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10.0/10
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E' incredibile quanto possano essere fuorvianti le prime impressioni. Quando mi sono ritrovato, quasi casualmente, tra le mani il primo volume di HxH pensavo di trovarmi davanti al solito shonen di turno. Anzi, l'impressione è stata addirittura peggiore, considerando il fatto che i disegni erano solo mediocri e le copertine sembravano alquanto infantili. Niente di più sbagliato. Partiamo dai disegni: Togashi ha uno stile molto particolare, stile che ho imparato ad amare già dal primo volume. I suoi disegni sembrano scarni e privi di dettagli, soprattutto i personaggi. Ma ecco che, da un momento all'altro, semplicemente voltando pagina, fanno capolino dei volti talmente dettagliati e realistici che sembrano usciti da un seinen. Questo stile si adatta perfettamente ai temi trattati nell'opera, molto più maturi e complessi degli shonen comuni.

E proprio qui volevo arrivare: all'atipicità di HunterxHunter. Togashi si diverte ad analizzare le situazioni tipiche degli shonen per poi manipolarle a suo piacimento, ottenendo risultati assolutamente imprevedibili e per nulla scontati. Ed ecco qui un personaggio che muore prima di aver mostrato le sue abilità, protagonisti che non sono i più forti in assoluto e che perdono, pochi combattimenti ecc. Sì, perchè in HxH tutto gira intorno alla trama. Non troverete continue battaglie o fanservice, ma una trama ben costruita e delle ambientazioni eccezionali. Ambientazioni che cambiano totalmente da una saga all'altra: si inizia con un'atmosfera avventurosa alla One piece, passando per combattimenti all'interno di un'Arena (alla Dragonball, anzi, dovrei dire alla YuYu Hakusho, prima opera di Togashi), fino ad arrivare all'eccezionale atmosfera dark/noir della saga di Yorknew City. Successivamente la tensione accumulata con quest'ultima saga viene smorzata con Greed Island, fino ad arrivare alla saga delle Formichimere (attualmente in corso nell'anime del 2011), la più brutale che abbia mai visto in uno shonen. Certe volte questa violenza può risultare eccessiva, ma personalmente, essendo un amante del gore,penso che questo aspetto "sanguinolento" dia un tocco artistico all'opera, e che soprattutto evidenzi l'enorme abisso che separa HxH dai tipici shonen di successo. I personaggi sono l'altro punto di forza dell'opera: il personaggio di Hisoka, in bilico tra follia e genialità, è una delle figure più eccentriche e meglio caratterizzate che abbia mai visto.
Che dire? Hunter x Hunter non può che meritarsi un bel 10, riuscendo a ribaltare e modificare drasticamente le caratteristiche ed i cliché del panorama shonen, ormai saturo di ripetitività e di scazzottate prive di una qualsivoglia logica.