Recensione
Fairy Cube
7.0/10
<b>La recensione contiene spoiler!</b>
Ottime potenzialità ma risultato che non convince appieno. Ho trovato l'incipit davvero interessante: la storia di un ragazzo dileggiato da tutti che riesce a vedere il mondo fatato, un doppio malvagio che gli ruba il corpo e la vita, il mondo delle fate e della mitologia celtica piena di tantissime creature diverse e particolari. Mi hanno convinto meno i soliti cliché che la Yuki è solita ficcare dappertutto, tipo il rapporto ambiguo e vagamente shonen-ai tra i due figoni di turno, oltre alla sua proverbiale capacità di rovinare una trama che era partita bene mettendo troppa carne al fuoco e troppe storie tutte insieme facendo risultare il tutto veramente troppo confusionario.
Secondo me avrebbe dovuto concentrarsi di più sui due protagonisti (Ian e Tokage, quest'ultimo secondo me il personaggio più riuscito) e sul tema della loro doppiezza che secondo me era molto interessante: i due dovrebbero rappresentare due opposti, l'uno buono e l'altro crudele, ma in realtà con lo scorrere della trama ci accorgiamo che Ian non è del tutto buono e Tokage non è completamente malvagio: Ian a volte si fa prendere dall'ira e arriva ad accettare di rubare il corpo e la vita di un bambino pur di vendicarsi di Tokage, il quale a sua volta non ha un'anima totalmente nera, si è affezionato alla sua madre adottiva, a volte prova degli scrupoli per le sue azioni e alla fine in parte si redime;, mi è piaciuto molto anche il capitolo extra sugli Psycho Knocher che ha lui come protagonista.
Insomma ho trovato tanti buoni spunti che però non sono stati sviluppati a dovere, sarebbe stato un buon punto di partenza per una serie più lunga e sinceramente un po' ci speravo anche perché molti interrogativi vengono lasciati in sospeso (per esempio Ian e Tokage si riconcilieranno? Cosa accadrà con gli spiriti che sono riusciti a infiltrarsi nel mondo umano?) ma a quanto sembra non è così. Una lettura non troppo impegnativa che comunque consiglio ai fan della Yuki!
Ottime potenzialità ma risultato che non convince appieno. Ho trovato l'incipit davvero interessante: la storia di un ragazzo dileggiato da tutti che riesce a vedere il mondo fatato, un doppio malvagio che gli ruba il corpo e la vita, il mondo delle fate e della mitologia celtica piena di tantissime creature diverse e particolari. Mi hanno convinto meno i soliti cliché che la Yuki è solita ficcare dappertutto, tipo il rapporto ambiguo e vagamente shonen-ai tra i due figoni di turno, oltre alla sua proverbiale capacità di rovinare una trama che era partita bene mettendo troppa carne al fuoco e troppe storie tutte insieme facendo risultare il tutto veramente troppo confusionario.
Secondo me avrebbe dovuto concentrarsi di più sui due protagonisti (Ian e Tokage, quest'ultimo secondo me il personaggio più riuscito) e sul tema della loro doppiezza che secondo me era molto interessante: i due dovrebbero rappresentare due opposti, l'uno buono e l'altro crudele, ma in realtà con lo scorrere della trama ci accorgiamo che Ian non è del tutto buono e Tokage non è completamente malvagio: Ian a volte si fa prendere dall'ira e arriva ad accettare di rubare il corpo e la vita di un bambino pur di vendicarsi di Tokage, il quale a sua volta non ha un'anima totalmente nera, si è affezionato alla sua madre adottiva, a volte prova degli scrupoli per le sue azioni e alla fine in parte si redime;, mi è piaciuto molto anche il capitolo extra sugli Psycho Knocher che ha lui come protagonista.
Insomma ho trovato tanti buoni spunti che però non sono stati sviluppati a dovere, sarebbe stato un buon punto di partenza per una serie più lunga e sinceramente un po' ci speravo anche perché molti interrogativi vengono lasciati in sospeso (per esempio Ian e Tokage si riconcilieranno? Cosa accadrà con gli spiriti che sono riusciti a infiltrarsi nel mondo umano?) ma a quanto sembra non è così. Una lettura non troppo impegnativa che comunque consiglio ai fan della Yuki!