un villaggio di Shimane, dove c'erano i suoi nonni. Quasi subito fece amicizia con Daigo Kitamura, un ragazzo vivace, un pò scontroso, ma molto premuroso e con i fratelli Tsukishima, Fuji e Shiika, di un anno più piccola di tutti loro. La storia prosegue seguendo le stagioni e gli anni dell'adolescenza dei quattro ragazzi. Dal ventesimo al ventiseiesimo anno c'è uno scarto cronologico e un'attenzione maggiore alle vicende di An. L'ultimo volume poi racconta il futuro dei protagonisti.

La morte dolorosa di una persona cara, le delusioni amorose, amicizie che nascono, finiscono o durano con il passare del tempo, la depressione e la malinconia di chi vive un rapporto a distanza, il suicidio ... questi e altri temi importanti sono affrontati dall'autrice con delicatezza e profondità, anche quando i protagonisti sono ancora dei bambini. L'introspezione psicologica è propria di tutti e quattro i ragazzi che sono rappresentati con molte sfumature e attenzione. Riflessioni sul tempo, la vita, i rapporti tra le persone e i loro sguardi interiori, percorrono tutta la vicenda. Non c'è pesantezza, lentezza nella trama, niente è fuori luogo. L'insieme che si crea è di intensa armonia. La Ashihara crea piccole pause narrative con commenti personali sulla storia e sulla sua vita, documentando il suo lavoro in modo molto frizzante e piacevole. Il finale dell'ottavo volume può piacere o non piacere, ma resta il fatto che l'opera non si può considerare completa senza la lettura degli ultimi due numeri. È bellissimo vedere come i protagonisti maturino, scoprire come diventeranno da adulti, le scelte che faranno. Alcuni se ne andranno dalla "gabbia" in cui vivevano - la famiglia, il villaggio, la casa d'infanzia - altri troveranno un compromesso. Difficile non trovare un personaggio a cui legarsi in particolare o verso cui provare una forte simpatia.

I disegni sono dolci e delicati e mostrano tutta la nostalgia e la malinconia degli argomenti trattati. I paesaggi dove la storia si svolge sono spiagge solitarie, viali con ciliegi, cortili innevati, ma anche interni di caffè, scuole e case accoglienti. Il tratto è lieve, ben definito e particolare. Insomma un'opera completa, che consiglio a tutti quelli che vogliono leggere uno shojo maturo e coinvolgente e graficamente impeccabile.