Recensione
Claymore
8.0/10
"Una legge non è che una regola scritta, sta alla discrezione del singolo rispettarla o meno, perciò siamo libere di scegliere: possiamo rispettare la legge, oppure possiamo infrangerla... e lasciarci giustiziare […]" Cit. Teresa del Sorriso
Credo che questa frase possa incarnare molti concetti fondamentali dell'opera che verranno esplicati lungo il corso delle vicende.
DATI TECNICI DI PRODUZIONE
Claymore, uscito per la prima volta sulle pagine del magazine Jump Square della Shueisha nel Gennaio 2002, venne concluso nell'Ottobre 2014 in Giappone, per un totale di 27 volumi. Scritto e disegnato da Norihiro Yagi e pubblicato per la prima volta in Italia dalla Star Comics nel 2005, si presenta come un Dark-Fantasy ricco di azione dai connotati splatter.
Il titolo vanta anche di una trasposizione animata i cui diritti sono stati acquistati dalla Yamato Video. La prima messa in onda fu proiettata nel novembre 2011 sul canale MAN-GA di Sky.
TRAMA
"La malvagità si nasconde nelle tenebre della notte: tenebre profonde che inghiottono la notte stessa". Cit. Claire
La storia è ambientata in un mondo cupo, disumanizzato e immerso nel terrore. Vige la legge del più forte per cui i deboli sono destinati a soccombere, sopraffatti dalla crudeltà e dall'egoismo umano. Una terra dove nemmeno l'uomo è all'apice della catena alimentare, in cui egli non è affatto il cacciatore, bensì la preda. Esistono infatti creature antropofaghe chiamate Yoma, dotate di forza e poteri sovrumani che, infiltrandosi nei villaggi celando il proprio aspetto, si cibano degli uomini impotenti.
L'umanità è costantemente sferzata dalla voracità degli esseri, ma dispone di un'arma in grado di salvaguardare la sopravvivenza della specie. A contrastare gli Yoma si ergono infatti le guerriere Claymore (nome coniato dai villici e derivante dalle lunghe spade a doppia lama che utilizzano per combattere), facenti parte di una misteriosa organizzazione che, sotto pagamento, invia quest'ultime nei villaggi per sterminare le creature..
Le Claymore o "Streghe dagli Occhi d'Argento", come vengono chiamate dai villici in senso spregiativo, sono frutto di esperimenti genetici, nate dall'unione del sangue e dei geni umani con quelli degli Yoma. Esse secernono in sé un potere diabolico chiamato Yoki: la fonte della loro forza che è, al contempo, quella della loro rovina. Se, infatti, attingessero eccessivamente all'energia di cui sono portatrici, rischierebbero di trasformarsi negli esseri ai quali esse stesse danno la caccia. Questo processo viene chiamato "Risveglio".
La protagonista dell'opera si chiama Claire. Reduce di un tragico passato e di una vita marchiata da innumerevoli sofferenze, divenne Claymore in giovane età spinta da forti sentimenti di vendetta. Ella, insieme alle compagne e ad un giovane ragazzo di nome Raki, tra desideri contrastanti, scontri epici contro creature sedotte dal male, tra menzogne e imposizioni dovrà diventare fautrice del proprio destino, scavalcando così il buio baratro dell'ignoranza: unica barriera che si frappone alla verità.
Perché esistono solo guerriere femmine?
Gli Yoma flagellano il genere umano solo per nutrirsi?
L'organizzazione cosa tiene celato? Quali sono i suoi veri intenti?
Queste sono le domande e cui Claire dovrà trovare risposta, ma per le quali metterà a rischio la propria vita.
Passando ad un giudizio soggettivo, reputo la trama non particolarmente ricca di contenuti ma scorrevole ed intrigante. Le scenografie di combattimento sono rappresentate da Yagi in modo magistrale, in pochi altri manga ho infatti riscontrato una così spiccata abilità da parte dell'autore. Tale competenza, però, porta con sé anche un deficit: il mangaka, soprattutto nella seconda parte del manga, ha infatti puntato eccessivamente sull'azione, rendendola a tratti ridondante e smorzando, seppur non esageratamente, le potenzialità della trama. Dal mio punto di vista avrebbe potuto investire il tempo in altresì modi, offrendo un maggior numero di sbocchi narrativi o più semplicemente riducendo la lunghezza complessiva dell'opera.
Come ho sottolineato gli aspetti negativi, non posso che evidenziare ed elogiare anche quelli positivi. Quando iniziai a leggere Claymore ero veramente infervorato: Yagi riusciva a bilanciare ottimamente l'equilibrio tra combattimento e dialogo. L'opera non mancava intatti di un buon intreccio narrativo. L'autore è riuscito inoltre a riprendersi egregiamente, regalandomi un finale appagante, il quale ad essere sincero è riuscito anche a strapparmi una lacrima.
ASPETTO GRAFICO
Come precedentemente detto le azioni di dinamicità e combattimento sono rese in modo spettacolare e sorprendentemente scenografico. Per quanto concerne il disegno e le proporzioni della fisionomia umana il mangaka è stato in egual modo assai brillante. Ma la realizzazione grafica dei mostri è la componente stilistica dell'autore che più ha saputo stupirmi. Le creature sono rappresentate infatti nel dettaglio, ognuna delle quali si differenzia dalle altre per caratteristiche uniche ed esaltanti.
PERSONAGGI
Character Design
Le guerriere sono accomunate da peculiarità estetiche quali la carnagione chiara quasi lattea, gli occhi di color azzurro argenteo e i capelli biondo platino. Sono inoltre omologate dalle armature, tutte identiche, ad eccezion fatta del simbolo identificativo posto alla base del collo, diverso per ognuna di esse. Hanno quindi nel complesso un aspetto angelico.
L'abilità con cui l'autore è stato in grado di descrivere i caratteri principali delle Claymore è sicuramente degna di nota. Esteticamente appaiono molto femminili, dai lineamenti delicati e dallo sguardo fiero. Canoni di bellezza che sicuramente so apprezzare. Le armature sono ben dettagliate e le spade rifinite con precisione. Il Character Design è indubbiamente lodevole. A mio parere uno dei migliori.
Esse si presentano come donne glaciali, dirette e inflessibili, nonché a tratti apatiche. Questa però, da come si potrà evincere sin dai primi capitoli, è solo apparenza.
Le guerriere non possono biologicamente invecchiare. Sono probabilmente sterili. Non hanno famiglia e non dispongono nemmeno dell'opportunità di assaporare lo squisito sapore della vita, per loro costellata solamente da morte e sofferenza. Quindi perfette armi nelle mani dell'organizzazione: loro giudice, garante e boia. Non è consentito trasgredire: allevate come soldati l'unico scopo per cui sono state create è uccidere o essere uccise; nulla di più, nulla di meno. I sentimenti? Non sono contemplati. La pietà? Non è mai esistita. La parola dell'organizzazione? Dettame imprescindibile. Pena: l'esecuzione condotta dalle compagne d'arme. Il combattimento è la loro vita, continuamente sferzata da raffiche di vento, in continua lotta per la sopravvivenza e destinata a spegnarsi come il sole al tramonto.
Il personaggio che ho amato di più è Teresa dal Sorriso. Non solo è il mio preferito all'interno dell'opera, ma anche tra quelli femminili tratti da altri anime o manga. Non esagero nemmeno se dicessi che ha dato una marcia in più all'opera stessa. Vorrei descrivere ciò che la caratterizza e ciò che mi piace più in lei, ma lascerò che siate voi a scoprirlo!
Anche a Claire ho saputo affezionarmi. È una donna tenace, perseverante e forte. Guarda il mondo a testa alta, senza farsi scoraggiare dalle difficoltà o dai pugni che la vita le riserva. Inutile dire che non è stereotipata. Un'ottima protagonista per un'ottima opera.
LE TEMATICHE
- Amore e odio: trattati come i principali e più potenti sentimenti, rappresentano le antitesi che permeano l'animo umano, dando a quest'ultimo la forza di plasmare il mondo. Vi starete chiedendo cosa intendo esattamente con la suddetta definizione ma, come per quanto riguarda le sfumature caratteriali di Teresa, lascerò che siate voi a capirlo.
- L'amicizia sta al centro dell'opera ed è quel sentimento che ti spinge a non demordere, ad andare avanti stolidamente nonostante le avversità, per proteggere chi ti è caro.
- La Disillusione, l'acquisizione di autocoscienza e il raggiungimento del proprio io sono altri temi ricorrenti; uniti tra loro tracciano il sentiero spirituale che ogni essere umano deve percorrere per giungere alla riscoperta di sé, per ottenere la consapevolezza necessaria al fine di comprendere ciò che è veramente importante.
Le tematiche trattate nel complesso non sono particolarmente complesse ne ricercate, però sono ben approfondite e assai curate. I messaggi che l'opera vuole trasmettere vengono infatti recepiti dal lettore molto chiaramente.
CONCLUSIONE
Alla luce di quanto detto finora Claymore è un'opera intensa, variegata e densa di emozioni. La consiglio a tutti coloro cui piace il genere Fantasy, le belle donne e l'azione.
Credo che questa frase possa incarnare molti concetti fondamentali dell'opera che verranno esplicati lungo il corso delle vicende.
DATI TECNICI DI PRODUZIONE
Claymore, uscito per la prima volta sulle pagine del magazine Jump Square della Shueisha nel Gennaio 2002, venne concluso nell'Ottobre 2014 in Giappone, per un totale di 27 volumi. Scritto e disegnato da Norihiro Yagi e pubblicato per la prima volta in Italia dalla Star Comics nel 2005, si presenta come un Dark-Fantasy ricco di azione dai connotati splatter.
Il titolo vanta anche di una trasposizione animata i cui diritti sono stati acquistati dalla Yamato Video. La prima messa in onda fu proiettata nel novembre 2011 sul canale MAN-GA di Sky.
TRAMA
"La malvagità si nasconde nelle tenebre della notte: tenebre profonde che inghiottono la notte stessa". Cit. Claire
La storia è ambientata in un mondo cupo, disumanizzato e immerso nel terrore. Vige la legge del più forte per cui i deboli sono destinati a soccombere, sopraffatti dalla crudeltà e dall'egoismo umano. Una terra dove nemmeno l'uomo è all'apice della catena alimentare, in cui egli non è affatto il cacciatore, bensì la preda. Esistono infatti creature antropofaghe chiamate Yoma, dotate di forza e poteri sovrumani che, infiltrandosi nei villaggi celando il proprio aspetto, si cibano degli uomini impotenti.
L'umanità è costantemente sferzata dalla voracità degli esseri, ma dispone di un'arma in grado di salvaguardare la sopravvivenza della specie. A contrastare gli Yoma si ergono infatti le guerriere Claymore (nome coniato dai villici e derivante dalle lunghe spade a doppia lama che utilizzano per combattere), facenti parte di una misteriosa organizzazione che, sotto pagamento, invia quest'ultime nei villaggi per sterminare le creature..
Le Claymore o "Streghe dagli Occhi d'Argento", come vengono chiamate dai villici in senso spregiativo, sono frutto di esperimenti genetici, nate dall'unione del sangue e dei geni umani con quelli degli Yoma. Esse secernono in sé un potere diabolico chiamato Yoki: la fonte della loro forza che è, al contempo, quella della loro rovina. Se, infatti, attingessero eccessivamente all'energia di cui sono portatrici, rischierebbero di trasformarsi negli esseri ai quali esse stesse danno la caccia. Questo processo viene chiamato "Risveglio".
La protagonista dell'opera si chiama Claire. Reduce di un tragico passato e di una vita marchiata da innumerevoli sofferenze, divenne Claymore in giovane età spinta da forti sentimenti di vendetta. Ella, insieme alle compagne e ad un giovane ragazzo di nome Raki, tra desideri contrastanti, scontri epici contro creature sedotte dal male, tra menzogne e imposizioni dovrà diventare fautrice del proprio destino, scavalcando così il buio baratro dell'ignoranza: unica barriera che si frappone alla verità.
Perché esistono solo guerriere femmine?
Gli Yoma flagellano il genere umano solo per nutrirsi?
L'organizzazione cosa tiene celato? Quali sono i suoi veri intenti?
Queste sono le domande e cui Claire dovrà trovare risposta, ma per le quali metterà a rischio la propria vita.
Passando ad un giudizio soggettivo, reputo la trama non particolarmente ricca di contenuti ma scorrevole ed intrigante. Le scenografie di combattimento sono rappresentate da Yagi in modo magistrale, in pochi altri manga ho infatti riscontrato una così spiccata abilità da parte dell'autore. Tale competenza, però, porta con sé anche un deficit: il mangaka, soprattutto nella seconda parte del manga, ha infatti puntato eccessivamente sull'azione, rendendola a tratti ridondante e smorzando, seppur non esageratamente, le potenzialità della trama. Dal mio punto di vista avrebbe potuto investire il tempo in altresì modi, offrendo un maggior numero di sbocchi narrativi o più semplicemente riducendo la lunghezza complessiva dell'opera.
Come ho sottolineato gli aspetti negativi, non posso che evidenziare ed elogiare anche quelli positivi. Quando iniziai a leggere Claymore ero veramente infervorato: Yagi riusciva a bilanciare ottimamente l'equilibrio tra combattimento e dialogo. L'opera non mancava intatti di un buon intreccio narrativo. L'autore è riuscito inoltre a riprendersi egregiamente, regalandomi un finale appagante, il quale ad essere sincero è riuscito anche a strapparmi una lacrima.
ASPETTO GRAFICO
Come precedentemente detto le azioni di dinamicità e combattimento sono rese in modo spettacolare e sorprendentemente scenografico. Per quanto concerne il disegno e le proporzioni della fisionomia umana il mangaka è stato in egual modo assai brillante. Ma la realizzazione grafica dei mostri è la componente stilistica dell'autore che più ha saputo stupirmi. Le creature sono rappresentate infatti nel dettaglio, ognuna delle quali si differenzia dalle altre per caratteristiche uniche ed esaltanti.
PERSONAGGI
Character Design
Le guerriere sono accomunate da peculiarità estetiche quali la carnagione chiara quasi lattea, gli occhi di color azzurro argenteo e i capelli biondo platino. Sono inoltre omologate dalle armature, tutte identiche, ad eccezion fatta del simbolo identificativo posto alla base del collo, diverso per ognuna di esse. Hanno quindi nel complesso un aspetto angelico.
L'abilità con cui l'autore è stato in grado di descrivere i caratteri principali delle Claymore è sicuramente degna di nota. Esteticamente appaiono molto femminili, dai lineamenti delicati e dallo sguardo fiero. Canoni di bellezza che sicuramente so apprezzare. Le armature sono ben dettagliate e le spade rifinite con precisione. Il Character Design è indubbiamente lodevole. A mio parere uno dei migliori.
Esse si presentano come donne glaciali, dirette e inflessibili, nonché a tratti apatiche. Questa però, da come si potrà evincere sin dai primi capitoli, è solo apparenza.
Le guerriere non possono biologicamente invecchiare. Sono probabilmente sterili. Non hanno famiglia e non dispongono nemmeno dell'opportunità di assaporare lo squisito sapore della vita, per loro costellata solamente da morte e sofferenza. Quindi perfette armi nelle mani dell'organizzazione: loro giudice, garante e boia. Non è consentito trasgredire: allevate come soldati l'unico scopo per cui sono state create è uccidere o essere uccise; nulla di più, nulla di meno. I sentimenti? Non sono contemplati. La pietà? Non è mai esistita. La parola dell'organizzazione? Dettame imprescindibile. Pena: l'esecuzione condotta dalle compagne d'arme. Il combattimento è la loro vita, continuamente sferzata da raffiche di vento, in continua lotta per la sopravvivenza e destinata a spegnarsi come il sole al tramonto.
Il personaggio che ho amato di più è Teresa dal Sorriso. Non solo è il mio preferito all'interno dell'opera, ma anche tra quelli femminili tratti da altri anime o manga. Non esagero nemmeno se dicessi che ha dato una marcia in più all'opera stessa. Vorrei descrivere ciò che la caratterizza e ciò che mi piace più in lei, ma lascerò che siate voi a scoprirlo!
Anche a Claire ho saputo affezionarmi. È una donna tenace, perseverante e forte. Guarda il mondo a testa alta, senza farsi scoraggiare dalle difficoltà o dai pugni che la vita le riserva. Inutile dire che non è stereotipata. Un'ottima protagonista per un'ottima opera.
LE TEMATICHE
- Amore e odio: trattati come i principali e più potenti sentimenti, rappresentano le antitesi che permeano l'animo umano, dando a quest'ultimo la forza di plasmare il mondo. Vi starete chiedendo cosa intendo esattamente con la suddetta definizione ma, come per quanto riguarda le sfumature caratteriali di Teresa, lascerò che siate voi a capirlo.
- L'amicizia sta al centro dell'opera ed è quel sentimento che ti spinge a non demordere, ad andare avanti stolidamente nonostante le avversità, per proteggere chi ti è caro.
- La Disillusione, l'acquisizione di autocoscienza e il raggiungimento del proprio io sono altri temi ricorrenti; uniti tra loro tracciano il sentiero spirituale che ogni essere umano deve percorrere per giungere alla riscoperta di sé, per ottenere la consapevolezza necessaria al fine di comprendere ciò che è veramente importante.
Le tematiche trattate nel complesso non sono particolarmente complesse ne ricercate, però sono ben approfondite e assai curate. I messaggi che l'opera vuole trasmettere vengono infatti recepiti dal lettore molto chiaramente.
CONCLUSIONE
Alla luce di quanto detto finora Claymore è un'opera intensa, variegata e densa di emozioni. La consiglio a tutti coloro cui piace il genere Fantasy, le belle donne e l'azione.