Recensione
<b>Attenzione! Contiene spoiler</b>
Questa opera mi ha realmente colpito... tanto che l'ho inserita nella mia tesina di maturità. Cominciamo subito! Shūzō Oshimi, ha scritto e disegnato un manga in particolare, ispirandosi ad una raccolta lirica di Charles Baudelaire pubblicata nel 1857, "I Fiori del Male". Oshimi rinomina l'opera "Aku no Hana" che appunto si traduce in, I fiori del male. Ma cosa ritroviamo dei Fiori del male in "Aku no hana"? Praticamente tutto. L'opera tratta di un ragazzino delle medie Takao Kasuga che proprio come Baudelaire si sente incompreso ed estraniato da un mondo che non lo comprende, proprio come leggiamo nell'Albatro. Per questo il ragazzo si chiude in sé stesso e nella lettura. In particolar modo il ragazzo è un amante di Baudelaire e dei "Fiori del Male", libro che porta sempre con sé e che ritiene essere la sua Bibbia. In "Aku no hana" notiamo anche il "simbolismo", di stampo decandentista che in "Aku no hana" si manifesta quando Takao ruba istintivamente la tuta da ginnastica di una sua compagna per cui Takao prova un amore prettamente platonico, definendola sua femme fatale. La tuta diventerà il simbolo della sua perversione (tema trattato e discusso ne "I Fiori del male") e del suo feticismo. Sfortunatamente essendo stato visto da una sua compagna Sawa Nakamura che tutti ritengono "strana" Takao è costretto a sottostare ai ricatti di Nakamura per paura che quest'ultima possa raccontare alla classe dell'accaduto. I due cominciano così, in questo loro rapporto controverso, la ricerca di un "panismo" decadentista che vorrebbero trovare "aldilà della montagna che li opprime e li chiude in una città vuota che loro odiano",che si fonde con un elemento tipicamente nipponico presente da secoli nella loro cultura, ossia il tema del sacrificio. Kasuga, infatti, pur di raggiungere il loro "aldilà della montagna", compie gesti che lo estranieranno completamente dalla società.
Pur di raggiungere questo panismo insieme a Nakamura, è pronto a farsi ripudiare dall'intera scuola e dall'intera città e, dopo svariati fallimenti, dopo aver perso tutto, è pronto a dare anche la vita per raggiungere "L'aldilà".
Questa opera mi ha realmente colpito... tanto che l'ho inserita nella mia tesina di maturità. Cominciamo subito! Shūzō Oshimi, ha scritto e disegnato un manga in particolare, ispirandosi ad una raccolta lirica di Charles Baudelaire pubblicata nel 1857, "I Fiori del Male". Oshimi rinomina l'opera "Aku no Hana" che appunto si traduce in, I fiori del male. Ma cosa ritroviamo dei Fiori del male in "Aku no hana"? Praticamente tutto. L'opera tratta di un ragazzino delle medie Takao Kasuga che proprio come Baudelaire si sente incompreso ed estraniato da un mondo che non lo comprende, proprio come leggiamo nell'Albatro. Per questo il ragazzo si chiude in sé stesso e nella lettura. In particolar modo il ragazzo è un amante di Baudelaire e dei "Fiori del Male", libro che porta sempre con sé e che ritiene essere la sua Bibbia. In "Aku no hana" notiamo anche il "simbolismo", di stampo decandentista che in "Aku no hana" si manifesta quando Takao ruba istintivamente la tuta da ginnastica di una sua compagna per cui Takao prova un amore prettamente platonico, definendola sua femme fatale. La tuta diventerà il simbolo della sua perversione (tema trattato e discusso ne "I Fiori del male") e del suo feticismo. Sfortunatamente essendo stato visto da una sua compagna Sawa Nakamura che tutti ritengono "strana" Takao è costretto a sottostare ai ricatti di Nakamura per paura che quest'ultima possa raccontare alla classe dell'accaduto. I due cominciano così, in questo loro rapporto controverso, la ricerca di un "panismo" decadentista che vorrebbero trovare "aldilà della montagna che li opprime e li chiude in una città vuota che loro odiano",che si fonde con un elemento tipicamente nipponico presente da secoli nella loro cultura, ossia il tema del sacrificio. Kasuga, infatti, pur di raggiungere il loro "aldilà della montagna", compie gesti che lo estranieranno completamente dalla società.
Pur di raggiungere questo panismo insieme a Nakamura, è pronto a farsi ripudiare dall'intera scuola e dall'intera città e, dopo svariati fallimenti, dopo aver perso tutto, è pronto a dare anche la vita per raggiungere "L'aldilà".