Recensione
Astral Project
6.0/10
L'aspetto che più colpisce nel manga sono di certo i disegni, con pochissimo uso di retini e tinte dai chiaroscuri davvero forti. Il nero è spesso così pesante da catturare interamente la scena, in un ottimo connubio con il tema della storia e le sue emozioni portanti. Astral project è un manga singolare e adulto che attraversa temi esistenziali e paranormali. Ha un ritmo piuttosto lento, e sono i dialoghi innanzitutto a scandire la storia: le riflessioni sull'essere, forma ed essenza, luce e ombra, accompagnano inevitabilmente tutto il mistero in cui il protagonista si ritrova avvolto. Il richiamo anche esplicito al surrealismo non è un caso, perché quest'opera si colloca perfettamente in quel panorama onirico e visionario che vuole essere però metafora della realtà.
Io non ho apprezzato molto questo manga, perché di tutti quei bei discorsi mi è rimasto in realtà poco o niente al termine della lettura. L'ho trovata lenta, pesante, troppo filosofica. Tuttavia so bene che gli appassionati del genere lo troveranno probabilmente un capolavoro.
I disegni e le ambientazioni sono anche belli, per carità, la trama non è male, ma per i miei gusti manca troppo di mordente, è talmente ripiegato sull'introspezione e il soprannaturale che l'ho mal sopportato. Non sono stata in grado di cogliere messaggi significativi, sarà perché sono una persona piuttosto concreta e preferisco i fatti ai viaggi mentali e alle parole che, pur se dense di significato, rimangono completamente slegate dall'azione, da atti pratici. Così i dialoghi che si trasformano in lunghi monologhi filosofici non sono di certo il mio forte, specie se sto leggendo un fumetto, non un trattato, e mi aspetto quindi tutt'altro tipo di ritmo e di coinvolgimento nella storia. Non sono, sia chiaro, fra coloro che leggono manga solo per svagarsi e divertirsi e che li vogliono "leggeri", anzi, traggo soddisfazione dalla lettura solo nel momento in cui mi trasmette qualcosa di importante a livello di sensazioni o riflessioni. Tuttavia, ritengo che ci siano forme più o meno adatte di espressione e comunicazione in funzione di certi messaggi, e in questo caso specifico il fumetto a mio avviso non è stata una scelta felice, perché le immagini qui appaiono come un contorno di qualcosa, e non coprotagoniste come dovrebbe essere.
In quanto ai contenuti non mi esprimo, non ne sono proprio in grado, perché mi hanno trasmesso zero anche se sembravano pomposi e ricercati tanto da voler esprimere dieci. Sarò tarda io, o forse ho proprio il rifiuto per questo genere di letture.
Conclusioni: avevo letto "il mondo di coo", anche quello di stampo surrealista, e neanche quello mi era piaciuto, ma lì almeno vedevo un senso nell'uso delle immagini e nella scelta del mezzo-fumetto, che in questo manga invece a mio avviso si perde completamente. A me Astral Project non ha lasciato nulla perché non sono riuscita ad immedesimarmi nei discorsi e nella storia, ma probabilmente chi ama il genere "viaggi mentali infiniti" lo apprezzerà di certo molto più di me, che amo stili più "tangibili".
Io non ho apprezzato molto questo manga, perché di tutti quei bei discorsi mi è rimasto in realtà poco o niente al termine della lettura. L'ho trovata lenta, pesante, troppo filosofica. Tuttavia so bene che gli appassionati del genere lo troveranno probabilmente un capolavoro.
I disegni e le ambientazioni sono anche belli, per carità, la trama non è male, ma per i miei gusti manca troppo di mordente, è talmente ripiegato sull'introspezione e il soprannaturale che l'ho mal sopportato. Non sono stata in grado di cogliere messaggi significativi, sarà perché sono una persona piuttosto concreta e preferisco i fatti ai viaggi mentali e alle parole che, pur se dense di significato, rimangono completamente slegate dall'azione, da atti pratici. Così i dialoghi che si trasformano in lunghi monologhi filosofici non sono di certo il mio forte, specie se sto leggendo un fumetto, non un trattato, e mi aspetto quindi tutt'altro tipo di ritmo e di coinvolgimento nella storia. Non sono, sia chiaro, fra coloro che leggono manga solo per svagarsi e divertirsi e che li vogliono "leggeri", anzi, traggo soddisfazione dalla lettura solo nel momento in cui mi trasmette qualcosa di importante a livello di sensazioni o riflessioni. Tuttavia, ritengo che ci siano forme più o meno adatte di espressione e comunicazione in funzione di certi messaggi, e in questo caso specifico il fumetto a mio avviso non è stata una scelta felice, perché le immagini qui appaiono come un contorno di qualcosa, e non coprotagoniste come dovrebbe essere.
In quanto ai contenuti non mi esprimo, non ne sono proprio in grado, perché mi hanno trasmesso zero anche se sembravano pomposi e ricercati tanto da voler esprimere dieci. Sarò tarda io, o forse ho proprio il rifiuto per questo genere di letture.
Conclusioni: avevo letto "il mondo di coo", anche quello di stampo surrealista, e neanche quello mi era piaciuto, ma lì almeno vedevo un senso nell'uso delle immagini e nella scelta del mezzo-fumetto, che in questo manga invece a mio avviso si perde completamente. A me Astral Project non ha lasciato nulla perché non sono riuscita ad immedesimarmi nei discorsi e nella storia, ma probabilmente chi ama il genere "viaggi mentali infiniti" lo apprezzerà di certo molto più di me, che amo stili più "tangibili".