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9.0/10
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Questo titolo lo sto seguendo dal primo numero. Non ho "recuperato" la serie ma ho atteso pazientemente di vedermelo uscire in fumetteria, così come ho aspettato pazientemente di scrivere questa serie di piccole riflessioni (di fare recensioni proprio non ne sono capace, mi spiace!). Perché ho aspettato con così tanta calma? Semplicemente ritenevo, e ritengo tutt'ora che gettarsi e scrivere ciò che si pensa "a caldo" su questo manga sia veramente rischioso. E' un titolo difficile ed a tratti disturbante, ma di sicuro uno dei più brillanti degli ultimi anni. Non voglio parlare di trama, "il riassunto della storiella" lo si faceva in terza elementare, per cui leggete questo testo come riflessioni fra "me e me medesimo".

Il genere di base è sicuramente "slice of life" e tramite il totale realismo (a volte così reale da diventare inverosimile e quindi simbolico) l'autore rende portavoce del suo pensiero il protagonista principale. Per rendere più facile questo processo ecco che il protagonista viene caratterizzato da una fragilissima personalità con dei tratti inquietanti di pazzia ed parziale estraniamento dalla realtà.

Quando poi la piccola oasi felice (o apatica?) del protagonista verrà stravolta, ecco che il manga si innalza a livelli secondo me ottimi. L'autore riesce ad inquadrare alcune sfaccettature del comportamento umano che, sebbene non nuove, poco sono state analizzate.

Alla fine mi ritrovo, come sempre, ad avere detto tutto senza dire niente. Questo è un manga per chi vuole divertirsi ma con un occhio critico. Bisogna avere un po' di humor, ma humor maturo date le battute o gli avvenimenti spinti, sia dal punto sessuale sia dal punto di vista fisico-violento.

E' perfetto per chi vuole un opera "no sense" che di senso invece ne ha molto di più di quel che da a vedere, secondo me.