Recensione
Akame ga Kill!
9.0/10
Recensione di wolfdarker
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Non discorrerò sulla trama e la storia, perchè è facilmente reperibile e perchè è meglio scoprirla andando avanti a guardare le puntate. Premettendo che il manga è diverso più o meno dalla metà di questa serie animata (anche perchè la serie è del 2014, mentre la serie manga non è ancora finita), analizzerò i contenuti dell'anime così come sono.
Sono rimasto molto affascinato dall'ambientazione presente in "Akame ga Kill!", questo mondo in cui la capitale è corrotta oltre ogni dire, piena di uomini che si comportano come mostri, seguendo solamente i propri piaceri, trattando male chi ha meno potere e ricchezza e sfruttandolo per i propri scopi. Per evitare queste ingiustizie e per riuscire a portare a termine un colpo di stato in grado di rovesciare il potere attualmente nelle mani dell'imperatore, il quale è influenzato come una marionetta dal primo ministro, l'esercito rivoluzionario affida a un gruppo scelto di assassini, i Night Raid, il cosiddetto 'lavoro sporco', ovvero il compito di eliminare vari elementi vicini al primo ministro oppure membri dell'esercito corrotto. Rispetto ad altri anime, c'è la contrapposizione tra chi è dalla parte dei 'buoni', ma che comunque compie azioni 'malvagie' (assassinare le persone), lasciando una libera interpretazione di questo mestiere ad ognuno dei membri dei Night Raid (ognuno di essi fa questo lavoro per una propria motivazione). Le forti esperienze di vita dei personaggi, sia che facciano parte del gruppo degli assassini e sia che facciano parte dell'esercito, rendono questo anime avvincente, permettendo a chi segue la serie di immedesimarsi in loro, rendendo sempre più labile il confine tra chi è buono e chi invece è cattivo.
Oltre alla trama, anche gli scontri sono ben architettati e realizzati, nonché ricchi di una forte componente splatter, con ogni personaggio che brandisce una diversa arma (teigu, ovvero arma imperiale) rendendo i combattimenti avvincenti e del tutto imprevedibili, a causa della legge non scritta secondo cui in uno scontro tra utilizzatori di arme imperiali ci sarà sempre una morte. Anche l'aspetto grafico non è per niente male, con ambienti e personaggi disegnati e ben realizzati, ricchi di dettagli e colori.
Concludendo, sebbene il manga sia, a mio avviso, superiore per quanto riguarda la forte introspezione dei personaggi e le loro relative amicizie/rivalità, non posso che essere soddisfatto di questa serie animata, che racchiude il vero senso dell'opera di Tetsuya Tashiro anche se con una trama e degli eventi diversi dalla sua edizione cartacea da un determinato punto in poi.
Sono rimasto molto affascinato dall'ambientazione presente in "Akame ga Kill!", questo mondo in cui la capitale è corrotta oltre ogni dire, piena di uomini che si comportano come mostri, seguendo solamente i propri piaceri, trattando male chi ha meno potere e ricchezza e sfruttandolo per i propri scopi. Per evitare queste ingiustizie e per riuscire a portare a termine un colpo di stato in grado di rovesciare il potere attualmente nelle mani dell'imperatore, il quale è influenzato come una marionetta dal primo ministro, l'esercito rivoluzionario affida a un gruppo scelto di assassini, i Night Raid, il cosiddetto 'lavoro sporco', ovvero il compito di eliminare vari elementi vicini al primo ministro oppure membri dell'esercito corrotto. Rispetto ad altri anime, c'è la contrapposizione tra chi è dalla parte dei 'buoni', ma che comunque compie azioni 'malvagie' (assassinare le persone), lasciando una libera interpretazione di questo mestiere ad ognuno dei membri dei Night Raid (ognuno di essi fa questo lavoro per una propria motivazione). Le forti esperienze di vita dei personaggi, sia che facciano parte del gruppo degli assassini e sia che facciano parte dell'esercito, rendono questo anime avvincente, permettendo a chi segue la serie di immedesimarsi in loro, rendendo sempre più labile il confine tra chi è buono e chi invece è cattivo.
Oltre alla trama, anche gli scontri sono ben architettati e realizzati, nonché ricchi di una forte componente splatter, con ogni personaggio che brandisce una diversa arma (teigu, ovvero arma imperiale) rendendo i combattimenti avvincenti e del tutto imprevedibili, a causa della legge non scritta secondo cui in uno scontro tra utilizzatori di arme imperiali ci sarà sempre una morte. Anche l'aspetto grafico non è per niente male, con ambienti e personaggi disegnati e ben realizzati, ricchi di dettagli e colori.
Concludendo, sebbene il manga sia, a mio avviso, superiore per quanto riguarda la forte introspezione dei personaggi e le loro relative amicizie/rivalità, non posso che essere soddisfatto di questa serie animata, che racchiude il vero senso dell'opera di Tetsuya Tashiro anche se con una trama e degli eventi diversi dalla sua edizione cartacea da un determinato punto in poi.