Recensione
Mermaid Saga
8.0/10
Recensione di Emy__Ryoko
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Il manga di cui vi vado a parlare è una delle opere più belle di Rumiko Takahashi: "La Saga della Sirena" che si compone di tre volumi con tre titoli differenti: "Il Bosco della Sirena", "Il Segno della Sirena" e "La Maschera della Sirena".
Recuperai questo manga al Romics dopo aver letto un commento su un forum che diceva "Se volete leggere qualcosa che meriti veramente della Takahashi leggete La saga della sirena". E non mi sono affatto pentita dell'acquisto.
C'è da dire che quest'opera è molto diversa dai titoli più famosi dell'autrice (quali Lamù, Ranma 1/2, Maison Ikkoku, Inuyasha ecc.): non è basata sulla comicità e l'ironia ma sulla drammaticità e l'Horror.
La storia è incentrata su una leggenda secondo cui chi mangia carne di sirena può diventare immortale e godere dell'eterna giovinezza. Quello che molti non sanno è che però frequentemente il corpo umano non è in grado di tollerare questa carne e per queste persone essa risulta un veleno che porta alla morte o alla trasformazione in "essere imperfetto" e cioè un mostro privo di anima e razionalità.
Il protagonista è Yuta, apparentemente un normale ragazzo di vent'anni ma che in realtà è un immortale che vive da più di 5 secoli, che parte per un viaggio alla ricerca di un modo per tornare ad invecchiare diretto verso un villaggio in cui si dice vivano delle sirene. Nel villaggio in questione incontra Mana, una bellissima ragazza, che per una serie di circostanze è diventata immortale. Per la prima volta Yuta incontra qualcuno come lui e Mana decide di seguirlo nel suo viaggio.
Il manga è costituito da vari episodi più o meno autoconclusivi in cui vedremo le varie vicende ed avventure dei due ragazzi in seguito al loro incontro ma anche il passato di Yuta e i suoi vecchi amori.
E' senz'altro un manga ben riuscito in cui la Takahashi riesce a dimostrare di avere talento anche in generi molto diversi dai soliti.
I personaggi sono ben caratterizzati: dal personaggi di Yuta traspare una grande solitudine e malinconia com'è ovvio che sia per chi vede morire continuamente i propri cari.
Il manga è stato pubblicato dalla Star Comics in un'edizione molto buona: pagine molto bianche appena trasparenti, buona rilegatura e tante pagine a colori veramente molto belle ma non presenta sovraccoperta.
Il tratto è il solito della Takahashi, riconoscibilissimo e noto un pò a tutti ma che a me piace.
Lo consiglio tantissimo sia ai fan della Takahashi sia a chi non piace perchè il manga in questione differisce tantissimo dalle sue opere più note sia per lunghezza che per genere.
Recuperai questo manga al Romics dopo aver letto un commento su un forum che diceva "Se volete leggere qualcosa che meriti veramente della Takahashi leggete La saga della sirena". E non mi sono affatto pentita dell'acquisto.
C'è da dire che quest'opera è molto diversa dai titoli più famosi dell'autrice (quali Lamù, Ranma 1/2, Maison Ikkoku, Inuyasha ecc.): non è basata sulla comicità e l'ironia ma sulla drammaticità e l'Horror.
La storia è incentrata su una leggenda secondo cui chi mangia carne di sirena può diventare immortale e godere dell'eterna giovinezza. Quello che molti non sanno è che però frequentemente il corpo umano non è in grado di tollerare questa carne e per queste persone essa risulta un veleno che porta alla morte o alla trasformazione in "essere imperfetto" e cioè un mostro privo di anima e razionalità.
Il protagonista è Yuta, apparentemente un normale ragazzo di vent'anni ma che in realtà è un immortale che vive da più di 5 secoli, che parte per un viaggio alla ricerca di un modo per tornare ad invecchiare diretto verso un villaggio in cui si dice vivano delle sirene. Nel villaggio in questione incontra Mana, una bellissima ragazza, che per una serie di circostanze è diventata immortale. Per la prima volta Yuta incontra qualcuno come lui e Mana decide di seguirlo nel suo viaggio.
Il manga è costituito da vari episodi più o meno autoconclusivi in cui vedremo le varie vicende ed avventure dei due ragazzi in seguito al loro incontro ma anche il passato di Yuta e i suoi vecchi amori.
E' senz'altro un manga ben riuscito in cui la Takahashi riesce a dimostrare di avere talento anche in generi molto diversi dai soliti.
I personaggi sono ben caratterizzati: dal personaggi di Yuta traspare una grande solitudine e malinconia com'è ovvio che sia per chi vede morire continuamente i propri cari.
Il manga è stato pubblicato dalla Star Comics in un'edizione molto buona: pagine molto bianche appena trasparenti, buona rilegatura e tante pagine a colori veramente molto belle ma non presenta sovraccoperta.
Il tratto è il solito della Takahashi, riconoscibilissimo e noto un pò a tutti ma che a me piace.
Lo consiglio tantissimo sia ai fan della Takahashi sia a chi non piace perchè il manga in questione differisce tantissimo dalle sue opere più note sia per lunghezza che per genere.