Recensione
Tutor Hitman Reborn!
10.0/10
Recensione di Natsumi_91
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Tutor Hitman Reborn, meglio conosciuto come Katekyō Hitman Reborn o KHR è un manga trasposto anche in anime di Akira Amano. Ho conosciuto questa serie grazie all'anime, che avevo droppato dopo la decima puntata - sì, perché può diventare veramente pesante, all'inizio, va gustato in pillole. Tuttavia, spinta da un'amica che ne parlava gran bene, ho ricominciato a guardarlo, e mi ha convinta non solo a proseguirlo ma anche a comprare il manga (ora edito da Star Comics al prezzo di 4,30 euro).
La trama segue le vicende di Sawada Tsunayoshi, tredici anni, che scopre di essere destinato a diventare il Decimo boss della più importante famiglia mafiosa: i Vongola. A fargli questa terribile rivelazione è Reborn, un bambino che di professione fa l'assassino al servizio del Nono boss. Se la vita di Tsuna fino a quel momento era stata una continua serie di fallimenti, la situazione da quel momento non fa che peggiorare sempre più. Tra una battaglia e l'altra possiamo gustare, con immenso orgoglio e una punta d'invidia per non poter essere lì con loro, la crescita interiore di Tsuna e dei suoi amici, chiamati a gestire situazioni sempre più pericolose nel mondo della mafia.
Accanto a una trama decisamente innovativa, per niente scontata e decisamente shonen, anche la narrazione delle vicende è scorrevole, improntata all'ottimismo e allo sviluppo di grandi valori quali l'amicizia, la fiducia e il potere per proteggere e non dominare. A chi continua a sostenere che l'opera inneggi la mafia e sia diseducativa io posso tranquillamente rispondere che forse non ha letto questo manga con la dovuta attenzione, perché l'ho riletto diverse volte e guardato l'anime altrettante e non mi è mai parso di capire che venisse osannata la mafia in quanto organizzazione come la conosciamo noi ora, corrotta e da biasimare - chi non è consapevole che sia da biasimare? È vero, la famiglia Vongola si è macchiata di crimini, ma con essi Tsuna non vuole avere a che fare: più volte afferma di non volere il potere della famiglia se ciò significa dover sottomettere altre persone, essere costretto a uccidere o prevaricare ingiustamente su qualcuno. Il vero inno presente in quest'opera è quello all'onestà, al valore dell'amicizia e al desiderio di proteggere ciò che c'è di più caro per ognuno, che siano gli amici o l'orgoglio.
I personaggi hanno una personalità spiccata e interessante come poche volte mi è capitato di incontrarne; sono personaggi che riescono a risultare simpatici anche senza passati traumatici con cui fare i conti, che affrontano il futuro con impegno e serietà, che si lasciano andare a siparietti comici d'alta levatura. Sono tutti diversi, con caratteristiche peculiari proprie che fanno sì che il lettore li ami tutti fin da subito. Come rimanere insensibili di fronte alla bontà di Tsuna, alla calma di Yamamoto o all'irruenza di Gokudera? Come rimanere impassibili di fronte alla spietatezza di Mukuro o alla personalità solitaria di Hibari? Come non lasciarsi coinvolgere dalla stupidità di Lambo?
I disegni della sensei Amano, poi, sono stupendi, e riescono a rendere ancor più speciale questa perla di opera che già così avrebbe ottenuto il massimo dei voti da parte mia. Sono disegni accurati, precisi, perfetti e meravigliosi (specialmente dopo i primi dieci volumi). Così meravigliosi da rendermi difficile molte volte ricopiarli, tanto sono complessi. Da essi trasuda pienamente tutta la passione, la tenacia, la voglia di impegnarsi che l'autrice ha messo in questa sua creatura, e come lettrice non posso che commuovermi tutte le volte. E credetemi, non sono una dai gusti facili, specialmente perché di opere shonen ne leggo e guardo in gran quantità e ormai ho perso gran parte degli slanci iniziali di ottimismo verso molte opere.
In definitiva, il mio voto è un 10.
Leggete questo manga, di certo non ve ne pentirete. E guardatevi anche l'anime, che male non fa.
La trama segue le vicende di Sawada Tsunayoshi, tredici anni, che scopre di essere destinato a diventare il Decimo boss della più importante famiglia mafiosa: i Vongola. A fargli questa terribile rivelazione è Reborn, un bambino che di professione fa l'assassino al servizio del Nono boss. Se la vita di Tsuna fino a quel momento era stata una continua serie di fallimenti, la situazione da quel momento non fa che peggiorare sempre più. Tra una battaglia e l'altra possiamo gustare, con immenso orgoglio e una punta d'invidia per non poter essere lì con loro, la crescita interiore di Tsuna e dei suoi amici, chiamati a gestire situazioni sempre più pericolose nel mondo della mafia.
Accanto a una trama decisamente innovativa, per niente scontata e decisamente shonen, anche la narrazione delle vicende è scorrevole, improntata all'ottimismo e allo sviluppo di grandi valori quali l'amicizia, la fiducia e il potere per proteggere e non dominare. A chi continua a sostenere che l'opera inneggi la mafia e sia diseducativa io posso tranquillamente rispondere che forse non ha letto questo manga con la dovuta attenzione, perché l'ho riletto diverse volte e guardato l'anime altrettante e non mi è mai parso di capire che venisse osannata la mafia in quanto organizzazione come la conosciamo noi ora, corrotta e da biasimare - chi non è consapevole che sia da biasimare? È vero, la famiglia Vongola si è macchiata di crimini, ma con essi Tsuna non vuole avere a che fare: più volte afferma di non volere il potere della famiglia se ciò significa dover sottomettere altre persone, essere costretto a uccidere o prevaricare ingiustamente su qualcuno. Il vero inno presente in quest'opera è quello all'onestà, al valore dell'amicizia e al desiderio di proteggere ciò che c'è di più caro per ognuno, che siano gli amici o l'orgoglio.
I personaggi hanno una personalità spiccata e interessante come poche volte mi è capitato di incontrarne; sono personaggi che riescono a risultare simpatici anche senza passati traumatici con cui fare i conti, che affrontano il futuro con impegno e serietà, che si lasciano andare a siparietti comici d'alta levatura. Sono tutti diversi, con caratteristiche peculiari proprie che fanno sì che il lettore li ami tutti fin da subito. Come rimanere insensibili di fronte alla bontà di Tsuna, alla calma di Yamamoto o all'irruenza di Gokudera? Come rimanere impassibili di fronte alla spietatezza di Mukuro o alla personalità solitaria di Hibari? Come non lasciarsi coinvolgere dalla stupidità di Lambo?
I disegni della sensei Amano, poi, sono stupendi, e riescono a rendere ancor più speciale questa perla di opera che già così avrebbe ottenuto il massimo dei voti da parte mia. Sono disegni accurati, precisi, perfetti e meravigliosi (specialmente dopo i primi dieci volumi). Così meravigliosi da rendermi difficile molte volte ricopiarli, tanto sono complessi. Da essi trasuda pienamente tutta la passione, la tenacia, la voglia di impegnarsi che l'autrice ha messo in questa sua creatura, e come lettrice non posso che commuovermi tutte le volte. E credetemi, non sono una dai gusti facili, specialmente perché di opere shonen ne leggo e guardo in gran quantità e ormai ho perso gran parte degli slanci iniziali di ottimismo verso molte opere.
In definitiva, il mio voto è un 10.
Leggete questo manga, di certo non ve ne pentirete. E guardatevi anche l'anime, che male non fa.