Recensione
Parfait Tic!
7.0/10
"Parfait Tic" è uno shojo scolastico in 22 volumi di Nagamu Nanaji , che vede attualmente in Italia la pubblicazione di "Aruito" (titolo ancora in corso).
Le premesse sono abbastanza banali: la protagonista Fuko è una ragazza solare e vivace; un giorno due cugini, Daiya e Ichi, affittano un appartamento nello stesso condominio della ragazza e i tre diventano presto amici, oltre che allievi dello stesso istituto. Con la sua giovialità Fuko ottiene subito le attenzioni di entrambi, che hanno però dei caratteri molto diversi (solare e donnaiolo Daiya; introverso, musone e secchione Ichi). La ragazza si innamora quasi subito di Daichi e della sua solarità, ma il contatto quotidiano con Ichi in classe le permette di rivalutare il giovane. La scelta fra i due ragazzi non è più tanto scontata e ben presto la protagonista si trova ad un bivio sulla via dei sentimenti.
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>]
È evidente che la storia non parte con grande originalità, eppure nei primi dieci volumi si rivela molto piacevole. Dopo l'iniziale rifiuto di Daiya, si avvicina ad Ichi in maniera graduale e scopre lati del suo carattere che inizialmente aveva ignorato. Vengono quindi tratteggiate le varie fasi di questa graduale conoscenza dell'altro, costellata da piccoli litigi, prese in giro e molte parole non dette. Il sentimento che nasce progressivamente in Fuko è giustificato da azioni e situazioni che coinvolgono lei e Ichi e non è frutto di un'infatuazione improvvisa (come quella che l'aveva spinta all'iniziale dichiarazione a Daiya quasi ad inizio manga). Eppure dai volumi 11-12 in poi la storia prende una piega del tutto diversa ed inaspettata. La comparsa di una vecchia fiamma di Ichi, rende il ragazzo titubante. Ed ecco che la storia inizia a guastarsi: la protagonista inizia a dubitare dei suoi sentimenti; un rinnovato interesse per Daiya fa capolino nel cuore della ragazza, che rimane però legata ad Ichi. In poche parole ha inizio una serie di continue ritrattazioni sentimentali che vedono la protagonista oscillare fra l'interesse per l'uno e per l'altro, situazione che mi ha irritato non poco, se si considera la lunghezza del manga. Tediati da una protagonista indecisa e piagnucolona, non ci viene offerta nessuna introspezione psicologica, nessuna crescita o maturazione dei personaggi, nessun approfondimento del rapporto fra i due cugini (che si risolve in una semplice rivalità fra i due alla conquista della ragazza) e ovviamente nessun focus sui personaggi secondari, che si riducono a delle macchiette.
[<b>FINE SPOILER!</b>]
Sono sempre scettica davanti ai manga molto lunghi come in tal caso: la lunghezza può essere una prova della bravura della mangaka, che riesce a tenere in piedi una storia senza cadere nel ridicolo o nella banalità, oppure può costituire la morte di un'opera che poteva essere molto buona e che invece implode su se stessa, restando mediocre. Purtroppo è questo il caso di "Parfait tic", che a partire dal decimo volume si dilunga eccessivamente e sembra voler mantenere fino alla fine il lettore sulle spine con un eterno triangolo che ad un certo punto diventa quasi ridicolo. Ovviamente si tratta comunque di una lettura gradevole e spensierata, adatta agli amanti del genere ma sconsigliata a chi cerca qualcosa di originale.
Le premesse sono abbastanza banali: la protagonista Fuko è una ragazza solare e vivace; un giorno due cugini, Daiya e Ichi, affittano un appartamento nello stesso condominio della ragazza e i tre diventano presto amici, oltre che allievi dello stesso istituto. Con la sua giovialità Fuko ottiene subito le attenzioni di entrambi, che hanno però dei caratteri molto diversi (solare e donnaiolo Daiya; introverso, musone e secchione Ichi). La ragazza si innamora quasi subito di Daichi e della sua solarità, ma il contatto quotidiano con Ichi in classe le permette di rivalutare il giovane. La scelta fra i due ragazzi non è più tanto scontata e ben presto la protagonista si trova ad un bivio sulla via dei sentimenti.
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>]
È evidente che la storia non parte con grande originalità, eppure nei primi dieci volumi si rivela molto piacevole. Dopo l'iniziale rifiuto di Daiya, si avvicina ad Ichi in maniera graduale e scopre lati del suo carattere che inizialmente aveva ignorato. Vengono quindi tratteggiate le varie fasi di questa graduale conoscenza dell'altro, costellata da piccoli litigi, prese in giro e molte parole non dette. Il sentimento che nasce progressivamente in Fuko è giustificato da azioni e situazioni che coinvolgono lei e Ichi e non è frutto di un'infatuazione improvvisa (come quella che l'aveva spinta all'iniziale dichiarazione a Daiya quasi ad inizio manga). Eppure dai volumi 11-12 in poi la storia prende una piega del tutto diversa ed inaspettata. La comparsa di una vecchia fiamma di Ichi, rende il ragazzo titubante. Ed ecco che la storia inizia a guastarsi: la protagonista inizia a dubitare dei suoi sentimenti; un rinnovato interesse per Daiya fa capolino nel cuore della ragazza, che rimane però legata ad Ichi. In poche parole ha inizio una serie di continue ritrattazioni sentimentali che vedono la protagonista oscillare fra l'interesse per l'uno e per l'altro, situazione che mi ha irritato non poco, se si considera la lunghezza del manga. Tediati da una protagonista indecisa e piagnucolona, non ci viene offerta nessuna introspezione psicologica, nessuna crescita o maturazione dei personaggi, nessun approfondimento del rapporto fra i due cugini (che si risolve in una semplice rivalità fra i due alla conquista della ragazza) e ovviamente nessun focus sui personaggi secondari, che si riducono a delle macchiette.
[<b>FINE SPOILER!</b>]
Sono sempre scettica davanti ai manga molto lunghi come in tal caso: la lunghezza può essere una prova della bravura della mangaka, che riesce a tenere in piedi una storia senza cadere nel ridicolo o nella banalità, oppure può costituire la morte di un'opera che poteva essere molto buona e che invece implode su se stessa, restando mediocre. Purtroppo è questo il caso di "Parfait tic", che a partire dal decimo volume si dilunga eccessivamente e sembra voler mantenere fino alla fine il lettore sulle spine con un eterno triangolo che ad un certo punto diventa quasi ridicolo. Ovviamente si tratta comunque di una lettura gradevole e spensierata, adatta agli amanti del genere ma sconsigliata a chi cerca qualcosa di originale.