logo GamerClick.it

8.0/10
-

Esiste uno sport chiamato Badminton, praticato in singolo o in coppia, il cui scopo principale consiste nell'oltrepassare la rete di un campo rettangolare, scagliando nell'aria avversaria un volano colpito d'impeto da una racchetta. "Love - all!" è la frase pronunciata all'inizio di ogni partita, e non a caso, il titolo di questo manga di Watari Sako, che (se non lo avete ancora capito) verte sulla dedizione per una disciplina dalle radici antichissime, risalenti addirittura al 3000 a.C. (fine momento Super Quark!).

Questa dedizione è la stessa che anima le coraggiose scelte della nostra protagonista, Kimari Hano, risoluta ad iscriversi e frequentare il corso speciale del liceo Shikanomori, per salvaguardare ad ogni costo il club a cui il fratello maggiore era molto legato. Inizia così una sfida contro tutti. Contro i rancorosi alunni del corso d'élite (privati di qualsiasi attività extra scolastica, a causa di un misterioso incidente), contro l'integerrima preside (determinata a chiudere tirannicamente la vecchia ala dell'edificio scolastico). Le partite però, si vincono solamente conquistando un punto dopo l'altro, e se gli aiuti arrivano dal presidente del consiglio studentesco, da un tenebroso, quanto indecifrabile (e perennemente addormentato) ragazzo, senza dimenticare l'esuberante host Carlos, allora, esistono decisamente le basi per una buona riuscita.

In fondo, la simpatia di Love All! risiede proprio nella meravigliosa difformità del genere umano, nella straordinaria forza di una classe indigente, che lotta per affermare i propri diritti, dalla comune casalinga, allo studente-operaio, al professore appassionato di conturbanti toupet, degni di sfilare con la miglior cofana di Moira Orfei. Ecco perché i tre volumi, che compongono l'opera, sono visibilmente insufficienti. I parrucchini meritavano più tavole, come meritavano più tavole le traversie passate dei protagonisti (soprattutto le tribolazioni familiari di Kimari). Si approda invece ad un finale, che non ha il sapore di una finale, e questo depenalizza gli innovativi pregi del progetto:
1) il senso di appartenenza ad una comunità, ad un gruppo desideroso di sfiancarsi con ore di allenamento (cariche di drop, smash, cut o lift) soltanto per rimarcare la propria esistenza in uno oceano di squali.
2) il tratto pulito e limpido della mangaka nella descrizione dei volti, e nella (preparatevi all'immaginabile) resa delle sopracciglia maschili. Ebbene sì: finalmente delle reali e spesse sopracciglia maschili, lontane dai consueti (e a mio parere obbrobriosi) filetti ad opera di un'estetista dalla pinzetta impazzita (vedi lo stupendo Junkie Charming o i lavori della grande Youko Kamio).
3) la grinta di Kimari, la sua indomita volontà nel ricomporre i pezzi di una vita inaspettatamente caduta nell'oblio. La protagonista non si piange addosso, ma comprende che persino l'amore è un estenuante match da espugnare duramente.

L'unica nota dolente, come accennato in precedenza, rimane il già citato finale-non-finale. Nonostante l'autrice riesca egregiamente a tenere in mano i fili della narrazione (evitando l'effetto posticcio del "devo correre a casa, l'acqua bolle sul fornello"), si arriva all'ultimo capitolo con la vana speranza di trovare le anticipazioni del prossimo, lasciando il lettore a bocca asciutta.
Detto ciò, ne consiglio comunque l'acquisto. Non vi rimane quindi che impugnare la racchetta e alzare il volano.
Love All!