Recensione
Agrippa
8.0/10
"Agrippa" è senza dubbio un manga ambizioso, come tutti quelli di ambientazione storica. L'autore si è evidentemente ben documentato pur indugiando in licenze narrative che comunque non guastano l'opera nel suo insieme. Il tratto del mangaka è altalenante, a volte ricco di dettagli, a volte approssimativo, ma mai impreciso. La brevità del racconto non lascia necessariamente l'amaro in bocca dato che l'autore riesce a calibrare bene i tempi arrivando ad un finale accattivante e non banale.
La trama si concentra sulla fine delle Guerre Galliche, quando scoppia la rivolta guidata da Vercingetorige contro l'occupazione romana nel 53 a.C. seguendo la parabola del capo gallico fino alla sua disfatta finale. Il punto di vista è quello dei "vinti", e spesso vacilla sul cliché Roma = Terzo Reich del mondo antico, compensando però dando un quadro meno idilliaco dei Galli "buoni selvaggi" di Asterix. Altro cliché sui Celti che tanto piacciono ai francesi, che con quel popolo non hanno nulla a che spartire, non più di quanto lo abbiano con i romani.
La guerra è ben descritta nei suoi dettagli militari e logistici anche se la strategia non coinvolge come quella di altre opere del genere come "Kingdom". Lodevole il fatto di dare spazio al peso che i conflitti hanno sui civili.
La caratterizzazione dei personaggi è il punto più interessante: un Giulio Cesare divertente ma non macchiettistico, un Vercingetorige statuario ma anche ombroso, un Marco Antonio inedito. Luci ed ombre in un mondo violento e pieno di sotterfugi, tradimenti, vendette ma anche di grandi pianificazioni, di imprese eroiche e avventure belliche. Ma un piccolo gioiello è la personalità di Ottavio. Passato alla Storia col nome di Augusto è qui solo un bambino che già rivela però le sue abilità e ambizioni. Pur essendo solo un attore non protagonista del manga (o forse anche per questo) è delineato in modo intrigante. Subdolo, manipolatore, freddo, è un vero e proprio enfant prodige del male e della politica. Un'interpretazione di uno dei big della storia tutt'altro che arbitraria e non così revisionista o antistorica come può sembrare. Questo Augusto vale da solo la lettura dell'opera.
Nel complesso il manga punta forte su un cavallo pericoloso e vince, anche se di stretta misura. Un'opera onesta e godibile con Storia e Avventura quanto bastano. I difetti sono esigui. Utile anche per introdurre ad uno studio sull'argomento: un androne didattico, perché no?
La trama si concentra sulla fine delle Guerre Galliche, quando scoppia la rivolta guidata da Vercingetorige contro l'occupazione romana nel 53 a.C. seguendo la parabola del capo gallico fino alla sua disfatta finale. Il punto di vista è quello dei "vinti", e spesso vacilla sul cliché Roma = Terzo Reich del mondo antico, compensando però dando un quadro meno idilliaco dei Galli "buoni selvaggi" di Asterix. Altro cliché sui Celti che tanto piacciono ai francesi, che con quel popolo non hanno nulla a che spartire, non più di quanto lo abbiano con i romani.
La guerra è ben descritta nei suoi dettagli militari e logistici anche se la strategia non coinvolge come quella di altre opere del genere come "Kingdom". Lodevole il fatto di dare spazio al peso che i conflitti hanno sui civili.
La caratterizzazione dei personaggi è il punto più interessante: un Giulio Cesare divertente ma non macchiettistico, un Vercingetorige statuario ma anche ombroso, un Marco Antonio inedito. Luci ed ombre in un mondo violento e pieno di sotterfugi, tradimenti, vendette ma anche di grandi pianificazioni, di imprese eroiche e avventure belliche. Ma un piccolo gioiello è la personalità di Ottavio. Passato alla Storia col nome di Augusto è qui solo un bambino che già rivela però le sue abilità e ambizioni. Pur essendo solo un attore non protagonista del manga (o forse anche per questo) è delineato in modo intrigante. Subdolo, manipolatore, freddo, è un vero e proprio enfant prodige del male e della politica. Un'interpretazione di uno dei big della storia tutt'altro che arbitraria e non così revisionista o antistorica come può sembrare. Questo Augusto vale da solo la lettura dell'opera.
Nel complesso il manga punta forte su un cavallo pericoloso e vince, anche se di stretta misura. Un'opera onesta e godibile con Storia e Avventura quanto bastano. I difetti sono esigui. Utile anche per introdurre ad uno studio sull'argomento: un androne didattico, perché no?