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Ambientato nello stremato Giappone del dopoguerra, la storia di "Rainbow" scritta abilmente da George Abe e trasposta su carta dalle magnifiche tavole di Masasumi Kakizaki (a cui credo piaccia molto la cultura cinematografica americana, dati i diversi riferimenti nel corso dell'opera) è l'incredibile racconto delle (sfortunate) vite dei sette ragazzi della cella 6 del blocco 2, del riformatorio speciale Shonen.

Una narrazione realistica, che non sfocia mai nel supereroismo o nell'esasperazione dei personaggi, che si estende nell'arco temporale di anni, dove i ragazzi hanno il tempo di crescere, maturare e superare con orgoglio e tenacia le difficili sfide che ogni giorno il vivere comporta, rimando comunque sempre e costantemente legati l'uno all'altro e agli insegnamenti del loro maestro di vita.
Anche per merito dell'insostituibile capacità espressiva dei disegni, pagina dopo pagina, "Rainbow" riesce a trasmettere i fortissimi valori di questi giovani forgiati dalle disavventure e dal dolore, emozionando come poche altre storie, tanto da coinvolgere in prima persona il cuore del lettore, totalmente estasiato davanti all'estrema efficacia di questi volumi pubblicati dalla Planet Manga, in un'edizione adatta al prezzo proposto (4.50 €).

"Rainbow" non risparmia certo sofferenze, abusi e crudeltà di ogni tipo; gli antagonisti sono resi così nauseanti e terribili dal tratto di Kakizaki da far tremare, eppure si riesce sempre ad intravedere quella luce alla fine del tunnel, come se ci fosse sempre una speranza e una possibilità di rivalsa nei confronti degli oppressori e del male.
Ed è questo, secondo me, a rendere fenomenale quest'opera: la lotta ostinata e costante dei personaggi in nome di uno spiraglio di felicità, un piccolo attimo di paradiso tra la terribile efferatezza che propone il quotidiano in un periodo storico tanto triste e difficoltoso.