Recensione
Detroit Metal City
7.0/10
Recensione di GuardianTomberry
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Negishi Soichi è un ragazzo di campagna arrivato in piena metropoli per realizzare il proprio sogno, diventare un famoso cantante Pop, per questo motivo lascia la famiglia della prefettura di Oita per andare a Tokyo. La sua aspirazione, in un certo senso, si realizza diventando un musicista affermato nel panorama musicale indie, ma non nel genere Pop, bensì in quello Metal. "Detroit Metal City" è il nome della band Death Metal in cui Negishi impersona il ruolo del re del male (a detta dei suoi fan), Johannes Krauser II, ossia il vocalist e chitarrista. La "diabolica" evoluzione del suo sogno lo porterà a far scontrare la sua indole di timido ed impacciato, volto alla felicità ed all'eleganza, contro il suo alter ego diabolico in cui fa sfociare la frustrazione repressa ed l'odio accumulati nel tempo.
"UCCIDI, UCCIDI, UCCIDI!"
L'edizione recensita è quella completa della GOEN, arrivata faticosamente al termine dopo numerosi mesi (per non dire anni). Per questo c'è solo da ringraziare la casa editrice visto come è andata a finire la vecchia edizione DeAgostini, interrotta. Ringraziamento che si estende anche per aver ospitato l'autore, Kiminori Wakasugi, al Lucca Comics di un paio di anni fa. Ciononostante sono molte le critiche, in primo luogo la presenza di una serie notevole di errori di battitura ed articoli mancanti, sintomo di una assente (o quasi) revisione del materiale tradotto. Da segnalare anche la presenza di alcuni numeri esauriti (specie il numero sette) che hanno causato difficoltà a molti fan della serie nel recuperarli, oltre alla distribuzione non proprio ottimale nelle fumetterie riconducibile alla casa madre RW. Per quanto riguarda i volumi, è presente la sovraccoperta ed è stata utilizzata carta bianca di buona qualità. Prezzo di copertina ottimale di 4,95€ per dieci albi.
"GO TO DMC! GO TO DMC! GO TO DMC!"
Erano anni che non leggevo più questo "coro da stadio" divenuto popolare tra i lettori di fumetti orientali, per cui, quando venne annunciata la nuova edizione, ne fui molto contento. "DMC" è un fumetto con due anime, una estremamente demenziale, volta alla volgarità ed al trash mentre la seconda, più nascosta, è caratterizzata dall'occhio critico con cui l'autore analizza le contraddizioni della vita. Se da un lato Negishi è il simbolo della ricerca della felicità classica, dall'altro rispecchia in pieno la difficoltà delle persone nello scovare la loro vera indole (nel suo caso manifestata con la metamorfosi in Krauser) quindi non è solo uno scontro tra musica pop e metal, ma bensì tra chi non riesce ad auto-comprendersi e chi invece si lascia trasportare dal proprio istinto. Il tutto condito da una sfrontatezza esagerata con cui l'autore gioca in ogni capitolo. Diverse "stoccate" vengono rivolte ovviamente anche ai due generi musicali ed ai "mondi" a cui appartengono, portandoli all'esasperazione, ridicolizzandoli su più fronti. Non mancano però le critiche, l'andamento ciclico dei capitoli (in parte autoconclusivi) porta ad una sorta di deja-vu che fa perdere gradualmente d'impatto le varie situazioni, riproposte più volte. La vena comica, spesso ripetitiva, in un certo senso va a "danneggiare" i momenti culminanti dei concerti che possono risultare meno entusiasmanti man mano che ci si inoltra nella lettura. Lo sviluppo adottato per il finale (che risulta essere aperto come in molte altre opere) non convince in pieno dando una sensazione di stop forzato.
In sostanza un'opera abbagliante per certi aspetti ed incompleta per altri, trova picchi di humor non indifferenti, contrastati da una ripetitività dannosa nel tempo. Lettura non per tutti, ma comunque interessante ai più.
"UCCIDI, UCCIDI, UCCIDI!"
L'edizione recensita è quella completa della GOEN, arrivata faticosamente al termine dopo numerosi mesi (per non dire anni). Per questo c'è solo da ringraziare la casa editrice visto come è andata a finire la vecchia edizione DeAgostini, interrotta. Ringraziamento che si estende anche per aver ospitato l'autore, Kiminori Wakasugi, al Lucca Comics di un paio di anni fa. Ciononostante sono molte le critiche, in primo luogo la presenza di una serie notevole di errori di battitura ed articoli mancanti, sintomo di una assente (o quasi) revisione del materiale tradotto. Da segnalare anche la presenza di alcuni numeri esauriti (specie il numero sette) che hanno causato difficoltà a molti fan della serie nel recuperarli, oltre alla distribuzione non proprio ottimale nelle fumetterie riconducibile alla casa madre RW. Per quanto riguarda i volumi, è presente la sovraccoperta ed è stata utilizzata carta bianca di buona qualità. Prezzo di copertina ottimale di 4,95€ per dieci albi.
"GO TO DMC! GO TO DMC! GO TO DMC!"
Erano anni che non leggevo più questo "coro da stadio" divenuto popolare tra i lettori di fumetti orientali, per cui, quando venne annunciata la nuova edizione, ne fui molto contento. "DMC" è un fumetto con due anime, una estremamente demenziale, volta alla volgarità ed al trash mentre la seconda, più nascosta, è caratterizzata dall'occhio critico con cui l'autore analizza le contraddizioni della vita. Se da un lato Negishi è il simbolo della ricerca della felicità classica, dall'altro rispecchia in pieno la difficoltà delle persone nello scovare la loro vera indole (nel suo caso manifestata con la metamorfosi in Krauser) quindi non è solo uno scontro tra musica pop e metal, ma bensì tra chi non riesce ad auto-comprendersi e chi invece si lascia trasportare dal proprio istinto. Il tutto condito da una sfrontatezza esagerata con cui l'autore gioca in ogni capitolo. Diverse "stoccate" vengono rivolte ovviamente anche ai due generi musicali ed ai "mondi" a cui appartengono, portandoli all'esasperazione, ridicolizzandoli su più fronti. Non mancano però le critiche, l'andamento ciclico dei capitoli (in parte autoconclusivi) porta ad una sorta di deja-vu che fa perdere gradualmente d'impatto le varie situazioni, riproposte più volte. La vena comica, spesso ripetitiva, in un certo senso va a "danneggiare" i momenti culminanti dei concerti che possono risultare meno entusiasmanti man mano che ci si inoltra nella lettura. Lo sviluppo adottato per il finale (che risulta essere aperto come in molte altre opere) non convince in pieno dando una sensazione di stop forzato.
In sostanza un'opera abbagliante per certi aspetti ed incompleta per altri, trova picchi di humor non indifferenti, contrastati da una ripetitività dannosa nel tempo. Lettura non per tutti, ma comunque interessante ai più.