Recensione
Alcuni lo chiamano "fattore shōnen", quell'insieme di caratteristiche che contraddistingue il genere, appunto, shōnen. Per fare qualche esempio, vanno considerati lo stile delle scene d'azione, i combattimenti come mezzo di risoluzione per sbloccare la storia, il linguaggio piuttosto lineare e diretto, la preferenza ai dialoghi rispetto alle riflessioni, ragazze dalle linee generose, ecc. Tanto più alto il fattore, tanto maggiore sarà la probabilità che un manga finisca su una di quelle famose riviste del genere che pubblicano capitoli a cadenza settimanale. L'esempio dovrebbe essere Tsubasa Reservoir Chroinicles (TRC), pubblicato dal 2003 al 2009 sulla rivista Shōnen Magazine, ottenendo uno straordinario successo. Fin qui niente di strano, se non che il manga è stato realizzato dalle CLAMP, un gruppo di autrici non proprio dedite alla realizzazione di shōnen. Questo esperimento "clampiano" è uno shōnen per ragazze o un adattamento di uno shōjo per ragazzi? In TRC ritroviamo i temi e lo stile delle CLAMP, anzi, questo manga sembra una raccolta, un serbatoio (per citare il titolo), di personaggi e storie, già noti eppure capaci di riorganizzarsi in qualcosa di nuovo e avvincente. Secondo me, dunque, non basta mettere un agile ragazzino, dotato di poteri magici e praticante arti marziali, e qualche combattimento per definirlo shōnen.
Veniamo alla storia. La trama di Tsubasa Reservoir Chronicles è davvero ingarbugliata, peggio degli auricolari che si intrecciano in tasca. Le CLAMP si sono date parecchio da fare per farci arrovellare, soprattutto nella seconda parte. Ecco una piccola introduzione: Sakura è la principessa del regno di Clow (nome noto ai "clampiani" in quanto è il nome del creatore delle carte in "Card Captor Sakura") ed è oggetto della trappola di Fei Wang, il quale fa disperdere in tutte le dimensioni, o mondi, le piume della ragazza che incorporano frammenti di anima e di ricordi. Shaoran, il protagonista maschile e amico (molto amico) di infanzia di Sakura, decide di esaudire un desiderio, ovvero avere la possibilità di viaggiare attraverso le dimensioni alla ricerca delle piume della sua principessa. A questo punto interviene Yūko, la strega delle dimensioni, che esaudisce desideri in cambio di un adeguato pagamento, né più né meno (un punto fermo della saga, a cui la strega tiene particolarmente al fine di non distorcere il karma universale). Ella pretenderà dal giovane la cosa più importante per lui, il suo rapporto con la principessa: anche se quest'ultima recupererà per intero la memoria non ricorderà mai chi sia stato Shaoran per lei. Viaggiare tra le dimensioni non è cosa per tutti: solo coloro dotati di grandi poteri magici sono capaci sia di attraversarle loro stessi sia di spedire altre persone. Il prezzo richiesto dalla strega non è, dunque, particolarmente conveniente. A poche strisce dall'incipit capiamo già la drammaticità e lo spririto di sacrificio che traspaiono dalla storia: far di tutto per salvare la sua amata, anche se ella non ricorderà mai di averlo amato - per lei Shaoran sarà solo un estraneo. Il ragazzo verrà accompagnato dalla stessa principessa, Mokona bianca, il "mezzo" magico per i viaggi dimensionali e una "coppia che scoppia". Kurogane e Fay sono due persone diametralmente opposte: il primo è un fiero shinobi del regno del Giappone antico, scontroso e poco socievole, il cui scopo è quello di tentare di far ritorno al suo mondo originale; il secondo è un mago del regno di Celes, sensibile e apparentemente sempre allegro, il cui scopo è quello di evitare di far ritorno al suo mondo originale.
Le premesse sono finite. La storia si articola sostanzialmente in due parti: "pre-Tokyo", in cui si concentrano i viaggi per i vari mondi alla ricerca delle piume; "post-Tokyo", in cui si condensano le rivelazioni e le verità su personaggi, si scoprono tutti i meccanismi magici e i piani del malvagio Wang. Sebbene vengano intercalati giustamente momenti di assoluta allegria e serenità con scenette molto divertenti, sostenute da personaggi ben caratterizzati (altrimenti non lo sarebbero), questa è un'opera drammatica, fortemente caratterizzata da sconfitte morali e dalla totale impotenza dei personaggi. TRC, per me, è la storia degli sconfitti in partenza, una definizione forte e dura, come il passato dei protagonisti, per semplici ragioni: come fai ad essere un vincitore se non puoi scegliere niente della tua vita e le tue scelte sono state tutte previste? Che senso dai alle tue azioni, alle tue emozioni, a quello che ti capita quando sai che in ogni caso è stato tutto predeterminato da qualcun altro? Si chiama destino, ma il destino non esiste per Yūko. Per lei esiste solo l'inevitabile, o forse lo si può chiamare Dio, Divinità, o una qualsiasi forza, indipendente dalla propria volontà, che manipola a piacimento le vite delle persone. Non posso addentrarmi in ulteriori spiegazioni per evitare inutili spoiler. Alla fine, il lettore verrà posto di fronte a questa verità dagli stessi personaggi.
La storia è abbastanza complicata per due motivi: il primo riguarda il corretto collocamento degli avvenimenti, che accadono su piani temporali diversi; il secondo, invece, è dovuto a dialoghi spesso lasciati in sospeso, che non hanno senso apparente, o troppo criptici. Quello che mi rimane di questo manga, che ha il pregio di mantenere sempre alta l'attenzione, è un profondo senso di malinconia per i passati dei vari personaggi e le difficili scelte (quelle poche che possono fare in totale autonomia) durante il loro viaggio.
Il manga accoglie i temi classici delle CLAMP: ritroviamo personaggi in grado di sognare il futuro (la stessa principessa ne è un esempio); la magia e il sovrannaturale; Fay è un mago anche se non vuole usare i suoi poteri, inoltre capita spesso di avere a che fare con demoni; l'amore puro, spirituale, quasi fanciullesco, come quello fra Sakura e Shaoran, ma anche quello che prova Fay verso Kurogane, seppur non confermato dalle autrici per dare libera scelta al lettore di credere quello che preferiscono; le coppie shōnen-ai; le doppie personalità, le doppie identità; il destino e l'inevitabile, questi presi direttamente da xxxHoLic, il manga pubblicato in contemporanea con cui fa più spesso cross-over. La peculiarità di TRC è appunto, il cross-over, per l'intervento di molti personaggi di precedenti serie CLAMP nel corso della storia: a Watanuki (xxxHoLic) spetterà un ruolo fondamentale verso la conclusione, Kamui (X 1999) apparirà sotto forma di vampiro, Touya, Yukito, e la principessa del Giappone Tomoyo sono di Card Captor Sakura, Chii è stata catapultata da Chobits, ecc.
I disegni sono "made in CLAMP", sempre ricchissimi di particolari e mai trascurati, altro motivo per dubitare della sua natura shōnen, dove i disegni sono comunque più fluidi e meno ricchi, soprattutto nelle scene di lotta in movimento. Quelle rappresentate in questo manga, purtroppo, non sono sempre molto chiare, ma poco influisce sulla comprensione degli avvenimenti. I personaggi sono la mia componente preferita perché davvero ben rappresentati, a tutto tondo, e che rimangono impressi anche dopo diverso tempo - ricordo ancora i loro nomi, ed è un miracolo, per me!
In xxxHoLic la strega, seppur molto malinconica e riflessiva, si lascia andare a molti momenti di ironia e fa parecchie battutine. In TRC traspare unicamente la sua serietà e la sua figura austera, preoccupata di quale piega prenderà la storia. Sakura parte lenta, profondamente debilitata dalla mancanza di piume, poi però recupera nel corso della storia, grazie al suo sorriso capace di infondere energia positiva e grande serenità (cosa non affatto banale), alla sua determinazione e alla sua spropositata fortuna. Mokona, a mio avviso, è irrinunciabile ma non per il suo ruolo nella ricerca delle piume: oltre a intercalare siparietti simpatici con Kurogane, fa un po' da voce narrante dei pensieri dei suoi compagni, riesce a capire i sentimenti più profondi e a dare sempre qualche bel consiglio. Kurogane ricorda decisamente Zoro, dotato di grande spirito di sacrificio e pronto sempre ad impugnare la spada, ma con un po' più di perspicacia; la sua maturazione è quella più evidente, imparerà ben presto che la forza fisica non è l'unica esistente e molto spesso non basta. Il mago Fay è senz'altro quello più enigmatico e misterioso, come se in realtà fosse una persona totalmente diversa da come si presenta. Il suo sorriso nasconde una grande sofferenza e molte menzogne fatte ai suoi amici e anche a se stesso. Ho lasciato per ultimo Shaoran perché è il personaggio che mi lascia più indifferente, sempre avvolto nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni. Mostra molta tenacia e troppa sicurezza talvolta.
In conclusione, perché leggere questo manga? Perché è adatto a tutti per la presenza di combattimenti, storie d'amore, temi profondi e grandi riflessioni; perché è un bello spettacolo per gli occhi, i disegni sono insuperabili; perché la trama è avvincente e con molti colpi di scena; per scoprire il segreto celato dietro il titolo. Perché non leggerlo? La ripetizione di diversi viaggi dimensionali potrebbe dare noia, ma è una sensazione decisamente soggettiva; perché magari è un po' troppo enigmatico, non nel senso che bisogna ragionare per capire cosa intenda dire quel determinato personaggio, bensì perché a volte sembrano dire frasi un po' buttate a caso; il finale è strano, richiede del ragionamento, non a tutti potrebbe piacere. È dunque uno shōnen un po' strano ma vivamente consigliato a tutti, un buon inizio per affezionarsi alle storie CLAMP. Voto 9-.
Veniamo alla storia. La trama di Tsubasa Reservoir Chronicles è davvero ingarbugliata, peggio degli auricolari che si intrecciano in tasca. Le CLAMP si sono date parecchio da fare per farci arrovellare, soprattutto nella seconda parte. Ecco una piccola introduzione: Sakura è la principessa del regno di Clow (nome noto ai "clampiani" in quanto è il nome del creatore delle carte in "Card Captor Sakura") ed è oggetto della trappola di Fei Wang, il quale fa disperdere in tutte le dimensioni, o mondi, le piume della ragazza che incorporano frammenti di anima e di ricordi. Shaoran, il protagonista maschile e amico (molto amico) di infanzia di Sakura, decide di esaudire un desiderio, ovvero avere la possibilità di viaggiare attraverso le dimensioni alla ricerca delle piume della sua principessa. A questo punto interviene Yūko, la strega delle dimensioni, che esaudisce desideri in cambio di un adeguato pagamento, né più né meno (un punto fermo della saga, a cui la strega tiene particolarmente al fine di non distorcere il karma universale). Ella pretenderà dal giovane la cosa più importante per lui, il suo rapporto con la principessa: anche se quest'ultima recupererà per intero la memoria non ricorderà mai chi sia stato Shaoran per lei. Viaggiare tra le dimensioni non è cosa per tutti: solo coloro dotati di grandi poteri magici sono capaci sia di attraversarle loro stessi sia di spedire altre persone. Il prezzo richiesto dalla strega non è, dunque, particolarmente conveniente. A poche strisce dall'incipit capiamo già la drammaticità e lo spririto di sacrificio che traspaiono dalla storia: far di tutto per salvare la sua amata, anche se ella non ricorderà mai di averlo amato - per lei Shaoran sarà solo un estraneo. Il ragazzo verrà accompagnato dalla stessa principessa, Mokona bianca, il "mezzo" magico per i viaggi dimensionali e una "coppia che scoppia". Kurogane e Fay sono due persone diametralmente opposte: il primo è un fiero shinobi del regno del Giappone antico, scontroso e poco socievole, il cui scopo è quello di tentare di far ritorno al suo mondo originale; il secondo è un mago del regno di Celes, sensibile e apparentemente sempre allegro, il cui scopo è quello di evitare di far ritorno al suo mondo originale.
Le premesse sono finite. La storia si articola sostanzialmente in due parti: "pre-Tokyo", in cui si concentrano i viaggi per i vari mondi alla ricerca delle piume; "post-Tokyo", in cui si condensano le rivelazioni e le verità su personaggi, si scoprono tutti i meccanismi magici e i piani del malvagio Wang. Sebbene vengano intercalati giustamente momenti di assoluta allegria e serenità con scenette molto divertenti, sostenute da personaggi ben caratterizzati (altrimenti non lo sarebbero), questa è un'opera drammatica, fortemente caratterizzata da sconfitte morali e dalla totale impotenza dei personaggi. TRC, per me, è la storia degli sconfitti in partenza, una definizione forte e dura, come il passato dei protagonisti, per semplici ragioni: come fai ad essere un vincitore se non puoi scegliere niente della tua vita e le tue scelte sono state tutte previste? Che senso dai alle tue azioni, alle tue emozioni, a quello che ti capita quando sai che in ogni caso è stato tutto predeterminato da qualcun altro? Si chiama destino, ma il destino non esiste per Yūko. Per lei esiste solo l'inevitabile, o forse lo si può chiamare Dio, Divinità, o una qualsiasi forza, indipendente dalla propria volontà, che manipola a piacimento le vite delle persone. Non posso addentrarmi in ulteriori spiegazioni per evitare inutili spoiler. Alla fine, il lettore verrà posto di fronte a questa verità dagli stessi personaggi.
La storia è abbastanza complicata per due motivi: il primo riguarda il corretto collocamento degli avvenimenti, che accadono su piani temporali diversi; il secondo, invece, è dovuto a dialoghi spesso lasciati in sospeso, che non hanno senso apparente, o troppo criptici. Quello che mi rimane di questo manga, che ha il pregio di mantenere sempre alta l'attenzione, è un profondo senso di malinconia per i passati dei vari personaggi e le difficili scelte (quelle poche che possono fare in totale autonomia) durante il loro viaggio.
Il manga accoglie i temi classici delle CLAMP: ritroviamo personaggi in grado di sognare il futuro (la stessa principessa ne è un esempio); la magia e il sovrannaturale; Fay è un mago anche se non vuole usare i suoi poteri, inoltre capita spesso di avere a che fare con demoni; l'amore puro, spirituale, quasi fanciullesco, come quello fra Sakura e Shaoran, ma anche quello che prova Fay verso Kurogane, seppur non confermato dalle autrici per dare libera scelta al lettore di credere quello che preferiscono; le coppie shōnen-ai; le doppie personalità, le doppie identità; il destino e l'inevitabile, questi presi direttamente da xxxHoLic, il manga pubblicato in contemporanea con cui fa più spesso cross-over. La peculiarità di TRC è appunto, il cross-over, per l'intervento di molti personaggi di precedenti serie CLAMP nel corso della storia: a Watanuki (xxxHoLic) spetterà un ruolo fondamentale verso la conclusione, Kamui (X 1999) apparirà sotto forma di vampiro, Touya, Yukito, e la principessa del Giappone Tomoyo sono di Card Captor Sakura, Chii è stata catapultata da Chobits, ecc.
I disegni sono "made in CLAMP", sempre ricchissimi di particolari e mai trascurati, altro motivo per dubitare della sua natura shōnen, dove i disegni sono comunque più fluidi e meno ricchi, soprattutto nelle scene di lotta in movimento. Quelle rappresentate in questo manga, purtroppo, non sono sempre molto chiare, ma poco influisce sulla comprensione degli avvenimenti. I personaggi sono la mia componente preferita perché davvero ben rappresentati, a tutto tondo, e che rimangono impressi anche dopo diverso tempo - ricordo ancora i loro nomi, ed è un miracolo, per me!
In xxxHoLic la strega, seppur molto malinconica e riflessiva, si lascia andare a molti momenti di ironia e fa parecchie battutine. In TRC traspare unicamente la sua serietà e la sua figura austera, preoccupata di quale piega prenderà la storia. Sakura parte lenta, profondamente debilitata dalla mancanza di piume, poi però recupera nel corso della storia, grazie al suo sorriso capace di infondere energia positiva e grande serenità (cosa non affatto banale), alla sua determinazione e alla sua spropositata fortuna. Mokona, a mio avviso, è irrinunciabile ma non per il suo ruolo nella ricerca delle piume: oltre a intercalare siparietti simpatici con Kurogane, fa un po' da voce narrante dei pensieri dei suoi compagni, riesce a capire i sentimenti più profondi e a dare sempre qualche bel consiglio. Kurogane ricorda decisamente Zoro, dotato di grande spirito di sacrificio e pronto sempre ad impugnare la spada, ma con un po' più di perspicacia; la sua maturazione è quella più evidente, imparerà ben presto che la forza fisica non è l'unica esistente e molto spesso non basta. Il mago Fay è senz'altro quello più enigmatico e misterioso, come se in realtà fosse una persona totalmente diversa da come si presenta. Il suo sorriso nasconde una grande sofferenza e molte menzogne fatte ai suoi amici e anche a se stesso. Ho lasciato per ultimo Shaoran perché è il personaggio che mi lascia più indifferente, sempre avvolto nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni. Mostra molta tenacia e troppa sicurezza talvolta.
In conclusione, perché leggere questo manga? Perché è adatto a tutti per la presenza di combattimenti, storie d'amore, temi profondi e grandi riflessioni; perché è un bello spettacolo per gli occhi, i disegni sono insuperabili; perché la trama è avvincente e con molti colpi di scena; per scoprire il segreto celato dietro il titolo. Perché non leggerlo? La ripetizione di diversi viaggi dimensionali potrebbe dare noia, ma è una sensazione decisamente soggettiva; perché magari è un po' troppo enigmatico, non nel senso che bisogna ragionare per capire cosa intenda dire quel determinato personaggio, bensì perché a volte sembrano dire frasi un po' buttate a caso; il finale è strano, richiede del ragionamento, non a tutti potrebbe piacere. È dunque uno shōnen un po' strano ma vivamente consigliato a tutti, un buon inizio per affezionarsi alle storie CLAMP. Voto 9-.