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Tokyo Killers è una raccolta di storie autoconclusive del genere noir/hard boiled di Jiro Taniguchi (disegni) e Natsuo Sekikawa (sceneggiatura). Il filone conduttore comune è fondamentalmente un andamento all'occidentale delle trame, con forti contaminazioni hollywoodiane. Entrambi gli autori hanno voluto omaggiare una tipologia di film e di storie prettamente del mondo occidentale, utilizzando però tecniche e stile giapponese, dando vita ad un mix dalle azioni "sparacchine" classiche, ma con un tocco orientale.

E' bene ricordare che la recensione si basa sulla prima edizione Planet Manga, venduta nel 1998 a 17.900 lire, contenente molte pagine a colori, assenza di sovraccoperta e materiale di media qualità. In precedenza era stata proposta da Play Press una edizione di formato maggiore (grandezza "Spillato"), brossurato in b/n, al prezzo di 7.000 lire ed uscita nel 1992, in cui però è possibile trovare solo due racconti rispetto ai 5 proposti nella raccolta in esame (successivamente ristampata nella "Taniguchi Collection" al prezzo di 16.90 euro). I due racconti presenti nella vecchia edizione PP sono Hotel Harbour View (da cui prende il nome anche il volume) e Brief Encounter.

In seguito propongo una breve riassunto di ogni corto:

- "Good Luck City - La città della fortuna" è un racconto con narrazione atipica rispetto allo standard del fumetto orientale, in cui i disegni sono liberi da testo ed il racconto viene esposto a fondo tavola dando l'idea di due mondi distinti; infatti è possibile seguire indipendentemente uno o l'altro (tavole o scritto) e comprendere appieno la trama. Questa tipologia di esposizione dona la possibilità di dare sfumature personali alla vicenda narrata, oltre a renderla apprezzabile in entrambe le forme senza sentire la mancanza di una delle parti. La storia è rimasta purtroppo incompleta.

- "Hotel Harbour View - Albergo con vista sul mare" tratta la storia di un uomo ricolmo d'onore, rimasto in un hotel di Hong Kong ad attendere il proprio destino.

- "The Restaurant On "Los Ninos Perdidos" - Il ristorante sul viale dei fanciulli perduti" è una storia tinta di vendetta, dove un uomo viene spinto verso l'ossessione nel dare la giusta "ricompensa" a chi gli ha levato la felicità o meglio, ciò che per lui la rappresentava.

- "Brief Encounter - Un amore fugace (scena 1 e 2)" narra il conflitto e l'odio/amore che un fugace rapporto può scatenare tra una donna e colui che l'ha fatta innamorare.

- "Meurtre Tokioit - Omicidio a Tokyo" (basato sulla sceneggiatura di Alain Saumon) è l'unico racconto in cui la sceneggiatura originale è di un terzo elemento. Saumon è un autore francese trasferitosi in Giappone per studiarne la cultura. All'epoca della stesura di questo racconto le sue conoscenze sul popolo giapponese erano ancora scarne, per questo motivo pare molto stereotipato; lo stesso si è reso conto che anche a distanza di tempo alcuni frammenti di cultura giapponese gli sono rimasti ancora oscuri, per questo ha lasciato intatta la trama (salvo alcune correzioni di errori grossolani apportati da Sekikawa). L'essenza di questa storia è proprio l'incomprensione di una cultura misteriosa come quella giapponese.

Il disegno, inutile dirlo, è di altissimo livello. L'influenza occidentale è voluta e marcata, sia dal punto di vista della fotografia che dagli eventi proposti. Alcune tavole in cui vengono immortalate le donne, protagoniste delle vicende, sembrano quasi lavoro del nostro Manara per posa, luce e tipologia di tratto adottato.

Tokyo Killers risulta essere una buona raccolta di corti; a prezzo contenuto o se amanti degli autori è ovviamente un acquisto valido. Non credo sia una lettura adatta a tutti anche se potrebbe essere apprezzata maggiormente da chi è appassionato di fumetto europeo piuttosto che da lettori di manga.