Recensione
Nella vita non sono solito dare dei voti assoluti - dieci nel nostro caso - perché ciò significherebbe la rappresentazione della perfezione. Questo titolo, tuttavia, potrebbe essere un candidato a tale premio.
“Sakuragari” narra di un giovane ragazzo che, cercando la propria strada, il proprio "io", incontra e si scontra con i problemi che scopriremo essere dettati da un passato sofferto e difficile. È probabilmente questo il suo punto di forza, la crescita interiore del protagonista (narratore durante i tre volumi) e, grazie a lui, una maturazione di tutti i personaggi che lo circondano.
Una storia di violenze, tradimenti e d'amore profondo, ma non puramente nel senso carnale: si tratta dell'amore per la vita, per ciò che abbiamo e non per tutto quello di cui difettiamo.
L'amore per la nostra persona che ci spinge a confrontarci con gli altri per comprendere meglio ciò che si cela nel cuore di chi ci è vicino, rinunciando a quell'egoismo che caratterizza l'essere umano.
“Sakuragari” è un titolo molto profondo, che tende dapprima a narrare una storia, ma in fondo è più un documentario - come suggerisce la Watase nella postfazione - che serve a chi lo legge per comprendere meglio determinati avvenimenti, specialmente a carattere storico.
Perché “Sakuragari” è anche questo; una rappresentazione di ciò che è o potrebbe essere stato. Per scrivere questa storia sono stati necessari tempo e studi mirati per parlare di un periodo storico nel quale il Giappone attraversava dei momenti bui nel rispetto della vita e dei minori in particolare.
Dal punto di vista tecnico, l'arte ed il disegno sono ineccepibili, illustrazioni estremamente pulite e precise, cariche di dettagli. Uno dei punti forti risiede nell'espressività, basta uno sguardo a far comprendere cosa stia provando quella determinata persona, quasi prendesse vita e ci stesse guardando dritto negli occhi, nell'anima.
L'edizione della Planet Manga è "di lusso", come usiamo definirla oggi, ma vale ogni centesimo che costa. Nota sorprendente sono le sovraccoperte, con i petali di ciliegio in rilievo.
Non mi sento di consigliare “Sakuragari” a tutti. È una storia che necessita di una maturità mentale per essere compresa appieno e di uno spirito forte per sopportare delle violenze (psicologiche e fisiche) che finiscono per colpire il lettore come un pugno allo stomaco.
Non fatevi ingannare dalla targa "yaoi", perché sì è vero che sono presenti scene ed atti omosessuali, ma non portano turbamenti eccessivi.
Sento di poter fare quest'affermazione essendo io stesso alla prima esperienza con una storia di questo genere.
Si tratta comunque di una storia per adulti come giustamente è indicato sul retro dei volumi, quindi ognuno di noi ha gli elementi giusti per prendere una decisione adeguata.
“Sakuragari” narra di un giovane ragazzo che, cercando la propria strada, il proprio "io", incontra e si scontra con i problemi che scopriremo essere dettati da un passato sofferto e difficile. È probabilmente questo il suo punto di forza, la crescita interiore del protagonista (narratore durante i tre volumi) e, grazie a lui, una maturazione di tutti i personaggi che lo circondano.
Una storia di violenze, tradimenti e d'amore profondo, ma non puramente nel senso carnale: si tratta dell'amore per la vita, per ciò che abbiamo e non per tutto quello di cui difettiamo.
L'amore per la nostra persona che ci spinge a confrontarci con gli altri per comprendere meglio ciò che si cela nel cuore di chi ci è vicino, rinunciando a quell'egoismo che caratterizza l'essere umano.
“Sakuragari” è un titolo molto profondo, che tende dapprima a narrare una storia, ma in fondo è più un documentario - come suggerisce la Watase nella postfazione - che serve a chi lo legge per comprendere meglio determinati avvenimenti, specialmente a carattere storico.
Perché “Sakuragari” è anche questo; una rappresentazione di ciò che è o potrebbe essere stato. Per scrivere questa storia sono stati necessari tempo e studi mirati per parlare di un periodo storico nel quale il Giappone attraversava dei momenti bui nel rispetto della vita e dei minori in particolare.
Dal punto di vista tecnico, l'arte ed il disegno sono ineccepibili, illustrazioni estremamente pulite e precise, cariche di dettagli. Uno dei punti forti risiede nell'espressività, basta uno sguardo a far comprendere cosa stia provando quella determinata persona, quasi prendesse vita e ci stesse guardando dritto negli occhi, nell'anima.
L'edizione della Planet Manga è "di lusso", come usiamo definirla oggi, ma vale ogni centesimo che costa. Nota sorprendente sono le sovraccoperte, con i petali di ciliegio in rilievo.
Non mi sento di consigliare “Sakuragari” a tutti. È una storia che necessita di una maturità mentale per essere compresa appieno e di uno spirito forte per sopportare delle violenze (psicologiche e fisiche) che finiscono per colpire il lettore come un pugno allo stomaco.
Non fatevi ingannare dalla targa "yaoi", perché sì è vero che sono presenti scene ed atti omosessuali, ma non portano turbamenti eccessivi.
Sento di poter fare quest'affermazione essendo io stesso alla prima esperienza con una storia di questo genere.
Si tratta comunque di una storia per adulti come giustamente è indicato sul retro dei volumi, quindi ognuno di noi ha gli elementi giusti per prendere una decisione adeguata.