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10.0/10
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Capolavoro. Non saprei descrivere altrimenti un'opera tanto complessa e intensa: sono rimasta incollata alle pagine per tre giorni di seguito senza riuscire a fermarmi, tanto il protagonista di questo shoujo così inusuale mi ha commossa e rapita del tutto. Procediamo però con ordine.

"Banana Fish" è uno shoujo in diciannove volumi (diciotto di storia effettiva e uno con tre storie extra) di Akimi Yoshida, edito dalla Planet Manga in un'elegante edizione con sovraccoperta (rigorosamente gialla) al costo di 4,50 o 5 euro. L'originalità dell'edizione italiana sta nella scelta di offrire volumi con una carta di colore giallo, che richiama non solo la sovraccoperta ma anche il titolo dell'opera.

La prima questione che occorre affrontare riguarda il genere e il target di lettori. In Giappone il manga è stato serializzato su una rivista per ragazze, che giustifica la catalogazione del manga fra gli shoujo. La trama e le tematiche però sono, a mio avviso, poco adatte ad un pubblico adolescente. A differenza di molte opere universali, "Banana Fish" non è secondo me un manga accessibile a tutti. Il suo carattere multiforme, che lo vede spaziare da un taglio narrativo più introspettivo a continue e serrate scene di azione, lo rende apprezzabile per un pubblico più maturo.

Nel 1973, durante la guerra in Vietnam, un soldato americano impazzisce ed inizia a ferire ed uccidere alcuni suoi commilitoni. Nel tentativo di fermarlo, alcuni suoi compagni sono costretti a gambizzarlo, mentre il soldato folle continua a ripetere spasmodicamente "banana fish". Dodici anni dopo a New York ha inizio una serie di strani casi di suicidio, l'ultimo dei quali vede la vittima consegnare ad un ragazzo una strana sostanza, ripetendo in punto di morte "banana fish". Il ragazzo non è però un giovane qualunque: dotato di un'elevata intelligenza (il suo quoziente intellettivo è superiore a 200) e di estrema bellezza (longilineo, biondo e con gli occhi verde giada), Ash Linx è il giovanissimo capo di una gang di strada, alle dipendenze di papa Dino, il boss della mafia newyorkese. Inoltre Ash è anche il fratello minore di quel soldato che nel 1973 era impazzito e che ora trascorre la sua esistenza su una sedia a rotelle, continuando a ripetere le fatidiche parole "banana fish". Ash, che per la sua bellezza è cresciuto fra la violenza, da vittima diventa carnefice: inizia la sua scalata per vendicarsi delle umiliazioni e delle violenze subite a causa di papa Dino, spinto inoltre dal desiderio di scoprire che cosa abbia ridotto il fratello in quello stato e che cosa o chi sia "banana fish". Ma quando il meccanismo di questa complessa vicenda di mafia e morte sta per avere inizio, un personaggio insolito fa la sua comparsa sulla scena: un giovane diciannovenne giapponese in vacanza in America, Eiji, fa la conoscenza di Ash. È l'inizio di un legame profondo, fatto di comprensione, sofferenza ed espiazione.

Una prima valutazione positiva va naturalmente alla trama, ricca di colpi di scena che non annoiano mai il lettore. "Banana Fish" è un thriller ricco di azione, che non risparmia però scene crude di uccisioni o di prostituzioni. Le situazioni che vengono presentate sono estremamente realistiche. Se da una parte la trama intreccia numerose storie parallele e vede l'ingresso nella storia di numerosi personaggi, dall'altra il protagonista assoluto è Ash Linx. Ash Linx è uno dei personaggi più affascinanti e contraddittori che si possano incontrare in un manga: non è un paladino della giustizia e non è classificabile come uno dei "buoni". Malgrado nell'intera vicenda lui sia un personaggio "positivo", rispetto ai cattivoni che costellano questo manga, indubbiamente Ash è una figura oscura. Più volte violentato da bambino per la sua bellezza, è stato cresciuto dalla mafia, prima come "giocattolo" capace di soddisfare le malate pulsioni sessuali di papa Dino, poi come strumento nelle case di piacere della grande mela. La sua bellezza quasi femminea è però accompagnata da un'intelligenza senza pari che, a fronte delle violenze subite, lo ha reso scaltro quanto una lince, tanto da distinguersi presso l'harem di papa Dino, che ben presto lo designa come suo cecchino e poi come capo di una piccola banda di delinquenti ancora adolescenti. Ma Ash è molto di più di ciò che traspare dal suo viso angelico: come un animale ferito, insegue ed uccide i suoi avversari senza pietà e alcuna ferita o debolezza riesce ad arrestarlo. È un diavolo biondo, mosso dal continuo desiderio di vendetta.

Eppure qualcosa in lui cambia dopo un incontro: Eiji, un ragazzetto giapponese che è cresciuto in un ambiente sano e non ha mai afferrato un'arma, non si ritrae al contatto con Ash e non ne teme lo sguardo. Fra i due nasce dapprima un legame quasi inspiegabile, che non è fatto di parole ma di sguardi. Ciò che non dice la loro bocca, la loro anima comprende e si ritrovano ad entrare quasi subito in sintonia. Proprio quel ragazzetto giapponese che non ha mai visto la morte in faccia, quando si ritrova al cospetto del "diavolo" riesce quasi ad incantarlo con la sua purezza. Ed è a lui che Ash rivelerà le sue paure più intime e in lui troverà il conforto. Il loro rapporto è fondato sull'amore nel senso più puro e sublime: Eiji è ora un fratello maggiore, ora un padre, ora un fratellino minore da proteggere, ora una spalla su cui piangere, ora un compagno nel quale trovare conforto. Eiji è un porto sicuro, colui che nulla chiede in cambio se non quello di vegliare su un'anima spezzata. Il loro legame è così delicato e sublime da incantare e commuovere. Non si tratta di uno yaoi e il legame fra i due non si esplicita mai in una relazione: il loro è un amore che va oltre le convenzioni, oltre la carne. È quel sentimento che lega per l'eternità due anime tanto diverse, ma anche così complementari.

Mi sono soffermata a lungo sui due protagonisti, tralasciando invece altri personaggi secondari che avrebbero meritato una maggiore attenzione. Anch'essi sono ben sviluppati, malgrado la scena sia quasi interamente occupata da Ash. Purtroppo non vi sono figure femminili (tre appena e con ruoli molto marginali), eppure non se ne può sentire la mancanza visto l'effetto totalizzante che esercita il protagonista sul lettore. Nonostante il legame fra i due protagonisti sia la chiave per comprendere la figura di Ash, il manga in questione resta un'opera d'azione, in cui le scene sentimentali o introspettive non sono numerose e quantomeno esplicite. È nei piccoli gesti, negli sguardi o nelle scelte che si evince la sofferenza e la lotta interiore dei protagonisti.

Il disegno è molto seducente: essenziale, con fondali spogli ma con un'ottima resa nelle scene d'azione. Inoltre il tratto matura evidentemente rispetto ai primi volumi. Non posso quindi che consigliare questa bellissima opera ad un pubblico più maturo e aperto anche a delle storie più atipiche e particolari.