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8.0/10
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Finalmente un manga che, dopo tanto tempo, mi rimette in pace con le CLAMP!
Per quanto mi riguarda posso dire che con "Kobato" il "quartetto di Osaka" è tornato ai suoi antichi splendori, era dai tempi di "Card Captor Sakura" e "Chobits" (che ho letto e riletto mille volte) che una loro storia non mi appassionava e mi soddisfaceva così, dalla prima all'ultima pagina. Dopo le, per me, tremende delusioni di "Tsubasa" e "Holic", che erano cominciati promettendo mari e monti per poi sfociare, dopo aver tentato di "stordirci con le parole", in finali, a mio avviso, abbastanza insipidi e non all'altezza delle autrici, tanto che ancora spero li riprenderanno in mano per dargli una degna conclusione. Kobato è stata decisamente una ventata d'aria fresca.

Tutto parte, in realtà, da un'idea piuttosto semplice (le cose semplici sono sempre le migliori): una strana ragazza, piovuta dal cielo e accompagnata da un bisbetico cagnolino di pezza parlante, dovrà riempire una misteriosa bottiglia di confetti nati dai cuori spezzati delle persone, che lei stessa dovrà "curare". Tutto questo per poter vedere esaudito un suo desiderio. Inizierà così a lavorare presso un asilo facendo conoscenza e amicizia con un sacco di personaggi (molti dei quali provengono da altre famosissime opere delle CLAMP) tra cui la maestra Sayaka e il suo aiutante Fujimoto.

La storia parte un po' in sordina, senza apparentemente pretese: tutto è molto dolce, "zuccheroso e caramelloso" ma incredibilmente non stucchevole grazie soprattutto al burbero e irascibile Ioryogi/Iorogi (che paragonerei, in tema di dolci, al Grand Marnier sulle Crepes Suzette… in tutti i sensi!) e ai fiammeggianti siparietti comici che ci regala a piene mani soprattutto nella prima metà della storia. In mezzo a questa ambientazione molto "peace and love" si intravede già da subito un po' di mistero, che prenderà pian piano campo e forma con l'introduzione di tutta una serie di "strani" personaggi (di quelli che ti lasciano con la faccia "a punto interrogativo" anche senza fare niente di speciale), facendo crescere anche l'interesse verso la protagonista e le vicende che l'hanno portata fino a lì. In questo modo la trama ne risulta arricchita, il livello dell'opera si alza da "lettura puramente piacevole" a "lettura interessante e coinvolgente" (pur nella sua infinta e sempre presente dolcezza) che raggiunge l'apice nell'ultimo terzo della storia, dove veramente si riconosce il miglior stile Clamp. Ciò che si poteva, a grandi linee, più o meno intuire fin dai primi capitoli, viene svelato in tutta la sua intricata ma non "cervellotica" forma; i personaggi maturano, cambiano e si svelano in maniera radicale e quasi inaspettata. Il che, ad un occhio critico e sospettoso, potrebbe far pensare ad un finale un po' "imposto", ma se anche così fosse è davvero ben fatto in quanto non appare né frettoloso né fuori luogo, e i personaggi ne guadagnano tutti. Personalmente l'ho trovato davvero bello, ben strutturato e che non stride affatto con il resto della storia e la caratterizzazione iniziale dei personaggi.
Questo manga, di cui da tempo rimandavo l'acquisto e che guardavo con poca convinzione a causa delle precedenti delusioni, è riuscito a coinvolgermi talmente tanto che, una volta cominciato, mi sono letta tutti e sei i volumi di fila, senza quasi riuscire a staccare gli occhi. Con "Kobato" ho riso e sorriso, ho sperato e temuto, amato e sofferto, sospirato di timore e di sollievo; è un manga che scalda il cuore, ti emoziona di tante emozioni diverse e ti rimette in pace con il mondo.
La consiglio assolutamente a tutti quelli che hanno amato Sakura: l'adorerete!