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<b>Attenzione: presenza di pesanti spoiler sulla trama.</b>

"L'attacco dei Giganti" è un manga shounen scritto e disegnato dal giovane Hajime Isayama, pubblicato in Giappone dal 2009 e, qui in Italia, dal 2012 da Planet Manga.
Mi sono avvicinato a questo manga non tanto per interesse a quei frammenti di trama che avevo sentito, ma più che altro per i commenti contrastanti che si possono leggere/sentire su questo titolo (ne è un chiaro esempio la varietà di voti che precede la mia recensione). Quindi, perché non provare di prima mano?

Partiamo prima di tutto dalla trama. In una sorta di medioevo alternativo, sono passati poco più di cento anni da quando l'umanità è stata portata sull'orlo dell'estinzione a causa dell'apparizione dei giganti, enormi creature umanoidi, la cui altezza può variare generalmente tra i 3 e i 15 metri, privi di intelletto che divorano (anche se, come sembra, non ne avrebbero bisogno) gli umani. Quel che resta dell'umanità si rifugia entro tre gigantesche mura concentriche. Dopo un periodo di pace apparente, compare un gigante alto circa 60 metri, che con un calcio crea una breccia nella cinta esterna. I giganti entrano in città divorando tutti i cittadini che incontrano, mentre i soldati cercano inutilmente di difendersi e trasferire più gente possibile all'interno della seconda cerchia di mura; ma prima che gli uomini riescano a chiudere la porta interna, un gigante corazzato la sfonda con un colpo e gli umani sono costretti ad abbandonare la zona. Tra i sopravvissuti di questo massacro vi sono i tre protagonisti della storia: Eren Jaeger, Mikasa Ackermann e Armin Arelet. L'esperienza vissuta convincerà i tre ad arruolarsi nel Corpo di Ricerca, la parte più "spericolata" dell'esercito. Seguiremo quindi i nostri eroi nella lotta contro i giganti.
Fin qui tutto sembra la solita storia di sopravvivenza in un mondo post-apocalittico, non generato da zombi o armi nucleari vero, ma poco cambia. In realtà, la storia evolve da questo punto di partenza in un modo che magari non può essere ritenuto originale (<b>[Inizio spoiler]</b>con la comparsa i personaggi umani che posso trasformarsi in giganti, governo "mondiale" che sembra essere alleato con i giganti, il titano scimmia che trasforma umani in titani <b>[fine spoiler]</b>), ma che di certo appassiona il lettore. Alla fine di ogni volume (almeno dal quarto in poi) si hanno sempre più domande riguardo i misteri della storia e non si vedrà l'ora di aprire il successivo.

Passiamo ora a considerare i personaggi. In generale sono abbastanza ben caratterizzati, ma tenete presente che vedremo i nostri eroi sempre in condizioni di stress eccessivo (o in battaglia o a progettare piani di battaglia) quindi non aspettatevi di vedere la loro personalità a 360°, sarebbe irrealistico. Nonostante ciò, per fortuna, non risultano mai piatti. Ho letto spesso che risultano essere mono-espressivi. Vero, ma per quanto detto prima (situazioni di stress) è normale. Anche io davanti a un gigante che si è pappato la mia famiglia proverei solo odio o solo terrore allo stato puro. Questa non è la storia di come la gente vive in questo mondo, ma è la storia della lotta di chi decide di combattere.
Parlando del protagonista Eren, finalmente abbiamo un eroe che non sia un idiota sognatore e mangione, anzi, non è neppure un eroe. È un semplice (<b>[Inizio spoiler]</b>be', dai tanto semplice no, si trasforma anche in gigante!<b>[fine spoiler]</b>) ragazzo irascibile e avventato, il cui unico desiderio è quello di vendicarsi dei giganti.

Riguardo ai temi trattati, quelli che mi hanno colpito di più sono principalmente due. Il primo è quello della "libertà", semplice e banale. Il mondo è vasto e io sono nato in questo mondo. Allora perché sono costretto a vivere limitato da queste mura come un uccello in gabbia? Potrebbe sembrare il concetto di libertà di One Piece, ma forse in questo caso è un po' meno bambinesco: non solo affrontare le avventure che il mondo ti offre, ma anche SCOPRIRE le cose che di questo mondo non conosci. Il secondo è il tema della "lotta per il bene dell'umanità". Vedremo tantissimi personaggi morire, tutti per difendere i cittadini dall'assalto dei giganti. Emblematiche al riguardo sono le figure di Elvin e Pixis, capaci di perdere la loro umanità pur di strappare una vittoria per il genere umano.

Altro punto a favore del titolo è che il nostro mangaka riesce benissimo a rendere l'idea sulla insensatezza del tutto. I giganti sono privi di intelletto e quindi hanno comportamenti randomici, mangiano le persone non perché ne abbiano bisogno, ma per qualche altro motivo (e in più ignorano qualsiasi altra forma di vita). L'insensatezza con cui muoiono i soldati, dopo anni e anni di allenamenti che sembrano non servire a nulla. L'insensatezza con cui i soldati continuano a combattere contro un nemico che sembra imbattibile. Potrei continuare a lungo la lista, ma dovrei spoilerare pezzi di storia quindi mi astengo.

Passiamo, infine, al vero punto dolente dell'opera: il disegno. I primi numeri sono davvero brutti, prospettive e proporzioni sbagliate (e non mi riferisco ai giganti, le loro deformità innaturali non fanno altro che aumentarne il senso di angoscia/insensatezza). Va detto, però, che il disegno migliora con l'avanzare dei numeri fino ad arrivare ad un livello, sempre molto grezzo, ma accettabile. Il classico tipo di disegno che può piacere o fare schifo. A mio parere, questo disegno grezzo aiuta molto sia ad incupire ancora di più l'atmosfera che a rendere più dinamica una narrazione già abbastanza rapida di suo (ma non so se la cosa sia voluta o un semplice caso).

In conclusione, voto 8. Un po' più alto di quello che si meriterebbe davvero, ma dispiace vedere un'opera così buona sottovalutata principalmente per i disegni o per parti della storia (ricordate, qualsiasi domanda vi facciate, dal perché tizio è così forte al come hanno costruito le mura, alla fine troverà una risposta, cosa che non accade spesso). Reputo "L'attacco dei Giganti" un buon titolo appassionante, non un capolavoro, ma neanche una schifezza assoluta.