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Raramente mi sono imbattuto in un'opera peggiore.

Ma andiamo per gradi: vi premetto che non sono fan della serie televisiva, che a oggi non ho mai visto e che quindi non condiziona il mio giudizio. Ho deciso di acquistare questo titolo perché ne ho sentito parlare molto e ultimamente sto provando a reperire un po' tutti i classici, specie quelli anni '80.

L'edizione della Goen è da 6: nonostante la carta bianchissima, le pagine soffrono un po' di trasparenza. La sovraccopertina è troppo lucida e i colori sono un cazzotto in un occhio: la serie intera esposta in libreria è davvero bruttarella da vedere (anche se a essere sincero non so se si rifà alla controparte giapponese, quindi non sarebbe colpa della Goen se si fosse attenuta alla versione originale). Le pagine a colori (a malapena due) all'interno dei volumetti dopo un paio di numeri sono sparite, per fare un ritorno in grande stile nell'ultimo "epico" volumetto. Non ho trovato questa scelta dell'editore omogenea, ma immagino sia stata dettata dalle scarse vendite del titolo, che non essendo eccezionale di suo non avrà di certo venduto molto, considerando che in molti avevano già la vecchia stampa, a discapito della qualità dell'edizione.

Per carità quella della Star Comics è davvero penosa, ma erano altri tempi... a oggi gli standard sono molto più elevati. I volumi Goen sono un tantino insignificanti e delle sottilette.
Un punto a favore dell'edizione Goen è il lettering, davvero carino e ben curato. Ottima anche la scelta di non tradurre le onomatopee, che dal mio punto di vista devono rimanere intatte e con traduzione occidentale a parte.

Veniamo alla storia, delle più banali. Non vi scrivo la trama perché da quanto vedo l'hanno già riportata altri utenti prima di me; mi limiterò quindi a dire in sostanza quali sono i contenuti chiave. E' uno shojo manga smielato, talmente zuccheroso da far venire il diabete. Una lettura di questo tipo non capisco come possa coinvolgere una donna, figuriamoci un uomo. E dire che di mio amo le storie sentimentali, ma qua tocchiamo proprio dei livelli ridicoli, complice anche una psicologia dei personaggi così poco approfondita da risultare tutti abbastanza stereotipati e delle macchiette. Insomma, saranno pure stati degli anni '80, ma a me ha dato l'impressione di un qualcosa di già visto. I toni della storia in generale sono molto bambineschi. L'unico personaggio carino è il padre di Yakko, un pazzo isterico geloso della figlia, che non può che scaturire simpatia nel lettore. Ma insomma, personaggi simili ce ne sono stati tanti anche in altre serie, quindi passa abbastanza inosservato.

Veniamo alla storia d'amore tra i due protagonisti: praticamente si mettono insieme subito, cosa abbastanza spiazzante per il lettore e che preclude qualsiasi tipo di obiettivo nella storia, che di base è incentrata proprio sulla relazione tra i due; nei rimanenti numeri i due Go e Yakko vivranno un amore sofferto e tormentato in stile tragedia shakespeariana, il che appare abbastanza forzato e ridicolo considerando che parliamo di uno stupido amore a distanza, per lo più dovuto a scelte di vita personali e professionali, e di equivoci visti e stravisti. Non mancherà ovviamente il triangolo col tipo di turno bello e maledetto, che sul finale però come personaggio scoppierà del tutto.

La componente musicale è un punto centrale all'interno della storia, più o meno quanto quella sentimentale. E' palese che a Kiss me Licia per certi versi si sia ispirata Ai Yazawa dando vita a Nana, ma grazie a Dio ne ha preso ben le distanze; non c'è paragone tra le due storie e su quale sia, oggettivamente, la migliore. Oltre ad alcuni tasselli della storia, ciò che hanno in comune le due serie è la cura che hanno impiegato le autrici nel vestire i loro personaggi, in modo direi molto ricercato.

Veniamo ora ai disegni: assolutamente grezzi, sproporzionati, con contorni grossi e indefiniti. I personaggi risultano tutti poco attraenti, anche quando l'autrice cercava di trasmettere l'opposto. Specie nel caso degli uomini ci troviamo di fronte a dei bambolotti magri e dai lineamenti decisamente troppo femminili. Le donne in compenso son fin troppo poco femminili. Un minestrone di androgini! Anche le illustrazioni a colori, copertine in primis, risultano confuse e sgradevoli.

Tirando le somme io non lo consiglio a nessuno, non ho dato come voto 1 solo per l'importanza che il titolo si trascina da anni (importanza che sinceramente non mi spiego) e per l'edizione discreta. I disegni sono brutti, potranno pure piacere ma sono oggettivamente troppo sproporzionati e poveri. La storia è banale, scontata e per chi vuole affacciarsi al genere sicuramente non aiuta; non permette assolutamente di affezionarsi ai personaggi. Una noia totale.

Mentre lo leggevo non vedevo l'ora che finisse, L'ho letto proprio passivamente dimenticando pagina dopo pagina cosa accadesse.

Se c'è un classico storico di cui potete fare a meno nella vostra collezione, quello è proprio Kiss me Licia.

Spendete meglio i vostri soldi.

Il bello è che in molti ritengono il manga superiore all'anime: non oso immaginare quale aborto possa aver trasmesso Bim Bum Bam!

Da evitare!