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9.0/10
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Kaichou wa Maid-sama è uno shojo rivoluzionario che si distacca completamente dalle altre opere appartenenti al genere.

Misaki Ayuzawa è la presidentessa del consiglio studentesco del liceo Seika, diventato da pochi mesi una scuola aperta anche alle ragazze, motivo per cui Misaki ha deciso di occupare la sua attuale posizione. Tuttavia dopo la fine della giornata scolastica, è costretta a lavorare in un Maid Café per aiutare la madre con le spese domestiche. Un giorno però un suo compagno, Usui Takumi, scopre il suo segreto.

Io sono completamente innamorata di quest'opera. Lo stile di Hiro Fujiwara è assolutamente incredibile (a partire dal terzo volume, dato che Maid-sama è la sua prima opera all'inizio i suoi disegni sono nettamente opposti al suo vero stile) e non solo le acconciature ma anche il taglio degli occhi è diverso per ogni singolo personaggio. Anche il modo in cui organizza le vignette o le angolazioni che sceglie per i personaggi sono diverse da ogni altro shojo (quando ho saputo che non ha frequentato nessuna scuola specifica non potevo crederci). Le vicende si susseguono in modo del tutto originale senza sfociare nelle banali situazioni che ormai si ripetono in tutti gli shojo. L'autrice non segue il solito schema per la nascita e lo sviluppo delle vicende amorose reinterpretando le varie situazioni in chiave assolutamente personale. [mini-spoiler: amo addirittura il terzo incomodo del triangolo che si verrà a creare, ed è tutto dire].
L'unica pecca di quest'opera è che è quasi sempre presa in considerazione solo per la bellezza di Usui: fidatevi, questo manga è un tripudio di bellezza in ogni suo aspetto.

In conclusione, Kaichou wa Maid-sama è l'unico manga capace di farmi emozionare (o ridere) fino alle lacrime per un semplice bacio. Non ha il mio 10 perché non è ancora concluso e sinceramente spero di doverlo dare il più tardi possibile.