Recensione
"St. Luminous Mission High School" è un anime che vidi durante la trasmissione sulla compianta Super3, e mi rimase molto impresso per vari motivi.
Il protagonista è un ragazzo che si trova, per volontà del nonno, a ereditare il suo posto come preside appunto del St. Luminous, una scuola superiore frequentata da ragazze di varie nazionalità, tutto questo nonostante la sua giovane età. Kaihei si reca quindi al St. Luminous assieme al suo migliore amico completamente fuori di testa che, pur di rimanere circondato dalle ragazze in questa scuola completamente femminile, decide di travestirsi da ragazza e "infiltrarsi" tra loro. Tuttavia i due non arrivano in un buon momento, perché è da poco scomparsa una ragazza in circostanze del tutto misteriose... e di lì a pochi giorni dall'arrivo di Kaihei scompare anche un'altra allieva...
A mano a mano che le studentesse continuano a sparire, a Kaihei, al suo migliore amico, a sua cugina (che è una studentessa della scuola) e alla giovane suora che assiste il protagonista non rimane che rimboccarsi le maniche e dare il via alle indagini.
"St. Luminous Mission High School" è un anime riconducibile al filone degli harem o un semplice giallo, ma è molto particolare, sia dal punto di vista tecnico che da quello della storia.
L'anime riesce a mischiare e amalgamare bene molti generi diversi: l'elemento ecchi ogni tanto compare, ma mai in modo volgare o fastidioso, ci sono sprazzi di commedia e i personaggi sono tutti caratterizzati in maniera apprezzabile, ma a prevalere senza dubbio è l'elemento del mistero della sparizione delle ragazze.
Dal punto di vista tecnico, sicuramente questo anime era per molti versi superiore agli standard dell'epoca: le animazioni erano pulite e dai colori molto sgargianti. Il character design era molto apprezzabile e tutti i personaggi erano assolutamente diversi tra loro e facilmente distinguibili, ognuno aveva la sua particolarità.
Una stranezza dell'anime consisteva nel fatto che non avesse una vera e propria sigla iniziale, ma un motivo che accompagnava l'inizio dell'episodio, secondo me azzeccatissimo per introdurre all'atmosfera rilassata e al tempo stesso piena di mistero che permeava le vicende della scuola, mentre la sigla finale era di fatto un filmato vero e proprio.
E’ una serie in tredici episodi molto scorrevole, che è veramente un peccato non abbia potuto usufruire di una distribuzione successiva in DVD, per godere appieno in buona qualità delle immagini molto curate e dettagliate per l'epoca (che non sentono assolutamente il passare del tempo, dopo dieci anni sono ancora attualissime).
Inoltre, il doppiaggio e l'adattamento italiani erano davvero un piccolo capolavoro: al microfono troviamo tutti fuoriclasse e veterani del doppiaggio di film e anime, tra i quali Francesca Fiorentini, Federica e Barbara De Bortoli, Perla Liberatori, Stella Musy, Monica Ward, Antonella Balducci e tanti altri che qualunque appassionato di anime anni '90 non esisterebbe a riconoscere.
Insomma, è un vero peccato che una serie tanto curata in ogni dettaglio sia in qualche modo scomparsa, in particolar modo con la chiusura di molte emittenti locali col passaggio al digitale terrestre, insieme a un piccolo mondo che forse è scomparso per sempre.
Un'edizione in DVD (o magari, osando troppo, in Blu-ray) sarebbe stata davvero molto apprezzata.
Il protagonista è un ragazzo che si trova, per volontà del nonno, a ereditare il suo posto come preside appunto del St. Luminous, una scuola superiore frequentata da ragazze di varie nazionalità, tutto questo nonostante la sua giovane età. Kaihei si reca quindi al St. Luminous assieme al suo migliore amico completamente fuori di testa che, pur di rimanere circondato dalle ragazze in questa scuola completamente femminile, decide di travestirsi da ragazza e "infiltrarsi" tra loro. Tuttavia i due non arrivano in un buon momento, perché è da poco scomparsa una ragazza in circostanze del tutto misteriose... e di lì a pochi giorni dall'arrivo di Kaihei scompare anche un'altra allieva...
A mano a mano che le studentesse continuano a sparire, a Kaihei, al suo migliore amico, a sua cugina (che è una studentessa della scuola) e alla giovane suora che assiste il protagonista non rimane che rimboccarsi le maniche e dare il via alle indagini.
"St. Luminous Mission High School" è un anime riconducibile al filone degli harem o un semplice giallo, ma è molto particolare, sia dal punto di vista tecnico che da quello della storia.
L'anime riesce a mischiare e amalgamare bene molti generi diversi: l'elemento ecchi ogni tanto compare, ma mai in modo volgare o fastidioso, ci sono sprazzi di commedia e i personaggi sono tutti caratterizzati in maniera apprezzabile, ma a prevalere senza dubbio è l'elemento del mistero della sparizione delle ragazze.
Dal punto di vista tecnico, sicuramente questo anime era per molti versi superiore agli standard dell'epoca: le animazioni erano pulite e dai colori molto sgargianti. Il character design era molto apprezzabile e tutti i personaggi erano assolutamente diversi tra loro e facilmente distinguibili, ognuno aveva la sua particolarità.
Una stranezza dell'anime consisteva nel fatto che non avesse una vera e propria sigla iniziale, ma un motivo che accompagnava l'inizio dell'episodio, secondo me azzeccatissimo per introdurre all'atmosfera rilassata e al tempo stesso piena di mistero che permeava le vicende della scuola, mentre la sigla finale era di fatto un filmato vero e proprio.
E’ una serie in tredici episodi molto scorrevole, che è veramente un peccato non abbia potuto usufruire di una distribuzione successiva in DVD, per godere appieno in buona qualità delle immagini molto curate e dettagliate per l'epoca (che non sentono assolutamente il passare del tempo, dopo dieci anni sono ancora attualissime).
Inoltre, il doppiaggio e l'adattamento italiani erano davvero un piccolo capolavoro: al microfono troviamo tutti fuoriclasse e veterani del doppiaggio di film e anime, tra i quali Francesca Fiorentini, Federica e Barbara De Bortoli, Perla Liberatori, Stella Musy, Monica Ward, Antonella Balducci e tanti altri che qualunque appassionato di anime anni '90 non esisterebbe a riconoscere.
Insomma, è un vero peccato che una serie tanto curata in ogni dettaglio sia in qualche modo scomparsa, in particolar modo con la chiusura di molte emittenti locali col passaggio al digitale terrestre, insieme a un piccolo mondo che forse è scomparso per sempre.
Un'edizione in DVD (o magari, osando troppo, in Blu-ray) sarebbe stata davvero molto apprezzata.